Volley Superlega, Zanini non molla: «Consar, eliminiamo le pause: la salvezza è ancora possibile»

Tomaso Palli
La decima sconfitta consecutiva maturata nello scontro salvezza contro Verona lascia in dote una frustrazione che coach Emanuele Zanini non può nascondere: «La cosa più frustrante - spiega l’allenatore della Consar Rcm Ravenna - è vedere i progressi in settimana dei ragazzi che poi, a turno, si fanno prendere dalle emozioni e la domenica non riescono ad esprimersi al meglio. Dispiace perché vedendoli tutti i giorni conosco il loro potenziale e so che possono fare meglio di quanto si è visto». Il Ravenna è ora chiamato a dare risposte sul campo del Top Volley Cisterna (domenica si gioca alle 18) nell’ennesimo scontro diretto da non sbagliare, per la classifica e, soprattutto, per il morale.
Coach Zanini, alla sua nomina aveva parlato di «sfida molto complicata». Si aspettava lo fosse così tanto?
«Assolutamente sì, nulla di inaspettato da parte mia. So benissimo cosa significa avere 12 giocatori su 14 che non hanno mai affrontato la Superlega, siamo la squadra con il numero più elevato di giocatori alla prima esperienza. Sapevo di andare incontro a questo tipo di situazioni ma è ovvio che poi navigare nell’acqua gelida in tempesta è un qualcosa di molto complicato e difficile». 
Quali elementi positivi da cui ripartire?
«Ci sono certamente aspetti positivi e che sono migliorati nel tempo come il livello della battuta, della difesa e il side out. La pallavolo è però fatta di due fasi e a livello di muro siamo ancora molto indietro così come serve parecchio lavoro nell’attacco in transizione e nella zona centrale della rete. In realtà noi abbiamo delle fasi in cui giochiamo alla pari con le altre squadre ma abbiamo anche enormi pause che ci costano caro dove commettiamo errori su cose molto semplici. Questo, in Superlega, non ti viene consentito». 
Ma come si esce da questo momento?
«Ora, con settimane più regolari, potremo fare un lavoro migliore su tutti gli aspetti. Io continuo a lavorare tecnicamente a livello individuale perché tutte le situazioni tattiche che proviamo sono una conseguenza delle abilità tecniche. Accanto a questo abbiamo una collaborazione con una psicologa: l’obiettivo è dare ai ragazzi un supporto a livello di controllo delle emozioni, focalizzazione e concertazione per diventare più attrezzati a livello mentale». 
Domenica, trasferta sul campo del Cisterna: cosa vorrebbe vedere?
«Maggiore determinazione nel mantenere una continuità di gioco: che i ragazzi vadano in campo con questa convinzione, rimanendo costanti nella partita. Non vorrei più vedere quei momenti che ci costante 3 o 4 break point, che poi non recuperiamo, in favore degli avversari».
La salvezza è ancora un obiettivo o prima viene altro?
«Ci credo talmente tanto che non guardo nemmeno la distanza con le altre. Siamo lontani dal traguardo, ci sono ancora tanti punti e può succedere davvero di tutto. Serve però giocare a un livello superiore con una maggiore continuità, i risultati sono una conseguenza. Ma basterebbe poco». 
Quanto?
«Piccoli cose: l’1% in ricezione su un singolo sarebbe tantissimo esteso a tutta la linea, lo 0.3 o 0.4 sul muro a set in più farebbe la differenza. Tutti elementi che insieme alzano il livello di gioco. Non solo per un set ma per l’intera partita».