Volley Superlega, lo «stop» inevitabile sulla stagione della Consar: "Il futuro? Oggi non ci sono certezze"

Romagna | 11 Aprile 2020 Sport
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Luca Alberto Montanari
Nessuna sorpresa: game over. Come da pronostico, in questa centrifuga di dubbi che continua ad avvolgere il mondo dello sport, anche la pallavolo ha detto ufficialmente basta. Dopo la riunione in video conferenza di lunedì pomeriggio, la Lega ha infatti mandato un messaggio chiaro ed inequivocabile alla Federazione: noi ci fermiamo qui, non ha più senso continuare, la stagione è finita. In attesa della ratifica, dunque, cala il sipario anche sottorete, con la Consar Ravenna che termina la propria stagione in Superlega. 
Nel corso dell’assemblea si è discussa anche la possibilità di disputare i playoff a giugno, nel caso l’emergenza sanitaria lo permettesse, ma il Porto Robur Costa ha già fatto sapere (come tante altre società) che non avrebbe alcuna intenzione di partecipare (giustamente), pur avendone eventualmente diritto guardando l’attuale classifica: «E’ stata un’assemblea distesa - spiega il dirigente giallorosso e responsabile dell’area comunicazione, Paolo Badiali, che era in collegamento video - e la decisione presa è stata praticamente unanime. A detta di tutti, infatti, in questo momento così difficile è giusto salvaguardare la salute e l’integrità di tutti gli addetti ai lavori. Inoltre non ci sarebbero nemmeno più i tempi tecnici per finire la stagione, dato che gli stranieri hanno i transfert fino al 15 maggio e oltre non potrebbero andare. E’ un dato oggettivo: al netto della salute, che è naturalmente la priorità, anche volendo non faremmo più in tempo. Esiste solo una piccola appendice, che ha previsto la Lega, ma che dovrà essere approvata dalla Fipav nella riunione del 13 aprile: un playoff ridotto a giugno. Ma già nove società su tredici, noi compresi, hanno detto che non parteciperanno. Le uniche disponibili sono Monza, Trento, Macerata e Perugia, ma questo è un dettaglio. A questo punto non verrà assegnato quasi certamente lo scudetto, mentre resta da definire il discorso promozioni e retrocessioni: dalla A2 non ci saranno, vedremo cosa ne sarà di Sora in Superlega. In base al futuro dei laziali, capiremo se l’anno prossimo ci sarà un campionato di Superlega a 12 o a 13 squadre. Per tutto il resto, sapremo qualcosa di più nelle prossime riunioni». 
La Consar chiude ufficialmente la stagione 2019-2020 al sesto posto in classifica, pur avendo giocato una gara in più delle rivali che le avrebbe conteso fino all’ultimo un posto nei playoff. Badiali riavvolge brevemente il film del campionato: «E’ stata innanzitutto una stagione spezzettata, forse pure troppo. L’anno preolimpico è sempre complicato da gestire, quest’anno lo è stato ancora di più, prima che sopraggiungesse questo problema, di ben altra gravità, che si è abbattuto sul mondo. Per la Consar è stato un campionato molto buono: abbiamo battuto tutte le squadre dietro di noi, abbiamo disputato grandi partite con le big e abbiamo lanciato tanti giovani, alcuni dei quali all’esordio. Insomma, il lavoro di Bonitta è stato davvero straordinario». La luce in fondo al tunnel, nel pieno di una pandemia in scala mondiale, non si vede ancora. Però in casa Consar si comincerà a guardare comunque al futuro, seppur con tantissimi dubbi: «Ne parlavo anche con gli altri dirigenti - ricomincia Badiali - non sappiamo davvero cosa potrà succedere. La Lega ha calcolato un danno di 23-24 milioni di euro in totale tra sponsor, mancati incassi e altre voci legate prima al rinvio delle partite e poi a questa sospensione. Ci saranno grandi problematiche per tutti soprattutto con gli sponsor, ma tutto è legato all’evoluzione del virus. Per quanto mi riguarda, una soluzione potrebbe essere il blocco delle retrocessioni per un paio di anni, che permetterebbe a tutti i club di Superlega di risparmiare nell’allestimento degli organici. Per quanto ci riguarda, è prematuro parlare dell’anno prossimo. La speranza è andare avanti, naturalmente, ma non c’è nessuna certezza in questo momento. Stiamo quantizzando il danno, poi capiremo come muoverci con gli sponsor».
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