Volley Superlega, in Veneto tutta la verità: a Verona e Padova le gare decisive per il futuro della Consar

Marco Ortolani
Diciassette giorni senza volley. Tanto è durato il digiuno per gli atleti della Consar Ravenna: dalla orgogliosa sconfitta contro Perugia all’impegno infrasettimanale di mercoledì sera, a giornale chiuso, contro Vibo Valentia. Per gli sportivi, invece, durerà di più, perché a guardare Consar-Vibo c’erano solo gli arbitri, gli addetti al campo, la stampa accreditata. Per il resto seggiole vuote, simbolo della paura che ha attanagliato il Paese in queste settimane. Accadde un’unica altra volta, trent’anni fa, per motivi naturalmente ben diversi. 
La partita era fra lo Spoleto e la Conad di Daniele Ricci, Causevic, Margutti, Venturi. Il campo di Spoleto era stato squalificato per intemperanze del pubblico. I giocatori ravennati «bucarono» il cordone che i tifosi umbri avevano creato intorno al palasport (come minaccia per i loro stessi atleti) e vi entrarono per giocare una partita quasi pro-forma, con Spoleto già retrocesso, la Conad già salva e i suoi stranieri Causevic e Pancenko al passo d’addio con la maglia ravennate, che aveva già definito l’avventura Messaggero e messo sotto contratto Kiraly e Timmons. In un’oretta i ravennati incassarono la sconfitta indolore e tolsero rapidi il disturbo, lasciando il brasiliano Maracanà, il regista Dall’Olio e compagni nelle grinfie dei loro tifosi imbufaliti. Bei tempi, ma torniamo a questo finale di stagione: «Ci mancano tre partite - commenta Bonitta - e, in ciascuna di essa, abbiamo una possibilità reale di fare risultato. Per una squadra come la nostra l’obiettivo non può che essere quello di vincerle tutte e tre, per conquistare una posizione finale superiore a qualsiasi aspettativa e congedarci dal pubblico con la convinzione di aver fatto una grande stagione». «Però - aggiunge realisticamente il coach-direttore tecnico - come si possono vincere tutte e quattro è altrettanto possibile poterle perdere e modificare tutte le considerazioni fatte prima».
Il ruolino prevede, dopo la gara contro Vibo disputata mercoledì a giornale chiuso, la doppia trasferta in terra veneta contro Verona e Padova, rispettivamente mercoledì 11 e domenica 15 (ci si augura a porte aperte), per chiudere in diretta tv sabato 21 marzo contro il Piacenza. A Verona la Consar ritroverà l’ex regista Spirito e il vulcanico coach bulgaro Stoichev, che non ha ripetuto nella città scaligera, nonostante un buon budget, risultati degni del suo strepitoso palmares, complici anche infortuni e una condizione di squadra che ha tardato a venire (all’andata, a Ravenna, fu un’esaltante vittoria per i Saitta-boys). 
Finito questo poker di gare cominceranno playoff, con i soliti ritmi serrati per chiudere in tempi utili alla riconsegna degli atleti per l’avventura olimpica di Tokyo, sulla quale tra l’altro si stanno addensando le prime nuvole legate naturalmente al diffondersi del Coronavirus. 
Una stagione frenetica e convulsa, con giocatori sballottati in giro per il mondo e un duello fra i club (che ci mettono i soldi) e le nazionali (che sono il traino televisivo della disciplina) che conoscerà parecchi altri episodi.