Volley Superlega, il tecnico Zanini: «Da Dimitrov a Vukasinovic, vi racconto la nuova Consar»

Romagna | 26 Luglio 2021 Sport
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Marco Ortolani
Alla fine Emanuele Zanini e Giorgio Bottaro ce l’hanno fatta: l’organico del Consar Porto Robur Costa 2030 (che in campionato debutterà a Piacenza il 10 ottobre) è definito e attende di partecipare alla Superlega 2021/2022 con il dichiarato obiettivo di uscire da quel pronostico negativo che le contingenze (budget limitato e mercato cominciato in giugno, quando tutti gli altri club lo stavano per chiudere) rendono logico. Zanini, dal suo ritiro di preparazione con la nazionale croata (buono il risultato della qualificazione agli Europei che si giocheranno in coda alle Olimpiadi) parla con piacere della rosa che avrà a disposizione: «Le premesse doverose sono la mancanza di un impianto di squadra precostituito e il poco tempo a disposizione per costruirne uno nuovo, pescando in un mercato dove c’erano pochissimi giocatori liberi. Con gli stranieri - prosegue Zanini - ha funzionato il mito del campionato italiano, tuttora il più bello del mondo, nonostante l’avvicinarsi di quello polacco, e capace di attirare gli atleti anche per la bellezza che accompagna ogni angolo del nostro Paese, dai paesaggi alla buona tavola, che anche i più giovani non possono fare a meno apprezzare. Ve lo dice uno che ha vissuto molto all’estero e certe mancanze le ha sentite». 
«In regia potrò contare su Peslac (veronese di origine croata, ndr) che sarà motivato dalla lotta per un suo primo anno importante da titolare. Ho dato a lui, come agli altri, un programma tecnico e fisico di mantenimento estivo. Voglio che, al raduno, i ragazzi arrivino già preparati. L’altro alzatore sarà Biernat, per il quale ho avuto referenze da un amico mio e del volley italiano come Jan Stokr, che ha chiuso proprio quest’anno la sua carriera. Per gli opposti - prosegue Zanini - ho pensato ad un’alternanza fra un elemento di esperienza come l’olandese Klapwijk, che aveva un buon ricordo dell’anno giocato a Ravenna (con Bonitta, ndr) e Dimitrov, che invece è il prospetto che deve ancora realizzarsi e mi auguro possa farlo a Ravenna». Poi Zanini prende fiato e ricomincia: «Al centro abbiamo deciso di schierare giocatori italiani. Con Russo infortunato e Polo squalificato il loro mercato è risicatissimo. Siamo riusciti per un pelo a prendere Erati, Candeli e Fusaro sui quali c’erano anche altre società». Anche i martelli sono tutti esordienti in Superlega e tutti stranieri: «Ljaftov, Ulrich e Vukasinovich hanno valori equilibrati. Inizialmente li considero tre titolari che partono alla pari, poi il campo definirà gli spazi che avranno». 
I liberi, Goi e Pirazzoli, sono la continuità con la passata stagione… «Sì, voi li conoscete bene, sono legati alla città e il mio conterraneo Goi (che è di Viadana, mentre Zanini è di Poggio Rusco, ndr), con la sua esperienza, potrebbe essere anche un buon capitano, anche se questa scelta non l’ho ancora fatta. Poi ci sono Bovolenta, Orioli e Martinelli, i nostri giovanissimi, che faranno la preparazione con la prima squadra e potrebbero essere occasionalmente aggregati». Infine le Olimpiadi: le seguirà? «Ovviamente. Le Olimpiadi coinvolgono anche persone lontane dagli interessi sportivi, figuriamoci un uomo di sport come me. Il mio ricordo va a quelle a cui ho preso parte, a Sydney 2000, come vice di Anastasi. Vincemmo il bronzo, ma perdemmo la semifinale con la Serbia per due giocate straordinarie di un campione come Miljkovic. E’ stata una grande esperienza, ma a quella sconfitta, ogni tanto, penso ancora».
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