Volley Superlega, il presidente Casadio e un paradosso che fa ben sperare la Consar: "Devo ancora capire quali siano i titolari e le riserve"

Romagna | 04 Ottobre 2019 Sport
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L’accogliente Aula Magna del Consar ha ospitato la presentazione ufficiale del Porto Robur Costa per la stagione 2019/20, la nona consecutiva in A1, come nove sono stati i «piccoli miracoli» necessari per allestirla e mantenerla più o meno competitiva in anni di severi tagli economici al «superfluo». Che poi tanto superfluo non è, se la pallavolo arriva, come arriva, ad essere motore centrale della vita della città, identità forte, confronto, disciplina, visibilità. In una parola «cultura», parola che in questi anni Duemila deve sapersi riciclare e declinare in modi adeguati ai tempi.
Il presidente del Consar, Rosetti, e quello del Porto Robur Costa, Casadio, hanno fatto sfilare orgogliosi i loro nuovi giganti, quelli che vestiranno la maglia del Consorzio (400 soci-imprenditori, 800 automezzi, 1.200 addetti) e di una città che rimane faro per l’attività nazionale da quando, nel 1946, contribuì da socia fondatrice alla nascita della Fipav, come ricordato dal presidente regionale del Coni Suprani. 
«Siamo giovani», sottolineano tutti gli intervenuti. L’età media più bassa della Superlega e 10 membri della rosa su 14 sotto i 23 anni, oltre ad uno dei budget più risicati, lo confermano.
Ma, stavolta, sembrano parole di circostanza. La squadra è piena di talento, ci sono giocatori titolari e protagonisti in varie Nazionali fra le più quotate; l’altezza media e il bagaglio di esperienza di giocatori, pur se giovani, è tale che non si può parlare di una classe scolastica in gita.
Il presidente Casadio ci nega il titolo, sottraendo la rosa 2019/2020 alla bollatura di «squadra più forte della sua gestione», ribadendo la proverbiale preferenza per le luci basse e l’assenza di proclami. Ma concede comunque un riconoscimento: «E’ la squadra con la rosa più lunga e competitiva, che consentirà rotazioni fra titolari e riserve preservando il valore complessivo che si vedrà in campo. Anche perché - conclude - non è che abbia capito bene nemmeno io chi siano i titolari e chi siano le riserve». 
All’inizio del campionato (domenica 20 ottobre in casa contro Trento) mancano ormai pochi giorni e traspare la voglia di Saitta (confermato capitano) e compagni di scendere in campo e cominciare a sorprendere. Resta il disagio per una rosa che raramente ha potuto lavorare insieme (ancora attualmente Cavuto, Lavia e Vernon Evans sono in Giappone per la Coppa del Mondo con le rispettive nazionali), ma c’è un evidente fermento che vuol presto trasformarsi in punti. 
Obiettivo primo: evitare le ultime due posizioni, che comportano la retrocessione. Obiettivo secondo: far capire che l’obiettivo primo era roba buona solo per la leggendaria prudenza del presidente Casadio. (ma.or.)
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