Volley Superlega, il Porto ricomincia da Zanini: «Quanti ricordi al De Andrè»

Marco Ortolani
Arriva «Zanini il Duro». Per ricostruirsi e risollevarsi dalle depressioni economiche e societarie degli ultimi tempi, il Porto Robur Costa ha scelto questo mantovano dai 56 anni clamorosamente portati, conseguenza di un feeling preferenziale con la preparazione fisica che determinò i suoi primi incarichi negli staff di pallavolo (scoperto da Anastasi quando gestiva un centro fitness), evolutisi poi in ruoli da vice ed head coach in realtà di grande prestigio. Alla presentazione al Pala Costa, Zanini ha a fianco il solo Giorgio Bottaro. Tutto il resto della squadra e dello staff che lanceranno il suo grido di battaglia alla Superlega non c’è ancora. «Costruzione» è la parola chiave di questa prima parte dell’impresa: «Ogni esperienza sportiva definisce i propri traguardi e le proprie ambizioni - prosegue Zanini - quando ho avuto a disposizione rose con campioni olimpici e componenti delle nazionali più forti si puntava a grandi risultati. Qui le priorità sono chiaramente altre: utilizzare il pochissimo tempo che abbiamo per costruire la nostra squadra e poi prepararci ad affrontare il campionato che è, tuttora, il più qualitativo e competitivo del mondo, superiore a quello polacco, a quello russo e a quello turco che, pure, sono molto cresciuti». 
Zanini si tratterrà a Ravenna fino all’11 luglio, quando raggiungerà la nazionale croata che lui stesso ha condotto ad una brillante qualificazione ai prossimi europei, che cominceranno l’1 settembre, subito dopo le Olimpiadi (la Croazia di Zanini è inserita nel girone di Tallinn in Estonia, mentre l’Italia giocherà a Ostrava in Repubblica Ceca). «Ovviamente ci tengo a fare un grande risultato con la Croazia, ma - assicura Zanini - sarò a Ravenna il giorno dopo la fine del torneo». «Inoltre - aggiunge il nuovo coach - la Croazia non è l’Australia… nei giorni liberi della preparazione potrebbe scapparci qualche fuga qui a Ravenna per seguire lo sviluppo del progetto del club». 
Zanini ha ricordi vivi di Ravenna: «Ricordo le sfide al Pala de Andrè, il grande Messaggero con giocatori come Sartoretti, che poi ho avuto nel mio Montichiari, e Bovolenta, che ho avuto quando ero nello staff della Nazionale e la cui fisionomia rivedo nel figlio Alessandro, un talento evidentissimo che dobbiamo far crescere senza forzare i tempi». 
Il dg Bottaro (che ha origini familiari croate, ma, assicura, del tutto casuali nella scelta dell’allenatore di quella nazionale) sparge fiducia: «Il nostro compito è molto difficile, ma non siamo né stressati né depressi. La piazza di Ravenna è già ambita da molti e ora, con l’arrivo di Emanuele, abbiamo acquisito ulteriore credibilità. Poi è ovvio che le offerte economiche che facciamo non siano di prim’ordine e così a volte la simpatia non basta». 
Bottaro è costretto ad anticipare una piccola grana (ormai abituale) relativa all’impianto: «Lo svolgimento dell’Omc Offshore potrebbe rendere indisponibile il De Andrè per alcune date nei mesi di ottobre e novembre. Ci ragioneremo quando avremo i calendari». Il campionato dovrebbe prendere il via il 3 o il 10 ottobre.