Volley Superlega, Giani-Ravenna, una storia piena di battaglie: "Da voi crescono ancora i campioni del futuro"
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Marco Ortolani
Rieccole di fronte, Ravenna e Modena, le «sempre presenti» e le «spesso vincenti», anche se l’armadio dei trofei di Modena è ricolmo, mentre le medaglie di Ravenna stanno in un solo cassetto, poche e un po’ datate, ma forse per questo più luccicanti di ricordi e fascino. «El clasico» del nostro volley viene servito in doppia razione: mercoledì (a giornale chiuso) le due squadre si sono affrontate al Pala Panini in un match valido come gara unica dei quarti di finale di Coppa Italia (Final Four a Casalecchio il 22 e 23 febbraio per la vincente), mentre domenica prossima, nello stesso impianto, disputeranno la gara valida come quarta giornata di ritorno del campionato di Superlega. Il ricordo più fresco è anche uno fra i più brucianti. All’andata i gialloblù di Giani, al Pala de Andrè, asfaltarono letteralmente una squadra ravennate che non ebbe armi per opporsi in nessuno dei tre set. Una prova di potenza clamorosa che fece bisbigliare a Bonitta: «In questa Lega sono tutti forti, ma mi sa che questi siano i più forti».
«Era il nostro momento migliore - afferma il mitico «Giangio» - in cui tutto ci riusciva particolarmente bene, mentre Ravenna era indietro con il lavoro. Poi, però, loro sono cresciuti molto. Hanno una battuta importante e un palleggiatore che fa viaggiare velocemente il pallone verso gli attaccanti». Al contrario, Modena, ha vissuto una piccola involuzione e ora è staccata di 8 punti dal leader Civitanova. «Zaytsev ha giocato alcune partite in imperfette condizioni, anche dal punto di vista agonistico - sottolinea Giani - ma adesso è recuperato, come anche Bednorz e Holt, dopo i recenti infortuni». Modena-Ravenna e Giani-Ravenna sono due sfide che stimolano i ricordi: «E’ vero. Tutti conoscono la storia sportiva di Ravenna. E’ un passato che ha ancora un ruolo, perché in altre piazze, come Cuneo e Parma, non si è riusciti a dar seguito alla tradizione. A Ravenna, invece, anche con pochi mezzi si è riusciti a mantenere la Superlega. E anche se la squadra non è di primo piano, la cultura e le conoscenze che ci sono in quella città permettono sempre di scegliere giocatori di qualità e di metterli in condizione di diventare campioni di alto livello. E’ successo tante volte negli ultimi anni e succederà ancora con il gruppo che ha la Consar quest’anno. Quanto alle mie sfide con Ravenna - conclude Giani con la voce che si increspa - sono stati anni di emozioni indescrivibili. Le sfide fra Parma e Ravenna erano vissute intensamente da noi e dal pubblico. Due squadre piene di campioni. Anni indimenticabili».