Volley Superlega, è cominciato il nuovo percorso della Consar: Giovanetti al comando, Bonitta prolunga
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Sandro Camerani
In carrozza, si cambia. E si cambia neppure poco, perché si parte dalla nuova denominazione societaria (Porto Robur Costa 2030), per poi passare ad un nuovo presidente (Daniela Giovanetti, commercialista già revisore dei conti sia della società pallavolistica che del gruppo Consar) e infine ad un consiglio d’amministrazione rivisto e corretto, dal quale esce Luca Casadio ed entra Veniero Rosetti. Il «signor Consar» avrà un ruolo molto importante nella nuova società e sarà il primo artefice dell’aumento di capitale (100/120.000 euro) che verrà ratificato appena possibile, ma al contrario di quanto si diceva il mese scorso non rivestirà la carica di presidente. Rosetti ha comunque condotto in prima persona la trattativa che ha portato al prolungamento fino al 2023 del contratto di Marco Bonitta, che si occuperà anche della gestione tecnica per quanto riguarda i nuovi acquisti, ovviamente con il budget che la società gli sta mettendo a disposizione.
QUATTRO TASSELLI
Al momento queste sono le certezze targate Ravenna: Batak in regia, Recine, Margutti e Zonca in banda, Grozdanov al centro, Stefani e Pinali (anche se manca l’ufficialità) opposti, Kovacic libero. All’appello mancano due centrali e una banda di peso, oltre al secondo palleggiatore. I nomi più ricorrenti restano quelli del ravennate Mengozzi e forse De Martino per il centro, Loepkky in banda (ma non si è chiuso, forse si spera in qualcosa di più pesante) e Partenio come secondo regista, ma adesso che i problemi societari e finanziari sono stati risolti per quanto possibile non sono da escludere sorprese.
UNA DI DODICI
Prima di definire la composizione della nuova società, comunque, la vecchia compagine aveva provveduto all’iscrizione alla prossima Superlega 2020-2021, che vedrà al via 12 squadre e che prevederà una sola retrocessione. Al momento attuale Ravenna se la vedrebbe in prima battuta con Padova, in seconda con Vibo e in terza con Verona, ma è possibile che in Veneto possano uscire nuovi capitali da un momento all’altro. L’operazione-salvezza, insomma, non sembra semplice ma certamente neppure impossibile, anzi.