Volley, Ravenna è il «serbatoio» delle Nazionali: non accadeva dai tempi del Messaggero

Romagna | 29 Settembre 2022 Sport
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Marco Ortolani
Un’appendice della finale di Montesilvano, che ha portato l’Italia U20 sul primo gradino del podio all’Europeo, si è «giocata» anche al Pala Costa. Mentre, in campo, le rimaneggiatissime Consar rcm e Delta Porto Viro davano vita ad un’amichevole fatalmente priva di grosse indicazioni (troppe assenze), gli occhi e le orecchie di molti guizzavano verso i dispositivi che ritrasmettevano l’impresa degli azzurrini. «Come va?», chiedeva spesso l’allenatore in seconda dei polesani Mattioli, seguendo affettuosamente la vicenda del suo head coach Battocchio, «prestato» alla nazionale giovanile. «Come vanno?», si informava Bonitta, premuroso verso i suoi Bovolenta e Orioli. Dopo le perplessità del primo set, l’intensificarsi delle conferme: «Va tutto bene, sono padroni del campo!» e il finale a larghi sorrisi: «Campioni d’Europa! E Alessandro è stato Mvp!». Bovolenta e Orioli sono tornati e hanno portato i loro racconti azzurri in uno spogliatoio che si era già abbeverato di quelli di Comparoni e Pol, trionfatori agli Europei con la selezione Under22: «Volevamo questa vittoria, che abbiamo inseguito e fortemente cercato - ha detto Alessandro Bovolenta -  in questi tre mesi di lavoro. Siamo riusciti a vincere grazie alla grinta e allo spirito di gruppo. Quanto al mio Europeo, se mi sono espresso a questi livelli è perchè tutta la squadra e l’intero staff mi hanno messo nelle migliori condizioni per dare il meglio e per conquistare anche il premio individuale, di cui sono ovviamente contento». «Quell’unica sconfitta con la Francia ci ha dato la spinta giusta - ha aggiunto Mattia Orioli - per riuscire a vincere l’Europeo. E in finale, al quinto set, ci siamo ricordati di quel tie-break perso per affrontare la finale in analoga situazione, nel modo migliore. Abbiamo compiuto una grandissima impresa e provo una forte emozione. Questa vittoria corona un grandissimo lavoro di squadra. Sono molto felice anche per quello che sono riuscito a fare anche io in questo Europeo». Un momento straordinario l’Italia, assopigliatutto con una giovane e promettente nazionale A e invincibile anche con tutte le selezioni giovanili, sia al maschile che al femminile. Risultati resi possibili dall’esclusione di una rivale classica come la Russia, ma anche dai forti investimenti federali e dall’apporto ancora determinante di un direttore tecnico come Velasco che ha messo il suo naso da segugio al servizio di tutta l’attività. Tantissima Ravenna, o meglio, tantissima Consar Rcm. Non si ricorda, a meno di non retrocedere agli anni aurei del Messaggero di Skiba, un contributo così massiccio della società ravennate alle vicende delle nazionali giovanili. Quattro elementi (i già ricordati Comparoni, Pol, Orioli e Bovolenta), tutti titolari e protagonisti nelle rispettive selezioni. Bonitta ha rotto gli indugi: no allo straniero e tutti i ragazzi in rosa destinati ad ampie presenze in campo.  Torniamo all’amichevole del PalaCosta: 2-2 il risultato finale, squadre «fantasia», con i ravennati integrati da giovani della seconda squadra e Porto Viro costretta a chiedere agli avversari un rinforzo al centro (individuato in Tomassini). Efficace Arasomwan, sia al centro che come bomber, che strappa a Bonitta un’ammissione: «Il primo cambio per l’opposto sarebbe lui». Ma il valore della squadra, ancora mai vista senza Bovo e Orioli, è avvolto nel mistero, a pochi giorni dal via (il 9 contro Santa Croce).
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