Volley, quel legame che non si spezza mai tra Ravenna e la Nazionale azzurra

Marco Ortolani
Consensi sfrenati per la Nazionale Italiana maschile che - a differenza della squadra femminile, incartata in mille polemiche non ancora sopite - ha proposto un’immagine brillante e vincente (medaglia d’argento da applausi), che ha conquistato il pubblico dei palasport di questo Europeo itinerante e anche quello televisivo, con record di ascolti e gradimento. Fra le tante «facce pulite» in evidenza con la maglia azzurra ha avuto un peso marginale sul campo, ma rilevante sul piano della comunicazione, quella di Alessandro Bovolenta, 19enne dal curriculum già scintillante, che ha esordito in Nazionale contro il Belgio, giocando e propiziando l’ultimo punto per gli azzurri, chiudendo nell’abbraccio della famiglia (la madre e la sorella pallavolista Arianna, già azzurrina) e di soggetti molto legati al padre come Vullo, Zorzi e Brusi. E’ incerta la convocazione di «Bovo» per il prossimo torneo preolimpico che si giocherà in Brasile. De Giorgi ha poca scelta alle spalle del titolare Romanò e la lunghissima estate sportiva di Alessandro potrebbe prolungarsi, portando, fra le conseguenze, lo slittamento della gara d’esordio della Consar (in casa contro Porto Viro, in calendario il 15 ottobre). Sempre vivace il rapporto fra Ravenna e la Nazionale. Fu Angelo Costa, negli Anni Quaranta, il selezionatore della prima squadra azzurra. E c’era Mirella Cardone con la tuta dell’Italia ai primi Europei femminili del 1951. Negli Anni 60 si segnalano le 229 presenze del roburino Mario Mattioli. L’Olimpia Teodora fornì l’ossatura della Nazionale negli Anni Ottanta, con Sergio Guerra allenatore, Pierluigi Rambelli alla Juniores e vari componenti di staff. Nel 1989 i buoni risultati della giovane Conad, tornata in A1, portarono alla convocazione di Stefano Margutti, che vinse gli Europei, mentre il bagnacavallese Gardini fece incetta di titoli appartenendo al Porto e ad altre società italiane, così come gli «acquisiti» Masciarelli, Sartoretti, Rosalba, Giombini, Zlatanov e tanti altri. Non è più stato possibile portare intere «covate», ma partì dalla maglia della Teodora la carriera azzurra della piemontese Lo Bianco (chiusa con il record di 524 caps) e della ravennate Simona Rinieri (terza con 390, mentre Benelli è quinta e Bertini ottava) che si fregiò dell’unico Mondiale vinto dalle donne, con Marco Bonitta in panchina. Abbondante gloria azzurra anche per la faentina Serena Ortolani. Squarci di azzurro anche per il cotignolese Fabio Ricci e per la bagnacavallese Laura Melandri e per Sara Panetoni. Se poi aggiungiamo le presenze nelle Nazionali Juniores, nel beach volley (due Olimpiadi per la bagnacavallese Gattelli), nel sitting, nei «master», allora capiamo come il sorriso di Alessandro Bovolenta viaggi sulle ali di una storia lunghissima e gloriosa.