Volley, le confessioni di Serena Ortolani: «Per ora non smetto, mi prendo una pausa: penserò alla mia famiglia, poi vedremo...»
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Tomaso Palli
«In realtà, io non ho mai detto che smetto». Le parole di Serena Ortolani arrivano come un fulmine in un cielo sereno, ma già precedentemente sorpreso da un lampo inaspettato, quello letto a più riprese, circa una settimana fa, dell’improvviso e soprattutto definitivo ritiro. Oggi, la faentina è sicuramente un’ex giocatrice dell’Omag Consolini Volley, squadra con la quale aveva iniziato la stagione nel campionato di A2, ma i dubbi sul suo futuro sportivo restano. Che sia un ritiro o una pausa, ancora non è chiaro e forse nemmeno la diretta interessata ha scelto davvero se appendere per sempre le ginocchiere al chiodo o, magari, farlo solamente per un periodo, più o meno lungo. La pallavolista romagnola, però, avrebbe preferito meno clamore nella vicenda: «Avrei voluto qualcosa di più riservato e privato, ma si è scatenato un putiferio e quindi è meglio chiarire».
Qual è la decisione di Serena Ortolani?
«Partiamo dall’inizio. Quest’anno avevo come obiettivo un progetto famigliare. Da pallavolista, abitando vicino a San Giovanni in Marignano, l’Omag si è fatta avanti con una proposta: mentre aspetti questo momento, ti vorremmo con noi. E allora ho detto di sì, accettando. Ma fisicamente, a 35 anni, la situazione non era adeguata e le due cose non potevano coesistere. Insomma, la strada non era quella giusta. Da mamma e da moglie mi sono sentita di prendere questa decisione. Avrei voluto disputare la finale di Coppa Italia, ma purtroppo è stata spostata ad aprile e non mi sembrava il caso di andare così avanti. Ho dovuto fare questa scelta anche un po’ controvoglia perché sto benissimo con le ragazze, mi hanno fatto tornare la passione per la pallavolo, di giocare divertendomi dentro e fuori dal campo».
Secondo lei, cosa è stato frainteso in questi giorni?
«Sinceramente, non lo so. Magari ho detto che fisicamente non andavo a braccetto con la situazione che volevo e si è capito che a 35 anni non ne potevo più. Non è così».
E invece?
«Mi fermo! Con la scelta di dedicarmi più ad altro e alla famiglia. Siamo sportive, ma abbiamo anche una vita esterna e dobbiamo perciò unire le due cose. Non so cosa succederà, è tutto un punto di domanda: mi sentivo così, ho ascoltato un po’ il mio fisico e ora questa è la situazione».
Forse una pausa. O forse no?
«È così, una decisione maturata gradualmente, mese dopo mese. Vedevo e sentivo sensazioni diverse, non era la strada giusta e quindi è arrivata questa scelta. Non avevo già deciso in partenza».
Ora il presente: rimarrà vicina alla squadra?
«Certamente! Vado sempre in palestra agli allenamenti, per fare presenza ma senza allenarmi. Mi piace stare con loro anche perché… (pausa, ndr) un po’ mi sento in colpa (sorride, ndr). Ma sono una grande squadra, un gruppo bellissimo, giovane e senza prime donne, non hanno bisogno di me per fare grandi cose».
Si è già chiesta se nel suo futuro ci sarà ancora la pallavolo? Magari in un altro ruolo?
«Non lo so. La cosa che voglio fare adesso è restare vicino alle ragazze, essere presente alle partite e seguirle con un altro punto di vista. Fino ad oggi, anche se in panchina, dovevo sempre essere pronta ad entrare mentre ora posso vedere e concentrarmi su ciò che solitamente non guardo. Magari questa esperienza mi potrà aiutare a capire un po’ di cose per il futuro».
È passato poco tempo ma c’è già qualcosa che le manca della pallavolo?
«Tutto e tantissimo, anche solo vedere le ragazze riscaldarsi e pensare che, fino a poco prima, ero lì con loro. La situazione è strana e nuova per me, non posso nascondere che mi manchi, ma credo che sia normale».