Volley donne, l'imbattibile Teodora ha ceduto la corona ma in Italia il record continua a resistere

Romagna | 18 Novembre 2021 Sport
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Marco Ortolani
Le straordinarie imprese della Imoco Conegliano hanno destato grande scalpore ed è tornato in auge il paragone fra l’attuale dominio delle venete e quello esercitato negli Anni Ottanta dalle Imperatrici dell’Olimpia Teodora. Mettiamo a confronto le due epopee, destinate comunque a rimanere nella storia di questo sport.

STRISCIA VINCENTE
E’ la vicenda più dibattuta. Conegliano allinea 73 vittorie, ma raggiunge il bottino inserendo anche gare di Champions League, Coppa Italia e Supercoppa (la Imoco ha vinto le ultime 5 competizioni a cui ha partecipato). Le 72 perle ravennati sono solo di campionato, ma vennero «sporcate» da una sconfitta in Coppa Italia (Nelsen Reggio Emilia) e due in Coppa Campioni (Dinamo Mosca e Urallotska Sverdlovsk). Contando solo le gare di campionato Conegliano è «solo» a 48 e quindi il record ravennate ha ancora… un campionato di margine. Conegliano recrimina sulla sconfitta del 2019 che diede via alla serie (contro Perugia) nella quale non potè schierare le atlete più forti, reduci da una trasferta in Cina. Vincendo quella partita il conto totale sarebbe a 93, limitato dalla conclusione prematura della stagione 2020/2021 in cui le venete erano dominanti. «Non era affatto stancante vincere sempre - ricorda Manù Benelli, regista dell’indimenticabile Teodora - avevamo trovato i nostri ritmi ed era un piacere. Ci si stanca di più a perdere». 

DURATA E AVVERSARIE
Conegliano ha colto le sue vittorie in un anno e 11 mesi; la Teodora in 2 anni e 9 mesi, fra il 1985 e il 1987. Novara ha contrastato Conegliano, arrivando per due volte alle finali scudetto e sfiorando la vittoria la primavera scorsa. In Europa i rivali più temibili sono i club turchi. La rivale storica della Teodora fu la Nelsen di Reggio Emilia, che dovette (con Modena, Bari e Perugia), accontentarsi delle briciole. In Europa la Teodora rivaleggiò con il club siberiano di Sverdlovsk, ma anche con le squadre di Mosca, Berlino e Zagabria.

CHIMICA DI SQUADRA
Ravenna fu un prodotto «artigianale», a guida tecnica uniforme (Guerra con Ghigi, Rambelli, De Pol e pochi altri) con molte ragazze cresciute nel vivaio in cui venivano inserite una o due straniere e senza mai «rubare» le atlete alle rivali italiane. Conegliano è priva di «produzione propria» ed è una realtà mondialista (6 straniere) con mercati robusti a caccia delle stelle più splendenti. Sergio Guerra diffidava da attaccanti accentratrici che non cercò mai sul mercato. La stella fu così Manuela Benelli, capitana e palleggiatrice geniale ed estrosa. A Conegliano la figura di Paola Egonu è dominante: la padovana è forse una delle 5 più grandi atlete italiane di ogni sport. 

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L’Olimpia Teodora giocò le partite del record nel piccolo Pala Costa, con circa 1.500 persone di media pubblico (sbarcando al De Andrè solo per l’11° titolo della serie), ma aprendo un rapporto tifosi-squadra che non aveva precedenti nel volley femminile e conquistando i primi spazi televisivi per il volley rosa. Per le coppe europee e i playoff ci si trasferiva a Forlì o Cesena, salendo fino a 3/4mila presenze. Conegliano ha occupato il Pala Verde, riempendolo con continuità. 

VITTORIE E STORIA
In un decennio abbondante di dominio la Teodora ha vinto 11 scudetti, 6 Coppe Italia, 2 Coppe dei Campioni, 1 Mondiale per Club. Conegliano ha 4 scudetti (ma sarebbero stati 5 senza Covid), 3 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, un Mondiale per Club e 5 Supercoppe (che negli Ottanta non si giocavano). «Sapevo di avere un vantaggio sulle avversarie, così, oltre ad inseguire la vittoria, cominciavo a preparare il terreno per vincere l’anno successivo», rivelò Guerra ripensando a quei trionfi. La oggi 96enne presidentessa Alfa Garavini fondò la società nel 1965. Ci furono quindi 15 di trafila nelle serie minori prima dei trionfi. Conegliano, fondata nel 2012, ha invece bruciato le tappe. La Teodora chiuse la serie di 72 vittorie cadendo ad Ancona. «Vi ricordate di noi solo quando perdiamo!» dissero le Imperatrici, polemizzando in modo acceso con la stampa. Fu la Matera di Mangifesta e Phipps, invece, a chiudere nel 1992 la serie di titoli italiani. Ravenna ha collezionato anche vari titoli giovanili, che a Conegliano mancano. L’allenatore Guerra assunse anche la guida della Nazionale italiana (con Rambelli alla juniores) portando in azzurro il blocco Teodora. Conegliano - con la 73a vittoria, colta domenica a Cuneo -  ha stabilito il record europeo, detenuto finora dalle turche del Vakifbank. L’attuale presidente della Teodora, Delorenzi, chiude così: «Faccio i complimenti a Conegliano per questi straordinari successi. Mi conforta sapere che i dirigenti avviarono la loro attività avendo sentito parlare proprio della grande squadra di Ravenna. Il mio desiderio è riportare la nostra squadra in A1 proprio per tornare ad avere nella nostra città la Egonu e tutte le altre stelle di questo sport».
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