Volley A2, la fisionomia della nuova Consar Rcm Ravenna: «Per la promozione ci saremo anche noi»
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Marco Ortolani
Va definendosi la fisionomia del Porto Robur Costa Consar Rcm per la prossima stagione. Marco Bonitta, che rimarrà saldamente in panchina, ha già riempito molte caselle e, a breve, arriveranno le rimanenti comunicazioni. Partiamo dalla regia. «Abbiamo riflettuto a lungo - rivela Bonitta - prima di affidare ancora a Mancini il grado di titolare. Lo scorso anno, per lui, è stato complicato dagli impegni scolastici e dall’improvvisa titolarità derivata dalla partenza di Coscione. Ma si è disimpegnato bene, ci siamo salvati con anticipo e alla finale di Agropoli è stato un protagonista. In Nazionale juniores, dopo il collegiale, hanno fatto altre scelte, ma sono certo che Mancio non avrebbe sfigurato nel gruppo che farà i Mondiali». In attesa di conoscere il vice-Mancini («sarà un giovane che, spero, mi creerà problemi di scelta» dice Bonitta in attesa di ufficializzare il nome) sono consolidati Bovolenta nel ruolo di opposto e capitan Goi come libero. Nel reparto schiacciatori la novità è il canadese Evan Falardeau, 24 anni e mezzo, 196 centimetri alla sua prima esperienza oltreconfine dopo aver completato il percorso alla Toronto University. «Me lo ha segnalato John Barrett (gli X Generation lo ricorderanno a Bologna negli Anni Ottanta, uno dei primi interpreti della battuta in salto, ndr) viene da un’università non abituata a primeggiare che quest’anno, invece, ha avuto buoni risultati. Un giocatore forte in attacco - illustra Bonitta - che farà l’estate con la Nazionale ma non dovrebbe rientrare nei 18 e quindi lo dovremmo avere a disposizione sin dal raduno». Sarà inserito nelle rotazioni come N’Gapeth o sarà un titolare? «Sarà un titolare, ma Orioli e il nuovo arrivo Rocco Panciocco (da Lagonegro, ndr) potranno darmi modo di alternare». Quarto martello sarà il goriziano del 2004 Jan Feri. Al centro altra gioventù con il nazionale juniores Filippo Bartolucci (197 cm da San Giorgio di Pesaro, in prestito dalla Lube, lo scorso anno a Grottazzolina in A2, vent’anni a luglio) oltre al senatore Stefano Mengozzi, rientrato alla base dopo le esperienze a Verona, Vibo e nel super team di Perugia. Questa linea di fiducia dei giovani azzurri nei confronti di Ravenna è un disegno preciso della Federazione? «Assolutamente no - argomenta Bonitta - siamo noi che andiamo a cercare di preferenza quel tipo di profilo. E spesso troviamo riscontro perché Ravenna ha un’esperienza consolidata come luogo di crescita di giovani talenti (da Lavia a Russo ai tanti stranieri la lista in questo senso è lunga, ndr). Quindi - riprende Bonitta - si tratta di singole operazioni di mercato». Che tipo di campionato si prefigura? «Non ci sarà la squadra super favorita, come è accaduto lo scorso anno con Vibo - illustra Bonitta riferendosi alla società calabrese che ha abbandonato il volley di vertice subito dopo aver vinto il campionato di A2 - ma vedo squadre che si rinforzano con stranieri di primo piano. Ci sono almeno sei o sette squadre che possono puntare alla promozione (ne è prevista una sola, ndr) e, fra queste, cercheremo di inserirci anche noi».