Volley A2, la Consar Ravenna e la «ricetta» vincente di Bonitta: «Mancini, Bovo, il servizio: avanti così»

Marco Ortolani
Marco Bonitta arriva al tradizionale incontro con la stampa post partita indossando l’espressione del gatto che ha appena catturato il topo: «Mancini ha perfezionato la tecnica per servire l’attaccante più lontano, anziché dare la palla scontata a quello più vicino». «E Bovolenta ha trovato un modo per gestire l’attacco contro il muro schierato senza prendere troppe murate dirette». «E abbiamo battuto una squadra molto forte». «E Falardeau e Benavidez hanno valori simili, ma caratteristiche diverse, così posso alternarli variando la fisionomia della squadra». «E siamo quarti con 12 punti di vantaggio sull’ottava (vanno ai playoff le prime sette, ndr)». «E non è che voglio arrivare solo settimo». Il coach snocciola le tappe di una crescita di condizione, di risultati e di ambizioni, ma con la cautela necessaria per il fatto che tutti i traguardi sono tutti parziali, e tutto è ancora da consolidare e rafforzare. Il rotondo 3-0 ai danni di Santa Croce riconcilia con il pubblico del De Andrè (scottato tre volte, quest’anno, dal cartellino del 3-0 timbrato al contrario) che si lustra gli occhi con gli attacchi alti, potenti e sicuri di un Bovolenta che è un lusso pensare di poter trattenere ancora nella periferica Ravenna, conteso com’è dai club più forti di Superlega e da una Nazionale che lo pretende inserito nel campionato «che conta». Partite di gran livello anche per Mancini (di fronte a quel Coscione che nei mesi ravennati non ne poteva coprire la crescita impetuosa e fu costretto ad andarsene) e del costante Goi, una specie di obbligazione dal brillante rendimento sicuro. Esprimendosi a questi livelli la Consar, al settimo posto, non ci deve nemmeno pensare. Si può guardare in alto, perché Grottazzolina non è la Vibo dello scorso anno, e la sfida con Cuneo va ripensata con un Bovolenta in ordine (15 giorni fa non lo era) e una luna di squadra un po’ meno storta. Domenica altro supertest, stavolta a Brescia, ma non è certo il fattore campo un ingrediente decisivo per la Bonitta band. I lombardi, domenica scorsa, hanno portato al quinto set (18-20) quella Cuneo che, al De Andrè, era parsa imprendibile, mentre Grottazzolina ha fatto zero punti a Porto Viro dimostrando, come si diceva, una leadership non così solida. Al «dunque» di primavera (aprile e maggio) arriveranno sette squadre. La prima sarà già semifinalista (vantaggio minimo doverosamente concesso, da quest’anno, a chi compie la non semplice impresa di vincere la regular season), mentre si giocheranno sfide in tre partite fra seconda e settima, fra terza e sesta e fra quarta e quinta per qualificare le altre tre. Mancini, Orioli e Bovolenta (scudetto Under19 nella primavera dello scorso anno) sono abituati ad arrivare a questa stagione con le pile cariche e autorizzano all’audace sogno di poter riempire con almeno un campionato di massima categoria quel nuovo palasport che va costruendosi.