Volley A2, l'ex ravennate Giombini: «Nessuno come Bovolenta a 18 anni: diventerà il trascinatore della Consar»
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Marco Ortolani
Dopo un intero campionato di sole sconfitte e una giornata di ambientamento, è giunta la sospirata vittoria della Consar. Una vittoria scoppiettante, ottenuta in rimonta (da 0-1), su un campo caldo come quello di Castellana, davanti ad una formazione tosta, con due stranieri e vari elementi rodati nella categoria. Sugli scudi Alessandro Bovolenta, che ha segnato 36 punti (capocannoniere del campionato con 54 totali, seguito da 8 attaccanti stranieri) in un tabellino che merita di essere radiografato: 31 attacchi vincenti (su 60 tentativi, uno ogni 2.5 di quelli tentati dalla squadra), il 52% di positività (sontuosa per un opposto) più 2 ace e 3 muri. Nella casella degli errori ci sono 3 battute, 3 attacchi a vuoto e 6 murate subite: robetta. A commentare la superprestazione del 18enne della Consar c’è Leondino Giombini, un ex attaccante che di bottini se ne intende e che Bovo Junior lo ha visto praticamente nascere e lo scorso anno lo ha allenato come vice di Zanini: «Ho letto con grande piacere ed emozione della performance di Alessandro. Non ho memoria di un giocatore con questi numeri a 18 anni. Se si escludono i primi due set della prima giornata ha fatto 53 punti in 7 set. Ho visto che Bonitta lo lascia in campo sempre, tanto lui non si stanca mai e ha il carattere per reagire alle difficoltà. Vedendolo lo scorso anno, però, ero certo che in A2 avrebbe potuto fare molto bene».
Da cosa veniva questa convinzione? «Perché ho visto Ale in grande condizione fisica, asciutto dopo la Nazionale. Lui sa tirare alto e forte. Ha l’abilità di colpire su muri sicuramente più deboli di quelli di Superlega e far rimbalzare il pallone lontano. E al Costa, come in altre piccole palestre di A2, gli spazi per i recuperi sono ridotti». «Poi - riprende Giombo - c’è quel po’ di incoscienza tipica della sua età, che lo porta a rischiare qualche giocata e a prendersi la responsabilità che serve per costruire un break e dare morale alla squadra. Un’incoscienza che, però, è solo tecnica, perché caratterialmente Bovo ha quel modo di vivere le cose senza prendersi troppo sul serio e senza che il suo cognome pesi più di tanto». «Infine - ci tiene a dire il 134 volte azzurro - va sottolineata l’importanza della bella palla dietro di Coscione: un tipo di traiettoria che si adatta ad attaccanti di palla molto alta, che sembra fatta apposta per le sue schiacciate». Giombini ha mai segnato 36 punti? «Mah, non ho mai tenuto conto di queste cose. Però credo che un bel 34 fatto in una World League contro la Francia sia, ancora adesso, il record per una partita della nostra Nazionale». La Consar ha giocato mercoledì, a giornale chiuso, contro la capoclassifica Bergamo. Ancora un impegno interno domenica (fischio d’inizio alle 19) contro il più abbordabile Motta di Livenza