Volley A2, il ritrovato De Andrè, le ambizioni e «Bovo»: la Consar Ravenna vuole puntare più in alto

Marco Ortolani
E’ finita una delle più logoranti estati di attività pallavolistica con le Nazionali impegnate nella Vnl, nei campionati continentali e nelle qualificazioni olimpiche. Fra le note liete c’è stato l’esordio nella Nazionale maggiore di Alessandro Bovolenta che si è inserito nella «crisi di vocazioni» del ruolo di opposto, conquistando il posto alle spalle di Romanò nelle gerarchie di coach De Giorgi. Proprio la convocazione di Bovolenta, unico giocatore di A2, per il girone di qualificazione olimpica disputatosi in Brasile ha (piacevolmente) costretto il calendario della serie cadetta ad una variazione. La gara di esordio fra Consar Ravenna e Delta Porto Viro è stata rinviata a mercoledì 15 novembre, mentre tutte le altre partite si sono regolarmente disputate. Il campionato della Consar, quindi, comincerà ufficialmente solo domenica prossima con una trasferta sul campo del Cuneo, città già avversaria del grande Messaggero, che fra la fine degli Anni Novanta e i primi Duemila vinse uno scudetto e 5 coppe Italia, prima di un declassamento e di un sensibile ridimensionamento delle ambizioni. All’esordio i piemontesi hanno perso a Grottazzolina. La Consar andrà per giocarsela, ma il risultato non sarà secondario: Bonitta ha parlato di campionato di vertice, di squadra da ricomprendere fra le favorite, che potrà giocarsela con tutte, senza partire sfavorita o tantomeno battuta contro nessuno. Per assecondare questa ambizione Bonitta ha visto crescere di un anno (e a quell’età anche pochi mesi sono importanti per miglioramenti sostanziali) il suo kinder-garden fatto in casa: Mancini, Orioli e l’azzurro Bovolenta saranno tre pioli fondamentali. Accanto ci ha messo un senatore come Stefano Mengozzi, al suo ennesimo e graditissimo ritorno a casa; poi la nota straniera del canadese Falardeau, giunto a Ravenna per essere protagonista a differenza della meteora Ngapeth, utile lo scorso anno per allungare le rotazioni, ma mancante del graffio del giocatore di riferimento; Bartolucci sarà l’altro centrale, mentre a governare la difesa ci sarà la sicurezza di Goi. In panchina altra continuità con il multiruolo Arasomwan e altra gioventù con un occhio di riguardo per il vice-palleggiatore campano Russo, che ha belle mani da mettere in mostra. L’esordio davanti al pubblico amico avverrà al Pala De Andrè domenica 29 contro Cantù. E, a proposito di pubblico, quello della Consar ha vinto il premio come il più corretto della A2. Un riconoscimento che venne vinto anche l’anno dello scudetto del 1991 e che ci si augura, pertanto, di buon auspicio. Il De Andrè sarà una delle scommesse più importanti della stagione. La Consar troverà un impianto maestoso e, tuttora, architettonicamente il più bello d’Italia, ma verrà a perdere quote importanti di fattore-campo (vi si potrà allenare solo una volta a settimana) e di calore del pubblico, che sarà più distante dal campo, difficilmente avvicinerà la piena capienza (che è di 3.000 posti, lo scorso anno non si arrivava a 1.000 presenze) e che tenderà a «imborghesirsi» per l’effetto che il grande cupolone bianco tende a fare sulla gente del volley. Come sempre severissima la formula: nemmeno la prima classificata dopo le 26 giornate di regular season potrà essere certa della promozione: le prime 8 dovranno tutte battersi nei playoff per conquistare l’unico pass per la Superlega.