Volley A2, domenica la Consar Ravenna di Bonitta debutta in campionato: «Ce la giocheremo con tutti»
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Marco Ortolani
«Il progetto è bellissimo. Non si può non restarne ammirati. Sono certo che, dal punto di vista sportivo, si stiano facendo scelte giuste. La grande sfida deve essere quella della sostenibilità». A parlare così è il nuovo presidente Rossi, introducendo un anno che segna un deciso punto di svolta con il passato: un Consiglio Direttivo che perde ogni aggancio con i «padri fondatori» e che è controllato dallo sponsor Consar, artefice delle principali decisioni di strategia sportiva. Il co-sponsor Rcm è un puntello prezioso, ma il declassamento in A2 e la scommessa sulla linea verde non sono ancora garanzia di problemi economici completamente alle spalle. Occorrerà una ulteriore risposta della città, auspicabilmente affascinata dalla giovanissima squadra che Bonitta lancerà in campo a partire da domenica 9 ottobre al Costa: «Questi sono i ragazzi che ho scelto», ripete con evidente orgoglio e convinzione il coach-direttore tecnico Bonitta, al via della sua ennesima esperienza ravennate, seppur in un «carrierone» che ha avuto intermezzi di prestigio fra Nazionali (ricorre in questi giorni il ventennale della vittoria delle azzurre da lui guidate ai Mondiali di Berlino) e club italiani e stranieri di grande spessore. La squadra è un unicum, nel campionato di A2. Innanzitutto perché non ha lo straniero («e non lo prenderemo», precisa Bonitta), ma anche perché ha 8 millennial sui 13 atleti in rosa. «Ci sono poche possibilità di fare scelte di questo tipo in Superlega - commenta Bonitta - dove il livello è ovviamente molto più alto; ma in A2 ci siamo sentiti di prendere questa direzione. Ed aggiungiamo che molti di loro, a partire da Bovolenta e Orioli che hanno appena vinto gli Europei, sono romagnoli cresciuti nella nostra società o in quelle che collaborano con noi». Territorialità è l’altra parola chiave, che si aggiunge a gioventù. Questo gruppo di 2004 mette nel mirino, con decisione, anche il titolo nazionale di categoria, che sfumò lo scorso anno nella fase finale, ma che quest’anno può essere affrontato con lo stesso gruppo, rimasto quasi interamente in categoria. Una territorialità rinforzata da Coscione e Goi (che hanno da tempo spostato a Cervia e Ravenna i loro interessi) e un pizzico anche da Aramsowan, che ha già giocato a Ravenna due stagioni fa. Una formula «made in Ra» che si rivelò vincente nelle promozioni dalla A2 del 1988 (Ricci in panchina, quasi solo ravennati in campo) e del 2011 (con Babini coach e 6 ravennati in rosa).
«Ci sono 5 squadre, forse 6, che partono davanti a noi nei pronostici - commenta il coach - in particolare Vibo Valentia ha allestito una squadra da Superlega; noi però intendiamo giocarcela con tutti, soprattutto nelle partite in casa, dove dovremmo costruire i nostri risultati migliori». Attesissimi, in campo, Orioli e Bovolenta, che hanno appena sbancato l’Europeo Juniores e si sono presentati alla stampa suscitando ammirazione per il controllo dei comportamenti e delle parole e l’evidente motivazione che si estende intatta dall’azzurro al club: «Abbiamo avuto poco tempo per allenarci con la squadra - dicono praticamente all’unisono - ma il gruppo è giovane e ci siamo trovati subito bene». E’ evidente che l’incasso della vincita sulle scommesse giovani (anche Comparoni, Pol e Ceban sono reduci da grandi esperienze con le Nazionali di categoria) sarà la chiave per il risultato finale della Ravenna nobile decaduta, ma con le idee chiare per un progetto di rilancio, per quanto in perenne duello con le esigenze della sostenibilità economica.