Volley, a Ravenna il futuro è in buone mani: «La nostra ‘cantera’ funziona ancora»

Romagna | 17 Aprile 2022 Sport
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Marco Ortolani
Giovane e autarchico. Il volley maschile e femminile ravennate sembra avere imboccato la strada maestra per la prossima stagione, con progetti che, per contingenza o necessità, finiranno per assomigliarsi. In campo maschile la «cantera» ravennate sta tornando a produrre talenti quasi pronti per uno sbarco nel volley maggiore, dopo anni di relativa magra, con fioriture solo occasionali. I volti più noti sono naturalmente quelli di Alessandro Bovolenta e Mattia Orioli, entrambi del 2004, che si sono visti spesso in Superlega, con tanto di esordio, nelle pieghe della stagione sfortunata della squadra di Zanini. «Per la mia squadra farei tutto fuorché parlare dei singoli - esordisce il coach imolese di B2 Roberto De Marco - se devo farlo comincio con il dire che l’esperienza in Superlega di Orioli e Bovolenta e di quanti altri hanno avuto la possibilità di aggregarsi alla prima squadra (Pirazzoli, Baroni e Ricci Maccarini, oltre a Grottoli lo scorso anno, dirottato quest’anno in A3, ndr) per una presenza in panchina o una trasferta è stata un’iniezione e una spinta anche per il nostro gruppo di B, nel quale i ragazzi coinvolti hanno saputo trasportare l’emozione e le motivazioni di un’esperienza così importante. Quest’anno ho ottenuto una grande disponibilità da tutti, anche da coloro che hanno dovuto adeguarsi fuori ruolo in certe partite in cui eravamo in difficoltà. E nelle difficoltà abbiamo tirato fuori grandi prestazioni». «Tutti i ragazzi della nostra serie B compongono un gruppo straordinario, mi ripeterei se dovessi parlare dei singoli. Chi ha già assaggiato la Superlega non ha mai avuto atteggiamenti sopra le righe e si è messo a disposizione del gruppo. Sono ragazzi che, in un gruppo, ci sanno veramente stare». La A2, per i suoi giovani, è uno stimolo di fascino minore o una prospettiva più raggiungibile? «La serie A2 è un campionato molto competitivo, dove giocano grandi talenti fisici e tecnici. Per i ragazzi sarà uno stimolo fortissimo. Io glieli porterei tutti, ma almeno qualcuno sono certo che riuscirà ad essere già protagonista».
Per le ragazze i gruppi giovanili sono supervisionati dal «navigato» Andy Delgado, con curriculum di tutto rispetto, soprattutto nel lavoro con i vivai. «Il gruppo che disputa la B2 - commenta Delgado - si caratterizza per la voglia di competere, la personalità e la motivazione. Con grande piacere ho visto alcune delle ragazze già protagoniste in A2. Da Sara Fontemaggi, che quest’anno ha lavorato solo con la prima squadra, a Nicole Piomboni, stesso ruolo, la prima più specializzata in ricezione, l’altra più attaccante, a Valentina Vecchi, ragazza dall’ottimo potenziale e lavoratrice che sa curare i particolari per crescere. Poi ci sono la palleggiatrice Candolfini e la centrale Fabbri che stanno facendo un bel percorso. Per tutte loro sono anni decisivi, quelli fra i 15 e i 18, in cui bisogna fare le scelte decisive nel rapporto con questo sport». Il volley giovanile a Ravenna è un polo attrattivo? «Lo è già - riconosce Delgado - ma ci sono grandi possibilità di crescita, se si riuscisse a coordinare l’attività con l’altra società cittadina (la Teodora Torrione Settore Giovanile, ndr) e a dotarci della foresteria che serve per ospitare le ragazze da fuori. Potremmo intercettare talenti fisici anche da località più lontane. Il possibile declassamento in B1? E’ un’opportunità per molte delle ragazze del mio gruppo che hanno già fatto alcuni anni di B2 e forse rimarrebbero troppo in ombra se venissero aggregate ad un A2. Penso che la B1 sia la categoria giusta per farle esprimere». E Delgado? «Ne stiamo parlando in questi giorni, ci sono alcuni dubbi da sciogliere. Vedremo cosa si potrà fare qui a Ravenna».
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