Volley, 10 anni senza Bovolenta, il ricordo di Giombini: «Io, amico ed ex compagno di Vigor, che bello allenare suo figlio Alessandro»
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Gli amici di sempre sono legati da un patto per la vita, quello di non perdersi mai di vista e di tenersi sempre in contatto. Leondino Giombini, oggi vice allenatore di Zanini alla Consar, è uno di loro, uno di quei campioni che portò a spalla l’amico nel suo ultimo viaggio dieci anni fa. Si conobbero proprio a Ravenna, giovani principi di un volley che si ricostruiva dopo gli sfarzi di gloriosi tempi di Ferruzzi. «Dieci anni… - riflette Giombo - il tempo vola. Penso alle tante cose che sono successe in questo tempo e che non c’è stato modo di dividere con lui, specialmente la crescita dei figli (anche Giombini ha «prodotto» in abbondanza, raggiungendo quota quattro discendenti, ndr). Quest’anno ho avuto in squadra Alessandro. Oltre alla somiglianza dei lineamenti, ci sono quei comportamenti, quei gesti a gioco fermo, così simili da sembrare incredibili, se penso che Ale non ha mai visto giocare il padre. Spesso mi ha chiesto di parlare di lui, anche tecnicamente, allora sono andato a recuperare vecchie videocassette, necessarie per capire che Vigor aveva una grande predisposizione per giocare al centro, ma Ale gli è quasi superiore per talento puro, per il modo di toccare la palla. Spero di averlo aiutato a superare il problema di dover convivere con quel cognome così conosciuto e amato nel volley e a seguire il suo percorso di crescita, peraltro in un ruolo diverso, per diventare il forte giocatore che può diventare». (ma.or.)