Vino, tanti sorsi per le festività, i nostri suggerimenti per bere bene, ovviamente romagnolo, in questo periodo

Romagna | 20 Dicembre 2023 Le vie del gusto
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Riccardo Isola - Ci siamo. Con il Natale alle porte ecco i nostri suggerimenti per regalare o degustare ottimi prodotti rigorosamente made in Romagna. Dai vini spumanti ai fermi, dai bianchi ai rossi, l’imbarazzo della scelta è totale. Grandi interpretazioni, must imprescindibili, novità e chicche nuove compongono un mosaico di possibilità che renderanno sicuramente felici gli enonauti più navigati e i neofiti del sorso. Almeno così crediamo. Quelli che troverete di seguito sono solo alcuni dei testimonial in bottiglia di una personalità enoica territoriale che saranno in grado di riscaldare e rendere ancora più gioviale e felice questo periodo. Soprattutto in un fine 2023 che ne ha tanto bisogno.

EFFERVESCENZE E BOLLICINE
Partiamo dalle «bollicine». La Romagna in questo ambito è tornata a fare scatti in avanti molto concreti. Dai metodo Charmat, in cui il varietale sprigiona la sua essenza più autentica, ai Metodo Classico, tipologia che punta più sulla finezza ed eleganza di sorso, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per noi per andare sul sicuro e per fare bella figura con parenti e amici questi sono i suggerimenti. Dal riminese vorremmo segnalare «Milly» di podere dall’Angelo, un vino ottenuto dalla vinificazione in bianco di uve Sangiovese. Si caratterizza per delicata finezza e fragranza fresca di piccolo frutto rosso con perlage sbarazzino ma non invadente che è perfetto per un aperitivo. Un altro metodo Charmat da non far mancare è il «Morosé» di Poderi Morini. Di colore rosa cerasuolo, con perlage fine e persistente, è uno spumante brut rosé con sentori di fragoline di bosco, ribes e rosa selvatica. Al palato risulta secco, con note fruttate piacevolmente acidule. Risalendo verso nord arriviamo a Mercato Saraceno. Qui nella «Champagne» di Romagna l’offerta è veramente ampia. Per noi una delle massime espressioni è però rappresentata dal «Villa Zappi» Metodo Classico Brut Nature di Tenuta Casali. Un millesimato da Sangiovese di collina del 2019. Dopo trenta mesi sui lieviti il risultato è un sorso di grande finezza e profumi tipici della vinificazione e del vitigno: floreale, fruttato con note di panificazione fresca, questo vino è eleganza e finezza di sorso allo stato puro. Arrivando in terra di Oriolo, nel faentino, il suggerimento non può che cadere su un vino brioso ed elegante. Un sorso di fine perlage che fa parlare il terroir dal quale nasce. Stiamo parlando di «Resiliente» Pas Dosè di Leone Conti. Un abbraccio croccante tra Albana, Ruggine e Famoso che si caratterizza per una cremosità di sorso e una freschezza che lo rendono versatile sia a tavola che per una serata più spensierata. Un vino divertente ma elegante, fine ma anche capace di soddisfare palati non troppo sofisticati. Insomma grandi bollicine made in Romagna. Arriviamo infine a Imola. Qui a far la voce del padrone è sicuramente il «Blanc de Blancs Pas Dosé» di Fattoria Monticino Rosso. Un grande classico ormai per la spumantizzazione territoriale con un rapporto qualità-prezzo eccezionale. Prodotto da uve Albana in purezza, che affina 30 mesi sui lieviti e non dosato alla sboccatura, si caratterizza per il suo straordinario perlage che amplifica un bouquet elegante di frutta a polpa gialla intrecciata a nuance di panificazione. Fresco, minerale e cremoso questo vino rappresenta un perfetto equilibrio tra verticalità in entrata e profondità di persistenza. Infine se vi piace il gusto retrò allora suggeriamo di provare «Indigeno» della cantina faentina Ancarani. Un rifermentato in bottiglia, in stile ancestrale, che nasce dal Trebbiano e si caratterizza per il suo perfetto potenziale gastronomico. Note agrumate si alternano a quelle floreali di acacia per abbracciarsi a sentori di delicata crosta di pane spicca per la sua sapidità e nota acida che si ammorbidisce proporzionalmente alla torbidità ed alla maturazione del vino. Un sorso rinfrescante ed emozionante.

«BIANCO» NATALE
Sui bianchi i binari sui quali percorrere un viaggio in punta di sorso sono per lo più definiti attorno alle direttrici dell’Albana, del Trebbiano e della Rebola. Partiamo sempre dal riminese. Qui l’alfiere indiscusso è la Rebola e per noi un bel interprete di questo Grechetto gentile d’Adriatico è senza ombra di dubbio quello presentato dalla cantina Ottaviani. Un vino sapido, fresco, con note di macchia mediterranea che si sposa perfettamente con piatti di mare. In tema di Albana sicuramente da tenere sulla tavola in queste festività c’è «I Croppi» di Celli di Bertinoro. Un’altra bella interpretazione è la «Madonna dei Fiori» di Marta Valpiani. Un’Albana gioiosa e golosa che sprigiona una sapidità caratteristica dei suoli di Castrocaro, è un vino con un’acidità squillante e affilata. Perfetto in accompagnamento con i cappelletti. Infine parlando di trebbiano citiamo una versione un po’ fuori dai canoni tradizionali della vitivinicoltura. Siamo nell’imolese, alla cantina Tre Monti, qui prende vita «Piuttosto». Vino con macerazione per 20 giorni in vasche di cemento delle bucce di Trebbiano Romagnolo. Una sorta di orange wine che regala comunque una silhouette fresca, piena con personalità tropicale e pungente sapidità.

VESTITO DI ROSSO
Se si vuole un Natale in rosso allora la scelta non può che cadere sul Sangiovese. Qui l’universo delle possibilità si fa quasi infinito. Da quelli più snelli e verticali a quelli con una personalità più fruttata, tannica e di corpo si arriva fino a grandi classici della tradizione vitivinicola che hanno e stanno facendo la fortuna di questo territorio. Partiamo dai vini verticali, taglienti, balsamici di Modigliana con almeno un trittico. Partiamo da «Tramazo» di Mutiliana. Un vino d’Apennino tagliente, salato e raffinato. Bocca balsamica bocca delicata, verticale e sottile che sprigiona energia e complessità. Altro interprete magistrale di queste terre d’altura è il «Violano» della cantina Il Teatro. Vino che parla di altitudine con eleganza, dove le intense note di frutta rossa si accompagnano a vivaci echi speziati. Integrato e mai invadente il tannino rendono questo vino un perfetto compagno a tavola. Infine c’è il «Cucco Nero» di LuVa forse il più rotondo tra tutti i vini di Modigliana in cui la frutta si controbilancia comunque con una verticalità fatta di freschezza, balsamicità e grande sapidità. Imprescindibile poi fare un salto sulle terre dei Coralli, a Brisighella, con il «Corallo Rosso» di Gallegati. Vino super gastronomico in cui appaiono evidenti le note fruttate con sferzate speziate. Al sorso è fresco e piacevole con tannini decisi ma ben equilibrati. In chiusura ci sono loro, gli evergreen indissolubili. Parliamo del «Domus Caia» della cantina Ferrucci di Castel Bolognese, vino imponente ma al contempo capace di regalare sensazioni gusto olfattive dinamiche e ampie. Vino rotondo, da grande piatto o da degustazione solitaria, è emozione allo stato alcolico. Altro grandissimo vino è il Sangiovese Riserva «Vigna del generale» di Fattoria Nicolucci di Predappio. Vino austero e regale, lunghissimo e corposo si caratterizza per una capacità d’invecchiamento in cui eleganza, potenza e bevibilità si sposano perfettamente.

SORSI «SPIRITOSI»
Per chi ama anche gli spirit allora i nostri consigli per una Romagna che ne possiede varietà e competenza non possono che cadere su alcuni alfieri di questa tipologia. In primis sicuramente c’è «Baravelli» della cantina Ca’ Longa. Ottenuto da Sangiovese Leggiolo, spezie e aromi esclusivamente naturali giostrati, con sapienza ed equilibrio, dal profumiere Baldo Baldinini, questo vermouth regala sentori mediterranei di fiori di primavera accompagnati da quelli esotici della vaniglia tahitensis, pepe rosa e cuoio con un viaggio in estremo oriente fatto d’incensi della penisola araba e dell’arancia candita. Altro simpatico interprete è il nuovo «Gin alla Lavanda» lanciato da La Sabbiona. Distillato arricchito con infuso di fiori di lavanda coltivati nel lavandeto dell’agriturismo che è secco e pungente ma con un equilibrio tra alcol e aromi che lo rendono versatile sia da solo che in mix con un’ottima acqua tonica. Infine suggeriamo un altro Vermouth. Stiamo parlando di «Tregenda» di Villa Papiano. Un vino aromatizzato, con infusione alcolica di spezie, scorze di agrumi ed erbe a partire dal vino Tregenda in cui esplodono sentori mediterranei, lavanda, resina, agrumeti, cedro ed erbe aromatiche. Sorso elegante e molto avvolgente.

 
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