Chiamarli ambasciatori non è corretto, la parola più adatta infatti è sommelier. Sono i nuovi diplomati che hanno portato a termine il percorso dei tre livelli stabiliti dalla didattica dell’Associazione italiana sommelier (Ais) e ora sono pronti per intraprendere nuove esperienze nel mondo enologico, tastedevin al collo e spilla nel bavero della giacca. Nei giorni scorsi presso Borgo Condè a Forlì c’è stata la cerimonia di consegna dei diplomi organizzata da Ais Romagna. Particolare importante, infatti, i neo sommelier sono tutti romagnoli, in rappresentanza delle varie anime della nostra terra: 12 dal ravennate, 31 dal faentino, 22 da Cesena, 32 da Rimini.
«Ci riempie di orgoglio il risultato portato a termine da un numero così ampio di iscritti ai nostri corsi - spiega Roberto Giorgini, presidente di Ais Romagna -. Quello che stupisce è la giovane età di tanti a testimonianza di un nuovo approccio al mondo del vino da parte delle nuove generazioni capace di portare linfa nuova al settore.
A questo aggiungo un altro dettaglio che ci fa ancora più piacere: molti di loro ci hanno comunicato che proseguiranno il percorso formativo seguendo i corsi sulla tecnica di servizio, seminari sulla comunicazione e altro ancora». I 43 nuovi arrivati, si aggiungono agli oltre 1.100 sommelier di Ais Romagna per un esercito di esperti pronto a dire la sua in più consessi.