Veterani, i 50 anni della sezione di Faenza: «Le nostre iniziative e la nostra missione»

Romagna | 13 Settembre 2022 Sport
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Giuseppe Sangiorgi
Il simbolo dell’U.N.V.S. (Unione Veterani dello sport) è la fiaccola che passa di mano in mano e simboleggia come si possono trasferire i valori dello sport ai giovani attraverso l’esperienza e l’esempio etico e morale di chi si è prodigato con passione e impegno. L’associazione Veterani è una realtà benemerita che ha come base la continuità nello sport e conta oltre 130 sezioni in Italia, tra cui sette in Emilia (Piacenza, due a Parma, Sassuolo, Carpi, Modena, Bologna) e sei in Romagna (Faenza, Forlì, Imola, Lugo Bassa Romagna e Ravenna). 

QUOTA 50
La sezione Unvs di Faenza ha appena festeggiato i 50 anni, essendo stata costituita nel 1971. Fra i 31 soci fondatori c’erano l’ex presidente del Club Atletico, Gastone Panzeri, i dirigenti ciclistici Antonio Pratolesi, Agostino Calboli, il giornalista Renato Cavina, l’ex ciclista Alvaro Bacchilega, l’ex lottatore Giovanni Lucchesi, gli ex calciatori Enzo De Giovanni, Giacomino Neri, Mario Rosetti, Carlo e Silverio Zauli, Federico Silvestrini, Giuseppe Ghetti, il dirigente di basket Giovanni Massari. Poi ancora Lassalle Errani e Maurizio Rondinini: tutti hanno lasciato un’impronta nello sport cittadino. Dopo Gastone Panzeri, presidente dal 1971 al 1992, si sono succeduti al vertice della sezione di Faenza nell’ordine Giuseppe Ghetti (1993-2000) presidente emerito, deceduto nel mese di agosto alla bella età di 101 anni, Giovanni Massari (dal 2001 al 2016), poi Canzio Camuffo (2016-2021) e Francesco Fabbri, attuale numero uno. 

PAROLA AL PRESIDENTE
La sezione manfreda, che conta una ventina di associati, dopo aver avuto per anni una media di 60 soci, ha scontato duramente la fase di sospensione dell’attività dovuta alla pandemia: «Ripartire non è facile - dice il presidente Francesco Fabbri - stiamo progettando diverse iniziative per riprendere la marcia, a cominciare dall’incontro conviviale in occasione dell’assemblea annuale, che è stato sempre occasione per premiare un benemerito veterano sportivo e una giovane promessa. E’ un modo per ribadire il legame di continuità dei valori dello sport tra le generazioni. Nel 2022 sarà celebrato il mezzo secolo dalla fondazione, che è forzatamente slittato per la pandemia. Possiamo con orgoglio rivendicare il merito di aver premiato giovani atleti che poi sono affermati come il tennista Federico Gaio, i cestisti Fantinelli ed Ercolani, poi tanti atleti paralimpici di varie discipline come Carlotta Ragazzini, Azzurra Ciani, Massimo Dalla Casa e Jacopo Cappelli. Tra gli ospiti prestigiosi in queste occasioni conviviali abbiamo avuto anche personaggi sportivi come Gian Carlo Minardi e Pier Luigi Martini, Michaela Marzola e Loris Cappanna, maratoneta forlivese che è oggi il testimonial della sezione». L’ultimo incontro annuale fu con la scuderia Alpha Tauri con la partecipazione di Gian Carlo Minardi, del giornalista Luigi Rivola e di Manuele Tarozzi, giovane atleta poi passato ciclista professionista. 

WORK IN PROGRESS
Oltre a questa «manifestazione simbolo» che è stata sospesa per due anni, cosa altro avete in cantiere? «Abbiamo in animo di riproporre iniziative come la bella mostra dedicata al grande calciatore e partigiano Bruno Neri che fu organizzata con l’impegno del mio predecessore Canzio Camuffo e di tutta la sezione, prima nel salone delle Bandiere in Comune e poi alla Bcc. Intanto quest’anno in maggio abbiamo partecipato al campionato nazionale 2022 con armi ex ordinanza al tiro a segno nazionale di Torino conquistando una medaglia di bronzo individuale con il sottoscritto e il secondo posto a squadre. Per la 100 km del Passatore abbiamo premiato come di consueto con piatti in ceramica il primo faentino e la prima faentina. L’1-2 ottobre, a Faenza, organizzeremo il quattordicesimo campionato nazionale con armi antiche ad avancarica. Poi parteciperemo ai campionati nazionali di tiro accademico olimpico a Treviso. Tutto questa attività legata allo sport del tiro a segno nazionale deriva dal fatto che nella nostra sezione Unvs c’è una forte presenza di atleti ed ex atleti di una disciplina che ha una lunghissima tradizione in città. E’ la più antica società sportiva faentina, essendo presente fin dal 1861».  

ILLUSTRI PREDECESSORI
Nella sua attività di presidente dell’Unvs ha l’esempio di illustri predecessori: «Io e Canzio Camuffo possiamo dire di essere stati svezzati da Giuseppe Ghetti e Giovanni Massari, il cui entusiasmo e dinamismo sono indimenticabili. La loro scomparsa è stata è stata una notevole perdita. Massari è stato un vero campione di fair play durante la sua lunga e brillante carriera, prima atleta e poi dirigente, condividendo l’esperienza con la moglie Lucia Linari nazionale azzurra di pallacanestro. Ghetti straordinario promotore di eventi sportivi e della vita sociale della città è stato per mezzo secolo presidente del circolo sociale del Borgo I Fiori, tra i fondatori del Palio del Niballo, presidente dell’Uoei e tante altre attività di volontariato che gli sono valse il passaggio di tutti i gradi del Cavalierato della Repubblica. Oltre a loro, il mio pensiero va ai tanti soci che hanno operato e ci hanno lasciato, tra cui Alberto Rafuzzi che vinse un campionato italiano amatori di tiro a segno dei veterani. Dopo la sua scomparsa, la vedova ha donato un importante cimelio, un fucile Vetterli modello 1870 al Museo del Risorgimento».
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