Verso il 25 aprile in Romagna, la voce degli under 30 dell'Anpi: «Comunichiamo il dovere della memoria»
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Matilde Bianchedi - «Il 25 aprile è un momento di unione in cui la cittadinanza si raccoglie per festeggiare e per ricordare: ricordare le tappe della nostra storia, ricordare i risultati che si sono raggiunti». Sono queste le parole dei quattro ragazzi che fanno parte del Comitato provinciale dell’Anpi della provincia di Ravenna. Si chiamano Sirin Ghribi, Camilla Mancini, Nicholas Nescito e Lucia Ricci e sono 4 dei 182 giovani under 35 iscritti all’Anpi nella provincia di Ravenna. Non è facile dare una risposta a quale significato abbia per noi il 25 aprile. Una data importante, certo, perché ricordiamo la fine dell’occupazione nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale e la lunga lotta partigiana che a partire dal 1943, contribuì alla liberazione del paese. Ma in questi ragazzi c’è una consapevolezza maggiore, un impegno quotidiano per farsi capostipiti della promozione della memoria di quella grande stagione di conquista della libertà che fu la resistenza. Sirin è la presidente della sezione di Castel Bolognese e ha un ruolo organizzativo per quanto riguarda le iniziative dell’associazione. «La festa della liberazione serve a ricordare quello che accadde per non ripeterlo più. Il nostro obiettivo è infatti anche quello di rendere consapevoli i giovani, organizzando diverse iniziative per trasmettere il valore del ricordo e della storia. Di recente, ad esempio, insieme allo scrittore Andrea Soglia, siamo andati nelle scuole per presentare il suo libro in cui racconta delle staffette, necessarie per poter salvare vite e intere famiglie e per poter risollevare il paese». Camilla fa parte del comitato della sezione di Alfonsine e si occupa della comunicazione attraverso le pagine social. «Il 25 aprile significa diritti civili, libertà personale; significa prendere posizione per farsi portatori di un messaggio forte in una nazione che ha deciso di avere un governo che non la rappresenta». Anche Nicholas fa riemergere l’importanza del ricordare il passato in relazione anche alla storia attuale «perché sono tanti gli eventi odierni che hanno le stesse caratteristiche e la lotta per i diritti personali purtroppo non è solo un lontano ricordo ma qualcosa che più che mai riaffiora nel presente». Nicholas è il presidente della sezione di Casola Valsenio e si occupa della gestione delle attività. «È essenziale il legame fra passato e presente. Il nostro compito è anche quello di comunicare alle nuove generazioni parlando si del passato, ma utilizzando un linguaggio leggero e che possa attirare la loro attenzione affinché ne comprendano il valore». Lucia Ricci, invece, fa parte della sezione di Massa Lombarda e Sant’Agata e anche lei si occupa delle pagine social. «Noi dell’Anpi parliamo spesso di memoria attiva: significa che la memoria assume davvero valore nel momento in cui riesci a portarla nell’attualità, significa non compiere gli errori che si sono fatti nel passato. Non dobbiamo essere indifferenti alle ingiustizie e questo va insegnato in primo luogo ai giovani, perché i ragazzi crescono e apprendono dalle testimonianze. E allora il 25 aprile raccogliamoci tutti insieme per festeggiare e al tempo stesso ricordare un passato che ancora oggi ha tanto da insegnarci».