Vela, il mito di Luna Rossa ha compiuto 20 anni; l'amarcord di Ivaldi: "Abbiamo tenuto svegli milioni di italiani"

Romagna | 22 Febbraio 2020 Sport
vela-il-mito-di-luna-rossa-ha-compiuto-20-anni-lamarcord-di-ivaldi-quotabbiamo-tenuto-svegli-milioni-di-italianiquot
Luca Alberto Montanari
«Ho capito che stava diventando un qualcosa di grande per davvero quando mia nonna Paola, a 85 anni, restava sveglia tutta la notte per guardare le regate e per sapere cosa fosse il tangone». Michele Ivaldi è nato a Genova nel 1970, ma dal 1979, cioè da quando era un bambino, vive a Ravenna e per questo si sente «ravennate al cento per cento», anche se dalla voce non si direbbe. Oggi, a un passo dalle 50 candeline, ricorda con orgoglio non solo un’impresa, ma anche e soprattutto quello che, nell’inverno del lontano 2000, era diventato in Italia un fenomeno di costume: trascorrere le notti incollati al televisore per assistere alle regate di Luna Rossa. Sono appena trascorsi 20 anni, infatti, dall’indimenticabile successo del team Prada - Luna Rossa alla celebre «Louis Vuitton Cup»: il 6 febbraio 2000 il team italiano «assoldato» dall’armatore Patrizio Bertelli e capitanato dallo skipper Francesco De Angelis vinse il titolo battendo nell’indimenticabile «bella» la formidabile America One di Paul Cayard, un fuoriclasse che sta alla vela come Pelè o Messi stanno al calcio, tanto per fare un esempio. Lo stratega di Luna Rossa era proprio l’allora trentenne Michele Ivaldi, che sale volentieri sulla macchina del tempo per ricordare un momento meraviglioso non solo per gli amanti di uno sport di nicchia, ma per tutti gli italiani: «Fu una battaglia - racconta - una delle soddisfazioni più grandi della mia carriera, assieme alla partecipazione alle Olimpiadi di Atlanta ‘96. Fu un successo speciale proprio perché raggiunto dopo un percorso lunghissimo, sudato e tremendamente difficile, contro un mostro sacro come Paul Cayard». L’avventura di Ivaldi, in realtà, era cominciata nel 1997, quando nacque Luna Rossa da un’idea dell’armatore Bertelli: «In quel momento, un anno dopo le Olimpiadi - ricorda con orgoglio Ivaldi - mi ero ritirato per completare gli studi di ingegneria e matematica a Bologna. Quasi per caso incontrai Francesco De Angelis a giugno, che a sua volta era stato scelto da Bertelli e dal progettista. Insieme scelsero di lanciare questa sfida e così, quando ero ormai pronto a dare i miei ultimi esami per laurearmi, mi arrivò una telefonata: era De Angelis, che mi propose di andare a provare a Livorno. Non fu una scelta facile, perché in ballo c’era il mio futuro a 27 anni: dovevo scegliere se diventare un ingegnere medio o un velista. Ho scelto di fare il velista».
Con il senno di poi, Ivaldi ha scelto bene, perché dopo tre anni di duro lavoro sono arrivate le soddisfazioni: «Prima di partire per la Vuitton Cup, ci siamo divisi tra Italia e Nuova Zelanda: 6 mesi a Punta Ala, 6 mesi là, sempre a lavorare duramente. Poi, a fine ‘99, ci siamo trasferiti e abbiamo cominciato le regate. Eravamo un centinaio tra velisti, collaboratori e team che non saliva sulla barca. Io, da stratega, ho vissuto in prima linea tutta l’avventura e devo dire che alla fine la soddisfazione è stata davvero tanta, anche perché siamo riusciti a vincere solo all’ultima regata». L’aspetto più bello Ivaldi lo ricorda subito dopo: «Non ci siamo resi conto subito dell’eco che Luna Rossa aveva in Italia, però abbiamo capito presto che per qualche mese la vela stava diventando lo sport nazionale. E’ stato bello perché nel team c’era tantissima Italia, si respirava l’aria del nostro Paese, c’era una fortissima identità e quella fortissima identità ci ha spinti fino alla vittoria». L’esperienza di 20 anni fa ha segnato, ma anche cambiato, la vita di Ivaldi: «Io ero lo stratega di Luna Rossa, mentre la responsabile marketing di America One, cioè la barca che abbiamo battuto con lo storico 5-4 in finale, era Jacqueline. Che tre anni dopo è diventata mia moglie...».
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-vela-il-mito-di-luna-rossa-ha-compiuto-20-anni-l-amarcord-di-ivaldi-abbiamo-tenuto-svegli-milioni-di-italiani-n23117 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione