Vaccini agli ultra 80enni, la direttrice del distretto di Faenza: "Partita complicata"
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Silvia Manzani
«Era senz’altro una tappa che aspettavamo. Ampliare il numero dei punti vaccinali per garantire più prossimità, essendo gli ultraottantenni il target del prossimo impegno vaccinale, era la nostra ambizione prioritaria. Non sarà facile nemmeno così, la partita è complicata e sui tempi non abbiamo ancora certezze». Donatina Cilla, direttrice del distretto sanitario di Faenza, è tanto soddisfatta quanto realista sull’allestimento, alla Fiera di via Risorgimento, dell’hub per la vallata del Lamone, al quale si aggiungerà un punto spoke, per i vaccini dei residenti della vallata del Senio, alla Casa della Salute di Castel Bolognese.
Dottoressa, come verranno organizzati gli appuntamenti e che ruolo avranno i medici di base?
«L’idea è quella di gestire delle agende di prenotazione, alle quali accedere tramite il Cup nelle sue varie forme, che siano gli sportelli, il Cuptel o il Farmacup. Chiaramente in questa fase i medici di base hanno un ruolo fondamentale che non è solo quello di continuare a informare e sensibilizzare sull’importanza del vaccino, ma anche quello di individuare chi, tra gli assistiti ultra 80enni, deve essere raggiunto a domicilio per la vaccinazione perché impossibilitato a spostarsi».
Come valuta questa «complicazione»?
«Uno degli aspetti più complessi è quello legato al numero di fiale, che a seconda che si tratti di Pfizer o Moderna sono organizzabili in multipli di sei o di dieci. Bisogna, allora, costituire piccoli gruppi di persone da vaccinare. Insomma, inviare le équipe a domicilio non è una partita semplice, per quanto a numeri ridotti».
Resta l’incognita sulla tipologia di vaccino disponibile: quali sono le aspettative?
«Al momento non è possibile ragionare su AstraZeneca, dobbiamo dunque concentrarci su Pfizer e Moderna, che come sappiamo sono vaccini per nulla facili da gestire e di certo non distribuibili ai medici di base e alle sedi territoriali periferiche, per le basse temperature alle quali devono essere conservabili. Anche sulle forniture, viviamo alla giornata, la situazione della consegna delle dosi è in continua evoluzione».
Sulla data di partenza, invece, quali previsioni ci sono?
«Ci stiamo preparando per iniziare a metà febbraio, anche se non nego che la data sia particolarmente ottimistica. In ogni caso, stiamo lavorando per essere pronti il prima possibile. Il tempo stringe, gli anziani aspettano di essere vaccinati: ce la stiamo mettendo tutta».