Unione, infiltrazioni mafiose e attualità spiegate nei sei Comuni con la «Carovana della legalità»

Fabrizia Montanari - «La mafia non è finita con la cattura di Matteo Messina Denaro, la mafia esiste ancora sotto altre forme, anche nei nostri territori e ai giovani, che ne hanno spesso solo una prospettiva storica, va mostrata l’attualità». Il comandante della Polizia municipale di Faenza e della Romagna Faentina Vasco Talenti introduce così «La carovana della Legalità», iniziativa congiunta per la promozione della cultura della legalità che si snoderà tra il 13 marzo e il 23 maggio nei diversi Comuni della Romagna Faentina.
Cofinanziato per 18.400 euro (dei 26.000 previsti per la sua realizzazione) dalla regione Emilia Romagna grazie al contributo previsto dal Testo unico per la promozione della legalità (Legge n. 18 del 2016), il progetto è concepito come una sorta di viaggio itinerante per informare e sensibilizzare la collettività, a partire dai ragazzi, sulla presenza della mafia anche nelle nostre realtà. «Documenti del 1997 attestano la presenza dell’Ndrangheta in Emilia Romagna già in quel periodo - spiega Gian Guido Nobili, responsabile dell’Area Sicurezza e Polizia locale della Regione - e oggi assistiamo a fenomeni di sostituzione (meno crimini violenti, più reati di natura economica e finanziaria ndr) non solo in Italia, ma anche in Europa e per questo come Unione della Romagna Faentina stiamo facendo un lavoro congiunto fra istituzioni, forze dell’ordine, mondo dell’istruzione e della società civile, per tenere alta la guardia contro ogni forma di illegalità e infiltrazione, anche attraverso la creazione di banche dati comuni e condivisioni di data base». 
Si parte il 13 e 14 marzo a Faenza con una due giorni di incontri al Teatro Masini per le scuole superiori, per proseguire il 21 marzo a Castel Bolognese con «Le infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna e il ruolo della comunità» e a Riolo Terme con la versione live del podcast «Qui si fa l’Italia: Falcone, Borsellino e le stragi di mafia». Sempre a Riolo i ragazzi delle scuole incontreranno venerdì 24 marzo l’ex Procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso, mentre il 30 Brisighella ospita le fotografie di Tony Gentile, lo stesso che il 31 inaugura la mostra «Sicilia 1992: luce e memoria» alla Galleria della Molinella di Faenza (apertura 1-16 aprile). «Mettiamo insieme documenti ed emozioni - dice Massimo Isola presidente Unione, l’immagine arriva dritta ai cuori e intercetta sguardi che cercano risposte, quelli dei giovani, a cui noi vogliamo mostrare istituzioni che credono nella legalità». Sempre a Faenza il 12 aprile «E.R. Connection», docufilm sulle dinamiche mafiose sul nostro territorio e il 21, a Riolo Terme, un incontro sui beni sequestrati alla mafia: «Lo scorso novembre – ancora Nobili – a un incontro con le prefetture dell’Emilia-Romagna - è emerso che anche sul nostro territorio esistono di questi beni, da riutilizzare per finalità sociali. Ad oggi ne abbiamo recuperati 25 per un impegno di spesa di 3,7 milioni di euro e anche in futuro porteremo avanti questo progetto».   La Carovana termina il suo viaggio sul Sentiero della Legalità a Castel Bolognese il 23 maggio, per una riflessione comune sulla responsabilità di una vigile coscienza collettiva.