Un anno fa il tornado nel ravennate: da Savarna a MiMa, lavori conclusi, mancano i rimborsi nazionali

Romagna | 20 Luglio 2024 Cronaca
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Elena Nencini
Raffiche di vento fino a a 100 km/h e grandine come palle da tennis hanno devastato il 22 luglio 2023 Ravenna e la sua provincia, un territorio già provato dall’alluvione di maggio: più colpita la Bassa Romagna (vedi pag.13), con danni alle abitazioni, agli edifici pubblici, agli alberi, ai campi, ma il maltempo non ha risparmiato nemmeno Savarna, Conventello, San Pietro in Trento per arrivare poi sui lidi. A un anno di distanza il punto sui danni e su cosa è stato fatto. Il Comune di Ravenna è intervenuto in diversi luoghi, mentre al momento non risultano richieste per gli indennizzi ai privati: entro il 2023 infatti si poteva fare richiesta per i rimborsi per i privati -  5mila euro - e le aziende - 20mila euro al massimo.  Il Comune di Ravenna ha anticipato le spese ei lavori fatti finora, ma spera che il Governo le rimborsi al più presto.

GLI INTERVENTI A RAVENNA
A un anno dal fortunale per quanto riguarda il territorio del Comune di Ravenna, gli assessori alla protezione civile Gianandrea Baroncini e ai lavori pubblici Federica Del Conte hanno dichiarato: «Sicuramente gli eventi avversi di un anno fa, al pari dell’alluvione hanno lasciato cicatrici profonde nel territorio e nella comunità. Abbiamo cercato di mettere in campo un’azione veloce e importante per restituire tutti i luoghi colpiti nel più breve tempo possibile e nella massima sicurezza. Al momento tutti gli interventi sono stati finanziati con risorse comunali o provenienti dal fondo donazioni dedicato, in attesa che dalle assicurazioni al dipartimento nazionale di protezione civile, ognuno faccia la sua parte». A Savarna erano state colpite la scuola materna e quella primaria:, continuano gli assessori: «Il passaggio del tornado aveva creato danni importanti ad entrambi gli edifici. Ovviamente è stato uno degli interventi a cui abbiamo dato la massima priorità consentendo a tutte le classi di ogni ordine e grado di riprendere la scuola nei tempi ordinari. All’ex scuola di Conventello, che ospita attività di comunità e delle associazioni, siamo intervenuti con priorità e abbiamo ad oggi interamente ripristinato e risolto i danni subiti dal fortunale sia alla struttura che nelle aree esterne. Alla scuola materna di San Pietro in Trento era stata danneggiata sul tetto dalla caduta di alcuni grandi alberi. Ad oggi lo spazio è completamente fruibile. Nelle settimane immediatamente successive e fino ad oggi è stato fatto un lavoro di messa in sicurezza del verde pubblico». A Savarna stanno continuando i lavori per piazza Italia, sottolineano Del Conte e Baroncini: «È in fase di completamento il ripristino di tutta la rete di pubblica illuminazione sia per i sottoservizi, che per la rete, che per i lampioni. Oltre a sostituire tutti i corpi illuminanti si è proceduto con l’interramento di 400mt di linea che precedentemente era aerea ed era stata interamente divelta. abbiamo immediatamente proceduto alla messa in sicurezza per restituira alla comunità il suo centro. Abbiamo nel frattempo avviato tutta la progettazione che porterà alla riqualificazione, pensiamo che si possa coprire interamente l’intervento grazie alle donazioni che con generosità sono arrivate al Comune». Per quanto riguarda i privati gli assessori hanno evidenziato che: «In analogia a quanto avvenuto per le alluvioni di maggio 2023, le famiglie e le imprese danneggiate dal fortunale saranno esentate dal pagamento della Tari 2024, grazie all’impiego di parte delle risorse derivanti dalle donazioni raccolte per sostenere le famiglie e le frazioni colpite dagli eventi meteoclimatici avversi dell’anno scorso».

I DANNI NEL CERVESE
Il fortunale del 22 luglio a Cervia era stato preceduto il13 da un forte temporale che si è abbattuto su Milano Marittima e ha colpito alcune aree del territorio. Il fortunale ha abbattuto diversi alberi, che sono caduti nelle pinete, ma anche su alcune arterie, bloccando temporaneamente la viabilità. Circa sessanta i pini abbattuti che sono stati rimossi da Vigli del fuoco e protezione civile. Colpiti il Parco Naturale di Cervia, la Casa delle Farfalle di Milano Marittima, le saline e il Golf Club di Milano Marittima. Anche la chiesa della Madonna del Pino è stata danneggiata, dove è stato necessario un intervento congiunto di Vigili del fuoco e Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Ravenna per la messa in protezione dell’edificio e la successiva rimozione degli alberi caduti. A marzo 2024 è stato affidato lo studio necessario per avviare l’iter di restauro dell’edifici.

LE TESTIMONIANZE
Enrico Benzoni del Comitato cittadino di Savarna racconta: «Siamo stati i più colpiti del nostro territorio, piazza Italia con gli alberi abbattuti è diventata un’icona della calamità. I danni maggiori li aveva subiti la scuola che è stata la prima cosa che il Comune ha risistemato in  modo che i bambini potessero riprendere le normali attività scolastiche. Stanno andando avanti  gli interventi sulla piazza che riguardano la riattivazione dell’illuminazione, anche  se mancano ancora gli alberi. Per quello che riguarda i privati si sono  organizzati autonomamente, senza nessun aiuto da parte delle istituzioni. Per fortuna c’è stata una grande solidarietà».
Ad essere colpita è stata anche Cristina Garoia del comitato cittadino di Lido di Classe, proprietaria dello stabilimento Spiaggia 30: «A Lido di Classe non abbiamo avuto grossi danni, personalmente allo stabilimento balneare invece il vento ha strappato e portato via un centinaio di ombrelloni. Per fortuna ho una buona assicurazione che mi ha tutelato, per il resto chi ha avuto danni alle case a causa della caduta degli alberi si è organizzato per conto proprio. Non credo che nessuno abbia ricevuto degli indennizzi».
Aldo Ferruzzi, direttore delle Terme di Cervia, sottolinea come: «Tanti i danni che abbiamo avuto,oltre 50 gli alberi colpiti sia nell’immediato che quelli che abbiamo dovuto abbattere successivamente per i danni riportati. La viabilità è rimasta interrotta per diverse ore intorno allo stabilimento. I danni ammontano a una cifra introno ai 50mila euro, tutti a nostre spese, per fortuna che eravamo coperti dall’assicurazione. Abbiamo ripristinato i danni grazie al personale e ad aziende private che sono intervenute quasi subito». (e.nen.)
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