Turismo a Ravenna, i pareri di ristoratori e albergatori sul 2022, luci e ombre

Romagna | 27 Dicembre 2022 Cronaca
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Anno positivo, ma abollette alle stelle i pareri di alcune attivvità da Ravenna, ai lidi fino a Pinarella
Gentile (Babaleus): «Spostati i soldi da incassi a bollette»  
Massimiliano Gentile con il suo ristorante pizzeria Babaleus nel centro di Ravenna racconta come è andata: «è stato un anno positivo, ma abbiamo spostato i soldi dagli incassi alle bollette. Ottobre è stato molto buono, poi c’è stato un calo fisiologico, dicembre è partito un po’ in calo poi si è ripreso. Posso dire che non siamo al livello del 2019 ma quasi. Il problema è che le spese sono aumentate: solo la mozzarella e i derivati del latte sono cresciuti del 43%. Certo non tutti i prodotti sono aumentai in maniera uguale ma c’è stato comunque un rincaro. Ho ritoccato alcuni prezzi a settembre, ma poca roba. Per quanto riguarda gli stranieri sono tornati e anche gli italiani. Agli inizi di dicembre abbiamo avuto molti italiani al ponte dell’Immacolata, mentre a ottobre tanti francesi, e spagnoli, tedeschi e qualche inglese. Adesso per la fine dell’anno siamo già pieni, chiuderò nei giorni del Natale perché siamo un locale piccolo non particolarmente da ‘festa’. L’unica cosa che posso dire di buono del covid è che per la prima volta a Ravenna si vedono i tavolini all’esterno: adesso vengono anche da Forlì o da Cesena per cenare la sera a Ravenna. Per il prossimo anno speriamo che cambi qualcosa». 

Accardi (Terme): «Decisioni a fine agosto 2023»
Andrea Accardi, titolare delle Terme di Punta Marina, è soddisfatto della stagione estiva: «la stagione estiva allungata, da Pasqua a ottobre, ha dato  un buon risultato. Diversamente negli altri mesi non è andato particolarmente bene. Chiaramente facciamo delle riflessioni relazionate alle spese che sono cambiate in maniera radicale. Siamo sempre stati una struttura stagionale e nei mesi da novembre a febbraio soffriamo di più, con un’attrattività comunque più bassa. Le utenze hanno avuto un aumento tale che i costi incidono anche su decisioni più ampie rispetto agli anni precedenti. Se prima i costi di gestione erano accessibili adesso va valutato un approfondimento con l’eventualità di chiudere anche per 4 mesi, che comunque sono un terzo di un anno. Adesso non abbiamo preso nessuna decisione: abbiamo sentito l’impatto degli aumenti delle bollette da agosto quindi alla fine della prossima stagione estiva, agosto 2023, trarremo le nostre conclusioni. Tra le cose positive è che non abbiamo avuto problemi di personale, con le nostre 29 camere, perché abbiamo del personale fidelizzato da anni; inoltre gli eventi organizzati sui lidi sono assolutamente positivi. Per quello che riguarda la fine dell’anno le prenotazioni si stanno muovendo con molta lentezza e non fanno ben sperare».

Casadei (Federalberghi): «Piccole pensioni a rischio» 
Gianni Casadei, presidente Federalberghi Ascom Cervia e proprietario dell’hotel Donatella a Pinarella, spiega: «Se dovessi fare un bilancio del 2022 penso che, in questi anni turbolenti, poteva andare decisamente peggio. Il bilancio è assolutamente positivo. Se  però guardiamo la questione con occhio critico il problema è l’incremento dei costi che ha inciso in maniera assolutamente negativa, anche se non imprevista. I listini degli alberghi hanno prezzi piuttosto rigidi li puoi variare entro certi limiti: nel cliente medio è consolidato e radicato che in Romagna i prezzi sono abbordabili e alla portata di tutti. Quando le spese dell’energia elettrica raddoppiano non possono essere scaricate sul cliente nemmeno nell’anno prossimo. Certo si è lavorato di più, ma abbiamo faticato a trovare personale, le bollette hanno inciso per più dell’80% e tutte le materie prime in media sono aumentate del 15-18%. Ciò significa che qualcosa è aumentato del 7% e altro del 30%. C’è chi ha avuto la fortuna di lavorare tanto, ma a questo non è seguito un aumento di utili, chi ha lavorato poco invece si è fatto male. La conseguenza di questo è che molti chiudono le cucine, riducono il personale, chiudono alcuni mesi. Se questa tendenza continuerà la riviera romagnola cambierà volto: l’albergo a pensione famigliare, come siamo stati abituati a vedere, diventerà un ricordo». Per la prossima stagione Casadei non fa ancora pronostici: «Se si guardano le presenze in agosto su tutta la riviera romagnola si è registrato un -4%. Adesso siamo chiusi, storicamente come molti alberghi di Milano marittima siamo sempre stagionali. Dobbiamo capire cosa fare con i prezzi per la prossima stagione, non c’è un segnale di inversione, bisogna aspettare, come dicono i napoletani «adda passà ‘a nuttata», la via di uscita è stringere i denti e sperare che passi in fretta. Ma non si possono stringere i denti troppo a lungo diventa poi insostenibile. Le misure del governo seppur apprezzabili sono utili, ma non risolvono il problema se perdura la crisi diventa un vero problema».

Donati (Diana):«Bene la novità delle crociere»
Per Filippo Donati dell’hotel Diana a Ravenna il 2022 si può definire «l’anno della ripresa, il prossimo anno sarà l’anno dell’assestamento. Abbiamo svoltato il famoso angolo cieco. Ci sono buoni numeri, belle novità per una città che dopo quello che è successo si conferma importante per turismo domestico e straniero. Con la bella novità del cluster crocieristico. Essere diventati home port ha comportato un aumento dei flussi turistici di un certo rilievo che si è notato subito. E’ un sistema da mettere a punto ma che ha una sua logica e una sua economia. Un crocerista in imbarco o in sbarco richiede dei servizi che andranno perfezionati. La richiesta di queste persone ci ha messo nella condizione di aprirci ancora di più perché hanno esigenze diverse dal tradizionale turista di Ravenna. Tutto sommato una buona annata le cui negatività si possono riassumere in due parole: difficoltà nel reperire manodopera specializzata e aumento insostenibile dei costi energetici. Per il contenimento dei costi aspettiamo la finanziaria: bisognerà vedere quali misure metterà in campo il Governo per ammortizzare queste ulteriori spese di gestione su un settore che non se le è passata bene negli ultimi due anni. Se i costi di gestione fossero scaricati tutti sull’utenza porterebbero a un aumento dell’inflazione. Sulla manodopera bisognerà invece stringere maggiori rapporti con le scuole di formazione e sostenere la formazione dei giovani». In tema di consumi Donati pensa anche al mondo della transizione energetica: «molti colleghi stanno pensando a pannelli solari o fotovoltaici, ma chi lavora in centro storico ha problemi di inquinamento visivo. Il nostro mondo sta affrontando da diversi anni una questione di impatto alla sostenibilità: sono stato il secondo in regione, negli anni ‘90, ad avere l’ecolabel europeo, il certificato di sostenibilità ambientale, ma lo ho abbandonato perché è un inno alla burocrazia, continuiamo ad adottare le buone pratiche. Come il ricircolo delle acque piovane, in questi giorni abbiamo raccolto 1400 litri di acqua piovana che non possono essere usati per uso alimentare ma stiamo pensando di collegarli agli scarichi dei water. Poi c’è l’illuminazione con i led a basso consumo, risparmio energetico con le tessere, bisogna fare un ulteriore step per l’utilizzo dell’aria condizionata. Gli alberghi sono una categoria fortemente energivora: io sono una piccola struttura con 60 camere, ma utilizzo 60 kilowatt di energia: la bolletta è passata da 2000 euro al mese a quasi 10mila. Non ero impreparato ma l’aumento è stato imprevedibile».
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