Treni, confermato lo stop nel mese di agosto per i collegamenti ferroviari della Faentina, si spera nel cantiere notturno

Riccardo Isola - Una tratta sotto scacco, del maltempo, e non solo. Questa è la situazione del percorso ferroviario che da Faenza raggiunge Firenze attraversando la valle del Lamone, superando gli Appennini e arrivando nel cuore del capoluogo toscano passando per il Mugello. Dopo essere stata colpita duramente dall’ondata eccezionale di maltempo del maggio 2023, è infatti confermata la notizia che nei mesi di agosto e molto probabilmente anche per una prima parte di settembre, il collegamento ferroviario intra regionale verrà sospeso. Per gli abitanti, lavoratori, turisti, escursionisti delle comunità di Faenza, Brisighella, Marradi, Borgo San Lorenzo, Fiesole e Firenze, non è certo una buona notizia. A causa di questa interruzione, infatti, saranno costretti a non poter usare il collegamento su rotaia per spostarsi. Il motivo è legato alla necessità di fare interventi di miglioramento sulla strumentazione tecnologica legata alla regolamentazione della circolazione dei convogli. Contemporaneamente Rete ferroviaria italiana inizierà i lavori per sostituire anche una travatura metallica di un ponte a Marradi. La conseguenza diretta è che in sostituzione del ferro verranno realizzati e organizzati, ma non si sa ancora in che modo, in che tempi e con quali frequenze, servizi sostitutivi tramite bus. Questi lavori, che fanno parte di un primo step finanziato dalla struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo, avranno bisogno di circa 30 milioni di euro. Risorse che dovrebbero e potrebbero servire anche per il ripristino dei movimenti franosi. Almeno di quelli localizzati alle spalle del convento di Fognano, a Casale o nelle vicinanze di Sant’Eufemia. Allo stato attuale però non è ancora confermato da Rfi se questi interventi verranno fatti. Il successivo ulteriore capitolo di lavori, ben più impattante e finanziato dal Pnrr per un totale di 140 milioni, si chiuderà solo nel 2025. Questa interruzione ha messo in allerta sindaci, amministratori, comparto economico dei territori visto che arriva in un momento importante per l’afflusso e il transito turistico tra tirreno e Adriatico. Per questo su richiesta condivisa delle due Regioni interessate (Emilia Romagna e Toscana) e dei sindaci, si tenterà di riorganizzare l’intervento sfruttando le fasce notturne quando i treni non circolano, dalle 22 alle 5 del mattino. Una scelta che potrebbe ridurre al massimo i disagi.
Perentorio il commento del sindaco di Brisighella, Massimiliano Pederzoli: «Sappiamo che i lavori devono essere fatti per mettere in sicurezza e ammodernare la linea, l’importante però è che si creino i minori disagi possibili. Per fare questo - sottolinea  - la cosa migliore è che si possano effettuare gli interventi di notte. Se questo non fosse possibile allora è fondamentale che i servizi sostitutivi funzionino bene. Non vorrei - conclude Pederzoli - che succedesse ancora quello che è accaduto nei giorni scorsi in cui il pullman ha saltato, come spesso accade, le fermate lasciando i passeggeri a terra».