Tornei, pasti gratuiti, rimborsi e campi «in prestito»: da rivali ad amici, l’esempio del calcio dilettantistico

Romagna | 02 Giugno 2023 Sport
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Nella sconfinata galassia del calcio dilettantistico ravennate e faentino, dove la passione è ancora oggi il carburante principale per alimentare la storia di storiche realtà del nostro territorio, la parola-chiave delle ultime due drammatiche settimane è stata una: solidarietà. La rivalità che spesso anima durante la stagione gli innumerevoli confronti (o, se preferite, derby) in campionato è stata immediatamente accantonata e superata da una mobilitazione generale senza precedenti. Tantissime società sono state letteralmente invase o devastate dall’alluvione e dal fango ed hanno ricevuto l’aiuto di chi è stato più fortunato, ma che ha scelto di rimboccarsi le maniche e di scendere ugualmente in campo ad aiutare appunto i «rivali». E così, da due settimane, i social e non solo sono stati letteralmente invasi da messaggi, proposte, idee, aiuti. Una macchina dei soccorsi che ancora oggi ha il motore sempre acceso.
A Sant’Agata sul Santerno, l’alluvione ha presentato un conto salatissimo a Felice Parisi, presidente del Santagata Sport: «Siamo una delle delle società più colpite. La nostra struttura è stata interamente danneggiata, sia i tre campi che gli spogliatoi, mentre il quarto campetto lo abbiamo sacrificato per sversare il fango. Nonostante questo, c’è stata una grande solidarietà da parte di tutti, che ci ha davvero colpito. L’Imolese, ad esempio, ha organizzato un triangolare con Sanpaimola e Bologna, con incasso devoluto interamente a noi per la pulizia dell’impianto. Il Fusignano, invece, ha deciso di devolvere l’ultima mensilità dei rimborsi di tutti gli allenatori, che naturalmente ringraziamo di cuore per aver accettato. Le Stuoie Lugo, invece, ci presteranno i loro campi per dare sollievo e sostegno ai nostri ragazzi. Ne abbiamo più di 250 e grazie alle Stuoie possono ricominciare ad allenarsi. Per quanto ci riguarda è cominciata una cosa contro il tempo, perché oggi il nostro primo nemico è diventato il fango: la priorità è rimettere in piedi lo stadio e i campi. Noi sul campo siamo tutti rivali, ma in queste settimane sono usciti i valori dello sport, che non avevo visto nemmeno durante il Covid». Tirato in ballo da Parisi, il Sanpaimola di San Patrizio ha risposto molto volentieri all’appello. Il vice presidente Franco Di Camillo racconta: «Noi abbiamo campi a Imola, Conselice e Lavezzola e questi ultimi sono finiti sott’acqua, ma per fortuna la situazione sta migliorando. Abbiamo avuto innanzitutto paura, poi tanti danni: abbiamo perso frigoriferi, un bar intero e tanto altro. Con il settore giovanile stiamo lavorando su Imola, mentre con la prima squadra abbiamo concluso l’attività. C’è stata una grande mobilitazione e di questo siamo fieri: sono scesi in campo, per aiutare anche le altre società, tutti i nostri allenatori, i dirigenti, i ragazzi. Ne abbiamo tanti ragazzi di Sant’Agata sul Santerno che vengono da noi, abbiamo dato una mano a loro e anche al Solarolo. Poi abbiamo disputato un triangolare con Bologna e Imolese proprio per devolvere al Santagata. Siamo fieri di tutto questo». Un’altra società toccata da questa catastrofe è stata il Bagnacavallo, che nel proprio centro sportivo ha aperto una cucina per offrire tutti i giorni pasti caldi ai volontari e al personale della Protezione Civile: «Dal 24 maggio l’Ac Bagnacavallo - si legge in un post su Facebook - preparerà presso il proprio campo pranzo e cena gratuitamente per tutti i volontari che si stanno adoperando ad aiutare la popolazione alluvionata e chi ne avesse la necessità essendo sfollato dalle proprie abitazioni. I pasti si possono consumare in sede o da asporto». Applausi. Dal territorio ravennate a quello faentino, l’alluvione ha pesantemente colpito anche il Solarolo: «Per noi è un incubo cominciato il 17 maggio. Negli spogliatoi, nei magazzini e negli uffici abbiamo avuto più di un metro di acqua e fango -raccontano i dirigenti - abbiamo perso tutto quello che c’era all’interno e il ricordo di 50 anni di attività. Ci rivolgiamo a tutti coloro che vorranno darci una mano per ripartire: per noi qualsiasi aiuto è importantissimo».
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