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Tornado nel ravennate un anno dopo: cittadini, imprese e istituzione chiedono milioni di mancati rimborsi al Governo

Romagna | 22 Luglio 2024 Cronaca
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A un anno dal fortunale, che colpì nel pomeriggio del 22 luglio 2023 un’area compresa tra Savarna, Conventello, Grattacoppa e Sant’Antonio nel comune di Ravenna, ma anche su alcune zone di Lugo, Alfonsine, Conselice e Voltana, il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale, si è recato a Chiesanuova di Voltana dove ha incontrato la cittadinanza, assieme agli altri sindaci delle città colpite. Un incontro per chiedere risposte concrete da parte del Governo sullo stanziamento dei rimborsi.
“A fronte di un evento estremamente violento, che ha colpito così duramente famiglie ed imprese – afferma il sindaco e presidente della Provincia di Ravenna, Michele de Pascale – la popolazione ha dimostrato una grande capacità di resilienza. Le Amministrazioni locali si sono attivate con propri strumenti per venire incontro alle immediate necessità per la messa in sicurezza del territorio e per agevolare i cittadini, ad esempio l’esenzione dal pagamento della Tari 2024 per famiglie e imprese che il Comune di Ravenna ha adottato. Ma non è sufficiente. Occorrono risorse statali per coprire i danni subiti e permettere a questo territorio, già colpito appena due mesi prima dall’alluvione, di rialzarsi. A fronte di impegni di spesa e alla presentazione di regolari domande di contributo mancano ancora i provvedimenti che consentano la distribuzione dei rimborsi”.
La ricognizione dei danni ha permesso di valutare in 19.369.000 euro per la parte pubblica e in 82.232.604 euro quelli a carico del patrimonio privato.
Il Consiglio dei ministri, il 28 agosto, dichiarò lo stato di emergenza e stanziò 4.500.000 euro, con il canale della Protezione civile, per l’attuazione dei primi interventi, che riguardarono anche le realtà colpite pochi giorni dopo nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Forlì-Cesena. Le risorse dovranno essere finanziate con una Delibera del Consiglio dei ministri ai sensi del Codice della Protezione Civile. Per quanto riguarda invece gli importi dei danni eccedenti il limite di 5mila euro e 20mila euro l’eventuale contributo sarà finanziato solo a seguito di uno specifico provvedimento normativo nazionale. A distanza di circa 3 mesi dall’invio da parte della Regione Emilia-Romagna al Dipartimento della Protezione civile dei fabbisogni finanziari, con contestuale richiesta di stanziamento degli appositi fondi per le misure di immediato sostegno, ad oggi non risultano ancora adottati i necessari provvedimenti nazionali.
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