Torna la Madonna di Albrecht Dürer a Bagnacavallo

Romagna | 14 Dicembre 2019 Cultura
torna-la-madonna-di-albrecht-drer-a-bagnacavallo
Sandro Bassi
Da sabato 14 dicembre fino al 2 febbraio 2020 sarà visibile all’interno della fortunata mostra di Dürer a Bagnacavallo (già diverse migliaia di visitatori in tre mesi) la «mitica» Madonna del Patrocinio, un dipinto su tavola piccolo (cm 47 x 36) ma assolutamente monumentale, solenne, di altissima qualità e attribuito al grande maestro di Norimberga fin dal 1961, anno della sua rocambolesca scoperta nel convento delle Cappuccine. Essendo conservata in clausura, l’opera era rimasta del tutto ignota e fu don Antonio Savioli, sacerdote ma anche architetto e storico dell’arte faentino, unico uomo ammesso per ragioni liturgiche (vi celebrava le funzioni religiose) in una clausura femminile come quella, a notarla e a renderla nota al mondo intero attraverso una segnalazione a Roberto Longhi, celebre critico dell’epoca.
A questo punto la vicenda si colora di aspetti leggendari: Longhi che, ricevuta la foto del quadretto, sobbalza sulla sedia esclamando «Eccome se è Dürer!!!», poi si attacca al telefono per chiedere al Vescovo un’autorizzazione a varcare le porte della clausura e due giorni dopo, con una corte di accompagnatori (la raffinatissima moglie Anna Banti in primis, poi soprintendenti, funzionari e collaboratori vari), entra nel monastero e conferma entusiasticamente l’intuizione del geniale don Savioli.
Saltiamo al 1969 quando, per una serie di motivi epocali, soprattutto crisi delle vocazioni, le Cappuccine si vedono costrette a chiudere il convento. Lo cedono al Comune di Bagnacavallo il quale vi ricaverà gli spazi dove si trova oggi il Museo Civico; per il quadretto tuttavia si rivolgono a don Savioli, che resta il loro «uomo di fiducia» e che contatta un possibile acquirente: l’imprenditore Luigi Magnani di Reggio Emilia, già possessore di una notevole collezione d’arte, oggi esposta in permanenza nella villa Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo. La transazione è del tutto legale, ma lascia l’amaro in bocca nella cittadina di Bagnacavallo, la quale si «sente defraudata» per la dipartita di un capolavoro nemmeno mai visto, ignoto a tutti. Don Savioli, potendo accedere all’archivio delle Cappuccine, farà ulteriori indagini e scoprirà nel 1976 che la clamorosa Madonna düreriana proviene da Cotignola: a Bagnacavallo l’ha portata in dote una monaca 73enne, Gertrude Canettieri, che nel 1822 è costretta a trasferirsi per via della soppressione del convento delle Clarisse in cui si trovava… assieme alla tavoletta dona cento scudi, un tronetto dorato per l’Eucarestia, un palio di velluto, una «bellissima pianeta» ed altre cose per uso della Chiesa. «Bellissima» e «di gran prezzo» viene definita anche l’immagine «della Beata Vergine» che nell’occasione viene collocata nel coro delle Cappuccine. Che sia bellissima si capisce: stagliata a mo’ di scultura su un fondo nero come la notte, con capelli di rame a boccoli e un viso di dolcezza infinita, tiene in braccio un Bambino senza età, nudo ma con aspetto divino e che tiene in mano un ramettino di fragola mentre con l’altra mano si aggrappa alla Madre. «La Vergine – scrive Don Savioli – indossa una veste rossa… il manto ripiegato sul capo lascia a vista la cuffia bianca che inguaina l’opulenta treccia. Il fondale a destra appare come una finestra… se invece si trattasse di una porta bisognerebbe pensare ad un cancello di chiusura al di là del quale si vede un muro di mattoni legati da calce bianca…. Non può sfuggire anche all’occhio meno esperto la morfologia leonardesca di alcune sezioni dell’opera. Altrettanto evidente la sintassi nordica della figura della Vergine. Bastò al prof. Longhi una pallida foto per scoprire la mano del grande Dürer, nome da lui pronunciato e come soffiato sotto l’impulso di una conturbante intuizione».
Ancora più pirotecnica la prosa di Longhi, che pochi mesi dopo pubblica una dettagliata descrizione dell’opera. Appassionata e lucida anche la scheda di Vittorio Sgarbi, incaricato nel 1984 di redigere il catalogo della collezione Magnani, divenuta museo aperto al pubblico. Nella diatriba sulla datazione del dipinto, Sgarbi propone il 1495.
Nel 1995, come regalo per il suo ottantesimo compleanno, alcuni amici di Don Savioli stampano Una Madonna del Durer, elegante opuscolo di 40 pagine. Oggi, con il ritorno a casa, sia pur temporaneo, del capolavoro, un aggiornato volume a cura di Diego Galizzi, direttore del museo delle Cappuccine, mette ordine in questa complicata ma affascinante vicenda.
Soprattutto, per le Feste e per oltre un mese dopo, chiunque potrà contemplare con i propri occhi questa struggente, universale, fulminante Natività.

Sabato 14 dicembre alle 17 alla chiesa di San Girolamo in via Garzoni si terra la presentazione  del ritorno della Madonna in città.
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-torna-la-madonna-di-albrecht-duerer-a-bagnacavallo-n22507 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione