Teatro più che mai contemporaneo da Ravenna a Modigliana

Romagna | 24 Marzo 2023 Cultura
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Federico Savini
Comincia a «sfilacciarsi» la stagione teatrale in primavera, i cartelloni istituzionali si esauriscono e, in modo più estemporaneo, si affacciano in scena nomi, testi e trovate meno prevedibili. Come una «gemmatura» senza un finale scritto, il teatro a primavera è per molti versi più vivo che in tutto il resto dell’anno, e questa settimana tante compagnie raccontano vicende di ieri proiettandole sul proscenio dell’oggi. O forse anche del domani.  

MODIGLIANA
È Peppe Servillo il protagonista de La presa di Torino, rielaborazione scenica di un racconto di Maurizio de Giovanni che andrà in scena sabato 25 alle 21 al teatro dei Sozofili di Modigliana. Al centro del monologo, accompagnato dalla chitarra di Cristiano Califano, un esilarante viaggio verso una vittoria del Napoli, che culminerà con quella del suo primo scudetto, di un eterogeneo manipolo di tifosi accecati da una passione sfrenata.

FAENZA
Uno scontro dialettico che degenera in una guerra aperta, che mette in gioco non soltanto un amore, ma la percezione stessa dell’identità dei due amanti. Tocca un tema quanto mai classico, verrebbe da dire «eterno», La pace non è mai stata un’opzione, testo di Emanuele Aldrovandi portato in scena da Sara Putignano e Marco Quaglia, martedì 28 al teatro Masini di Faenza, con la regia di Silvio Peroni. «Il lavoro registico è concentrato sugli attori - dice Peroni -, sulle relazioni che si stabiliscono tra autore, attore e spettatore, un triangolo comunicativo che pone l’accento sulle domande».
Ma la settimana teatrale manfreda partirà venerdì 24 alle 21 alla sala Fellini, dove andrà in scena Assolo per Paquita, ovvero Memorie di un’attrice stressata di Ernesto Caballero, un monologo tragicomico interpretato da Maria Grazia Ghetti, alle prese con un’Odissea alla ricerca dell’Amore con la A maiuscola, che passa attraverso sale bingo di provincia, corsi di ballo latino-americani, sfibranti training di palestre alla moda e così via. Una volta scattata un’improbabile liaison amorosa, il monologo si trasforma in una seduta di autocoscienza per innamorati cronici, con il rischio che la vittima diventi carnefice.  

PIANGIPANE
È intrigantissimo lo spettacolo che, domenica 26 alle 21, riporterà al Socjale di Piangipane l’eclettico Studio Doiz di Ravenna. Mauro Lamantia sarà infatti protagonista di Gramsci gay, una riflessione sul rapporto tra politica e indifferenza scritta dal drammaturgo Iacopo Gardelli e diretta dal noto attore Matteo Gatta. Lo spettacolo azzarda un confronto tra lo sciopero delle lancette del 1920, con un giovane Gramsci in prima linea, e lo stesso filosofo ritratto in un murales che viene imbrattato nel 2019 su un muro del carcere di Turi, lo stesso nel quale aveva vergato i suoi celebri «Quaderni», come a chiedersi a che punto stiamo in quell’equilibrio fra impegno e disillusione che ha segnato almeno un secolo della nostra Storia. Politica e non solo.

RUSSI
Teatro delle Ariette protagonista al Comunale di Russi martedì 28 alle 20.45, con E riapparvero gli animali, traslazione distopica del nostro presente con Paola Berselli e Stefano Pasquini alle prese con un mondo indurito da tragedie e pandemie, in costante attesa di una catastrofe prossima ventura. Un testo che pone domande alle quali, viste le esperienze recenti, ogni spettatore troverà la sua risposta.
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