Teatro, gli spettacoli da non perdere dei prossimi mesi in Romagna, fra classico, comico e contemporaneo

Romagna | 16 Ottobre 2022 Cultura
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Federico Savini
Sembra passato un secolo, ma per la prima volta da qualche anno le stagioni teatrali in partenza in provincia di Ravenna non mettono avanti le mani tra mille cautele, non si parla di «ri-aperture», non si presentano prudenzialmente solo i primi tre mesi di stagione e, insomma, anche se i dati ufficiali non dicono esattamente la stessa cosa, vien da dire che la pandemia, per quanto attiene al teatro, è superata; o per lo meno non fa la stessa paura di prima.
Quindi i cartelloni di prosa dell’inverno 2022/2023 (di cui abbiamo dato conto nelle scorse settimane e proprio nella pagina a fronte completiamo «il giro» dei teatri più istituzionali con Cervia e Conselice) si presentano particolarmente ricchi. Buona premessa per spulciare fra le stagioni selezionando gli spettacoli più attesi e più curiosi dei prossimi mesi. Quelli da non perdere, insomma.

CLASSICI E COMICI
Fermo restando che la stagione propriamente «comica» di Ravenna deve ancora essere presentata, non sono pochi gli spettacoli brillanti che avranno spazio all’interno dei cartelloni di prosa dei teatri della nostra provincia. Su tutti è molto atteso l’arrivo di Virginia Raffaele con il suo spettacolo giostraio-autobiografico Samusà, in programma a fine ottobre a Faenza e in gennaio a Ravenna. Di tutt’altro tenore è invece Diplomazia, kammerspiel su uno degli episodi potenzialmente più devastanti della Seconda Guerra Mondiale portato in scena dal Teatro dell’Elfo con Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, in programma in marzo a Lugo e in aprile a Ravenna e Bagnacavallo.
Di grande rilievo i nomi che troneggiano in cima alla stagione di prosa del teatro Comunale di Russi. Si tratta anzitutto di Elio Germano, che il 22 novembre riporterà in scena la sua ambiziosa riduzione teatrale dell’ultimo canto del Paradiso dantesco, coadiuvato dal compositore Teho Teardo, mentre il 2 dicembre l’affabulatore Marco Paolini racconterà a modo suo l’intera storia dell’evoluzione umana con Antenati - The Grave Party.
A proposito di grandi attori, la stagione dell’Alighieri a Ravenna si chiuderà con una chicca assoluta, Boston Marriage, con la bravissima Maria Paiato nei panni di una donna americana emancipata di fine ‘800 che provoca con ironia e sberleffo le certezze valoriali di un mondo ancora tutto al maschile.
Un altro grande protagonista che calcherà le scene romagnole è Sergio Castellitto, con il suo Zorro dolcemente (ma suo modo eroicamente) disadattato, in programma al Rossini di Lugo a fine gennaio e al Masini di Faenza a metà febbraio. Restando a Lugo, da non perdere sarà di certo l’ambizioso allestimento di Don Chisciotte (adattato da Francesco Nicolini) con Alessio Boni e Serra Yilmaz, in programma al Rossini a metà febbraio.
A Bagnacavallo segnaliamo Teresa Mannino sul versante della comicità pura, con il suo Il giaguaro mi guarda storto a inizio febbraio, mentre pochi giorno dopo toccherà a Lunetta Savino interpretare La Madre, copione drammatico di Floran Zeller che segue il successo de Il Padre.
Dalla stagione di Conselice, fresca di pubblicazione (vedi pagina a fianco) va consigliato per forza il Gioele Dix che il 1° dicembre omaggerà la fantasia e la letteratura di Dino Buzzati e, a fine febbraio, l’importante ritorno di Ottavia Piccolo con un monologo dell’acclamato Stefano Massini che dice tutto fin dal titolo: Cosa Nostra spiegata ai bambini.
A Cervia in febbraio arriverà un mostro sacro del teatro italiano del Novecento, Pippo Pattavina, con il classico pirandellianp Uno, nessuno e centomila. Da non perdere davvero. In aprile toccherà invece a Enzo Iachetti, protagonista con Vittoria Belvedere dell’attualissima commedia Bloccati dalla neve, mentre Vito porterà in scena il suo «negoziante ai tempi di Amazon» sempre in aprile al Walter Chiari.
Da non perdere anche i nuovi spettacoli delle maggiori compagnie di casa nostra, che quest’anno più che mai daranno fondo alle loro passioni. Il Teatro delle Albe, infatti, a fine novembre porterà in scena al Rasi di Ravenna Pasolinacci e Pasolini. Quattro movimenti di ascolto, mentre al Comunale di Russi le Belle Bandiere promettono in marzo Risate di gioia. Storie di gente di teatro.

IL CONTEMPORANEO
Non che si tratti propriamente di una novità assoluta, visto che ad esempio nella «Stagione dei teatri» ravennate buona parte della programmazione in particolare del Rasi è storicamente dedicata proprio al teatro più contemporaneo, così come quella del Teatro Due Mondi alla Casa del Teatro di Faenza, che verrà presentata tra non molto e partirà il 4 novembre, però l’inclusione di una sezione dedicata proprio al contemporaneo (senza contare il distinguo che alcuni fanno tra la comicità «classica» e la «stand up comedy») in quasi tutte le stagioni teatrali la dice lunga su un panorama scenico che mira a rinnovarsi. A Russi ad esempio questa parte del cartellone mancava dai primi anni dalla riapertura (per un paio di stagione la curarono Le Belle Bandiere), mentre per i numerosi teatri gestiti da Accademia Perduta è nato un autentico «circuito», quello dei «Teatri d’Inverno», che toccherà parecchie città.
Anzitutto Faenza, con il Masini che in febbraio ospiterà Andrea Pennacchi con Poajna e i suoi fratelli, strampalato adattamento in chiave veneta de Le allegri comari di Windsor con un protagonista che si crede uscita da Apocalypse Now, seguito in aprile da Teodoro Bonci del Bene in Sergei Orlov. Ovvero come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la Russia, dedicato al primo, eroico stand up comedian della Jacuzia. Questo spettacolo andrà in scena anche a Cervia in aprile.
A Bagnacavallo i teatri d’inverno porteranno a metà dicembre in scena Gianluca Ferrato, che in Tutto sua madre interpreta una moltitudine di personaggi in una sorta di girandola da trasformista. A Cervia è in programma anche il dramma interiore su sfondo del Villaggio Anic di Mille anni o giù di lì di Luigi Dadina, previsto a metà aprile, ma poi anche al Rasi di Ravenna a inizio aprile e al Comunale di Russi l’11 del mese. A Russi a fine anno da segnalare le quattro date di E riapparvero gli animali del Teatro delle Ariette e chiudiamo la carrellata «contemporanea» teatrale con l’ambizioso Il soccombente, portato in scena a inizio marzo al teatro Alighieri di Ravenna dalla compagnia Lombardi-Tiezzi e dedicato all’impatto della musica sull’arte drammaturgica di Thomas Bernhard.
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