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E' ripreso questa mattina davanti al Tribunale collegiale di Rimini il processo a Guerlin Butungu, il 20enne congolese arrestato per gli stupri avvenuti a Miramare nella notte tra il 25 e il 26 agosto scorsi. Un'udienza preceduta, fuori dal Palazzo di Giustizia riminese, da una manifestazione del Movimento dalla parte delle donne e delle Vittime.
Sulla cancellata del Tribunale è stato esposto uno striscione con la scritta 'Giustizia per le vittime'. Poi un attivista si è alzato urlando "assassino, massimo della pena", quando Butungu è entrato in aula. Alcuni attivisti sono state identificati dalla Polizia presente nella struttura.
La Procura della Repubblica ha presentato una memoria in cui si esplicitano le motivazioni della scelta del rito direttissimo e sulla confessione che il congolese ha reso dal carcere di Pesaro. La Corte si è quindi ritirata per un breve momento per esaminare i nuovi documenti. Proprio la scelta del rito è la questione al centro dello scontro tra difesa e accusa.
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