Solarolo, la corsa tra Beltrani, Vignando e Zacchini per vincere le Comunali

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Riccardo Isola - A Solarolo la sfida è a tre. Liste civiche che fanno riferimento a ideali e programma anche molto diversi tra loro. I contendenti per il ruolo di sindaco o sindaca, nei prossimi cinque anni, sono Ermanno Zucchini per la compagine «Insieme salviamo Solarolo», Maria Diletta Beltrani per la lista «Uniti per Solarolo» ed Elisabetta Vignando per «Si cambia Solarolo». Ecco i punti principali del programma di mandato dei tre sfidanti.
Alla luce dei cinque anni passati, tra pandemia e alluvione, che bilancio può trarre della gestione del Comune?
Beltrani: «Vorrei fare una premessa su questo argomento, su cui si è stato detto molto. Sono convinta che chi ambisce a guidare la propria comunità debba mantenere oggettività di giudizio e onestà intellettuale nell’interpretare i fatti, senza mistificare la realtà. Lo ritengo un atteggiamento dovuto, a cui chiedo fiducia per i prossimi 5 anni. Penso sia doveroso anche su questo tema stimolare un dibattito partecipato ma razionale, che produca una riflessione costruttiva e non miri a impedirla, con sentimenti di odio e risentimento.  Preferisco guardare avanti che soffermarmi sul passato. Vogliamo conservare quanto di buono è stato fatto. Siamo pronti a darci da fare per creare quella coesione che oggi manca, comunicando con i cittadini e a lavorare per garantire sicurezza del territorio e certezze in caso di emergenza».
Vignando: «La gestione del Comune è stata messa a dura prova da eventi straordinari e drammatici. La pandemia ha rappresentato una sfida senza precedenti. Ritengo che sia mancato un sostegno adeguato alle attività economiche, in particolare un accordo pubblico-privato per ridurre il canone degli immobili a uso abitativo e commerciale. L’alluvione del 17 maggio 2023 ha causato ingenti danni a Solarolo. La comunità ha dimostrato straordinaria resilienza, ma la risposta dell’amministrazione ha evidenziato carenze organizzative nella gestione dell’allerta e nel coordinamento dell’emergenza».
Zacchini: «La gestione del Comune più disastrosa del paese dal 1945 ad oggi, avendone visto all’opera tutti i sindaci, giunte e consigli comunali dal 1945, e dal 2000 in poi si è peggiorato in crescendo. L’ultima anche senza pandemia e alluvione, assolutamente la peggiore, per cui meglio stendere velo pietoso sull’ultimo quinquennio».
Quali interventi, sono prioritari per proseguire nel percorso di ripresa nel post alluvione?
Beltrani: «Occorre innanzitutto ripristinare gli immobili pubblici danneggiati, tutti indispensabili. Ci dedicheremo con grande attenzione allo sviluppo dell’area che sorgerà attorno al casello autostradale, compresa l’armonizzazione della viabilità secondaria. È un’opera che aspettiamo da tanto, vogliamo che Solarolo possa godere del trend di sviluppo positivo che abitualmente accompagna infrastrutture di questo tipo. Il mio impegno sarà di essere presente a tutti i tavoli in cui si deciderà del futuro dell’area, per portare avanti e tutelare le istanze di Solarolo».
Vignando: «Il percorso di ripresa è complesso e richiede interventi urgenti. Prioritariamente, dobbiamo investire sulla sicurezza per proteggere il territorio e istituire una cabina di regia per coordinare con le autorità regionali e nazionali il supporto ai cittadini. Intendiamo dotare il territorio di dispositivi AI/IoT per il monitoraggio ambientale e migliorare la viabilità locale, soprattutto in relazione all’apertura del casello autostradale. Solarolo deve dotarsi di infrastrutture adeguate per rivitalizzare il tessuto produttivo. Inoltre, affronteremo la questione del casello ferroviario, un rilevante fattore di rischio per la sicurezza. Solarolo deve diventare un soggetto attivo per implementare opere infrastrutturali».
Zacchini: «Realizzare una circonvallazione con cavalca-ferrovia per by-passare il passaggio a livello di viale Pascoli e impedire il transito dei mezzi pesanti dal centro urbano. In collaborazione con gli acquirenti dal Comune i terreni, nel 1999-2000 per la nuova zona industriale di Castel Nuovo, realizzare le infrastrutture indispensabili alla collocazione di Aziende Industriali a due passi dal Nuovo Casello Autostradale. Hanno acquistato quei terreni da 25 anni e non possono edificarvi industrie, per la mancanza della rete stradale, fognature, luce elettrica, gas, rete idrica, telefonica-internet e quant’altro; aspettando... vi hanno piantato girasoli. Le infrastrutture andavano realizzate subito, senza aspettare il casello, da lì in due minuti si giunge alla Ss9 (via Emilia). Siamo in ritardo di 25 anni, il Palazzo muova le chiappe!».
Per la vitalità del paese e del tessuto commercial-artigianale quali sono le proposte?
Beltrani: «Sosterrò con tutti gli interventi possibili le attività di Solarolo. Vorrei ripristinare il decoro del centro storico e dei locali sfitti e predisporre quanto prima il bando per la riapertura dell’ex Bar Centrale. Ritengo indispensabile coinvolgere i commercianti e le Associazioni di categoria, con cui fissare incontri periodici».
Vignando: «Per rilanciare l’economia e il sociale, vogliamo rafforzare il principio di cooperazione pubblico-privata. Collaborando con tutti, metteremo in campo risorse, agevolazioni e contributi per sostenere l’imprenditoria, con particolare attenzione alle start-up giovanili. Incentiveremo l’apertura di laboratori e botteghe artigiane nel centro per promuovere le eccellenze locali. Attrarrò investimenti nell’area artigianale e ridefinirò l’Imu per incentivare l’affitto di immobili sfitti a nuove imprese. Utilizzeremo fondi strutturali dell’Ue».
Zacchini: «Più varchi di accesso agli esercizi, per le feste non installare più i tendoni nelle piazze del centro storico, ma recepire altri luoghi dotandoli di strutture permanenti polifunzionali, per più iniziative atte ad attirare gente a Solarolo. Un grosso problema è sorto con la chiusura del Conad. L’intera cittadinanza ne sente la mancanza, i nostri lavoratori vi acquistavano prodotti di ottima qualità a prezzi bassissimi. Il Comune deve attivarsi presso la direzione centrale affinché il Conad riapra a Solarolo. Un paese senza negozi è un paese fantasma destinazione scomparsa».
Welfare, sport, associazionismo in che modo sono al centro delle vostre idee di comunità solidale e partecipativa?
Beltrani: «Sono temi fondamentali per Solarolo, strumenti necessari, a cui andrà tutto il mio supporto, per ricreare quel senso di comunità che oggi manca. È il mio obiettivo primario, far partecipare tutti alla vita del Paese, con la condivisione di valori e opportunità e senza lasciare indietro nessuno, soprattutto chi è in difficoltà».
Vignando: «Il welfare sarà basato su un approccio integrato e inclusivo, rispondendo ai bisogni dei cittadini e promuovendo l’inclusione sociale. Potenzieremo l’accoglienza dell’asilo nido e offriremo servizi di doposcuola. Per anziani e disabili, amplieremo l’assistenza domiciliare e creeremo un centro diurno per attività ricreative. Implementeremo programmi di sostegno al reddito per famiglie in difficoltà. Investiremo nelle nuove generazioni con un centro per start-up e coworking. Potenzieremo i servizi sanitari e promuoveremo la cultura. Lo sport sarà centrale. Istituiremo uno sportello anti-violenza e bullismo e svilupperemo politiche di integrazione».
Zacchini: «Il welfare giace in condizioni pietose (volontariato della Don Babini a parte). Lo sport (calcio e bocce a parte) è inesistente. La pista di Aatletica è inutilizzabile, terminata nel 1972 (da oltre 50 anni mai omologata dalla Fidal perché a sole 4 corsie e anello inferiore a 400 m), dovevano modificarla, ma in mezzo secolo non l’hanno fatto. La Polisportiva tra le migliori della regione per i risultati a livello giovanile, andava a Massa Lombarda o Lugo e stanca di aspettare, a fine 1975 sospese per protesta l’attività e non l’ha mai più ripresa. Manca un vero e competente assessore allo Sport, Cultura ed Associazionismo, e.... si vede».
Solarolo e l’Unione dei Comuni cosa pensa sia necessario per proseguire nel percorso di potenziamento?
Beltrani: «L’Unione ha 12 anni, è un’adolescente che deve decidere cosa vuole fare da grande: proseguire sul percorso attuale di condivisione amministrativa di dipendenti e servizi o, come vorrei, diventare un territorio coeso e interconnesso, in cui i comuni sono disposti a condividere risorse e opportunità. Di un’idea particolare vorrò approfondire la fattibilità, quella di un trasporto integrato treno/bus, che raggiunga tutto il territorio».
Vignando: «Rafforzare il ruolo di Solarolo nell’Unione della Romagna Faentina è prioritario per tutelare gli interessi della comunità e potenziare i servizi. Garantiremo una presenza attiva e propositiva nei processi decisionali dell’Unione, assicurando che le esigenze della nostra comunità siano rappresentate e considerate. Potenzieremo la rappresentanza politica all’interno dell’Unione per garantire ai cittadini di Solarolo un equo trattamento e una giusta distribuzione delle risorse disponibili».
Zacchini: «L’Unione della Romagna faentina così com’è non funziona, anzi crea solo danni ai Comuni (specialmente i più piccoli). I Comuni non hanno più autonomia per nulla. Nel passato, si decentrava, ora si accentra, e se ne vedono purtroppo le conseguenze. La gente è scontenta e protesta. Il famoso campione ciclistico Gino Bartali diceva: «Jiè tutto sbajiato! Jie’ tutto da rifare!».
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