Sociale: ' A Santa Teresa 10 mila accessi nel ’24 per le docce e il ristoro'. Il bilancio di Linda Giuditta Bari, resp. progettazione e coordinamento servizi)

"La frequenza ai nostri servizi è aumentata drasticamente negli ultimi anni: da una colazione ad una doccia calda, da una visita medica per quanti non hanno il medico di base, al nostro sportello di ascolto, inaugurato di recente, grazie al quale cerchiamo di dare supporto psicologico a chi sta vivendo un momento di difficoltà, all’orientamento professionale ed aiuto nella ricerca di un lavoro o di una soluzione abitativa. La porta di Santa Teresa è sempre aperta». La psicologa Linda Giuditta Bari responsabile progettazione e coordinamento dei servizi dell’Opera ci traccia un quadro dell’utenza che si rivolge a Santa Teresa. «Il servizio docce, guardaroba e ristoro, aperto dalle 8 alle 11, da lunedì a venerdì: nel 2024 abbiamo registrato 10 mila accessi, una quarantina al giorno dei quali una ventina solo per la doccia, gli altri solo per la colazione e il servizio guardaroba. La nostra utenza ha tra i 18 e i 65 anni, è in prevalenza maschile e straniera e viene per il 50% dalla strada dove non ha servizi igienici e possibilità di cucinarsi pasti, per il 30% dai dormitori e per il restante 20% da contesti abitativi improvvisati dove magari non ci sono utenze attive. Molti sono giovani uomini, alcuni usciti dai Cas, altri con problemi di dipendenze o con strascichi familiari spiacevoli e che faticano ad integrarsi nel tessuto sociale, altri sono over 50 senza lavoro». Accanto a questo, Santa Teresa non si ferma nella sua presa in carico dei bisognosi e mette a disposizione l’Ambulatorio della solidarietà "Suor Argia Drudi", inaugurato a maggio 2024, aperto il giovedì dalle 10 alle 12 su prenotazione. «E’ riservato all’utenza non iscritta al Sistema Sanitario Nazionale, senza residenza, quindi impossibilitata a richiedere il medico di base- ha spiegato Bari- ed è gestito da volontarie della Croce Rossa che seguono la parte organizzativa e da dottori dell’Ordine dei Medici di Ravenna che effettuano le visite. Nei soli 7 mesi di apertura dello scorso anno sono state effettuate un centinaio di visite su 70 pazienti in primis tra i 20 e i 30 anni, molti rifugiati in protezione sussidiaria, poi tra i 40 e i 50, infine sugli over 50. Grazie alla Farmacia di Santa Teresa inoltre è possibile dispensare farmaci di base ai pazienti nell'immediato. Crediamo molto in questo nuovo servizio che, immaginiamo, registrerà alti numeri anche in questo che è il primo anno pieno di attività». Ultimo e forse più importante, il servizio offerto dallo sportello di ascolto, anche questo inaugurato da qualche mese. «Qui accogliamo e registriamo le persone che si rivolgono a Sata Teresa e cerchiamo di capire di quale aiuto ha bisogno: da un vestito pulito a un lavoro, al supporto di avvocati di strada, alla ricerca di un alloggio, all'orientamento sui servizi offerti dal territorio. Molti chiedono una camera dove poter stare temporaneamente, ma non sono pronti ad accogliere conretamente l'idea di un vivere comunitario e disciplinato da regole di convivenza e gestione della Casa della carità di Santa Teresa. Vorremmo che chi si rivolge a noi possa seguire un percorso che conduce all'aacquisizione di un'autonomia completa, possibile solo grazie ad una richiesta di aiuto e ad una risposta pronta, strutturata ed educativa. Per costruire un progetto per ogni persona che si rivolge a noi,chiediamo informazioni sulla situazione abitativa, lavorativa e familiare. La nostra intenzione è di offrire alla persona un percorso orientato al riscatto sociale: diamo supporto a chi non ha lavoro nella ricerca dello stesso, aiutando nella stesura di un curriculum o nella preparazione di un colloquio.Chi è affetto da dipendenze viene invitato a prendere contatti con Serd o con associazioni del territorio in grado di offrire il giusto supporto; viene anche offerto un concreto aiuto dal gruppo di auto mutuo aiuto di Santa Teresa, che si riunisce due volte a settimana. Collaboriamo inoltre con Caritas, nella prevenzione e contrasto del disagio giovanile: accogliamo presso i nostri servizi ragazzi sospesi da scuola, ai quali viene data l’opportunità di riparare e ripartire in un contesto socio-culturale in cui si respira carità, rispetto e accettazione dell’altro e delle regole, multiculturalità.». Grazie allo sportello di ascolto la psicologa Bari capisce come accogliere al meglio le persone e, sfruttando le sinergie attivate da Santa Teresa sul territorio, ogni persona seguirà un percorso che vuole farla uscire da una situazione di disagio e fragilità. «Come detto, la nostra porta è sempre aperta, ma è difficile aiutare chi non è pronto a ricevere aiuto: per tanti senza tetto il fattore della libertà è uno stile di vita; preferiscono condizioni di vita “arrangiate”, ma senza alcuna regola e passano da noi principalmente per una colazione, una doccia ed un vestito pulito. Santa Teresa mantiene aperta la sua porta, sempre, in relazioni d’aiuto che sono rese possibili grazie a chi si mette a servizio di Santa Teresa tutti i giorni, in primis i nostri volontari.».
(Marianna Carnoli)