Sfide 2021, Maria Concetta Cossa nuova direttrice dell’Isia, traccia la sua road map

Romagna | 01 Gennaio 2021 Cronaca
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Riccardo Isola - Nei giorni scorsi si sono tenute le elezioni per il nuovo direttore dell’Istituto superiore per le industrie artistiche di Faenza (Isia) per il triennio 2020-2023. La nomina è stata assegnata a Maria Concetta Cossa, docente di Disegno e rilievo e Geometria descrittiva al triennio di primo livello dell’istituto faentino. La guida dell’Isia prosegue così a tinte in rosa visto che la Cossa prende il posto della sua predecessora Marinella Paderni.
Direttrice che anno è stato il 2020?
«Sicuramente un anno molto difficile per la didattica in ogni sua forma e livello. Pur essendo riusciti, e qui il ringraziamento va a chi mi ha preceduto alla direzione dell’Istituto, al corpo docenti e a tutto il complesso sistema formativo che ruota dietro l’Isia, a fornire e mai interrompere l’offerta formativa la situazione non è stata sicuramente semplice da gestire. La didattica a distanza se attenua le problematiche inerenti alla diffusione della propagazione del virus, dall’altra parte non si può nascondere che lo sforzo di riadeguamento e riassetto delle strategie e delle formule per l’insegnamento si siano dovute trasformare e non poco. Una sfida che l’Isia ha vinto e che speriamo non si debba però continuare a ripetere ancora troppo nel 2021».
Quali le priorità per il 2021?
«Sostanzialmente le riassumerei in alcuni punti. In primis quello di riuscire a garantire la peculiarità formative e riconoscimento delle competenze, rafforzare l’identità formativa e culturale dell’Isia, favorire e garantire la ricerca il tutto consolidando e aiutando il potenziamento dell’aspetto della ricerca, rafforzare la rete di relazioni con i soggetti e i partner del territorio fino ad arrivare alla creazione di progetti sia a livello nazionale che internazionale e una qualificazione della sede stessa».
Entrando un po’ più nello specifico?
«Dovremo essere capaci di favorire le attività trasversali e mantenere sistematiche forme di confronto con altri istituti di design, centri di ricerca e imprese allo scopo di monitorare esperienze, ottimizzare orientamenti didattici e convogliare od intercettare eventuali incentivi dedicati. Avere costante impegno per promuovere la ricerca, la qualità e la caratterizzazione dell’offerta formativa in termini di pluralità di esperienze, tecniche, linguaggi e forme di cultura con attenzione verso le forme d’innovazione tese a qualificare ulteriormente l’istituto e valorizzare le competenze e le diverse professionalità dei docenti. L’impegno deve essere parallelamente affiancato da azioni indirizzate verso le istituzioni ministeriali affinché venga riconosciuto il valore di questo istituto ed il giusto trattamento retributivo di chi vi lavora. Tali presupposti consentono una ricaduta positiva anche in termini di motivazioni e senso di appartenenza: condizione necessaria per rendere più solido l’Istituto e migliorarne il clima».
Al di là degli aspetti generali la vera scommessa che si sente di poter definire sua, quale sarà?
«Non è questione di personalismi o di vittorie personali. Il sistema educativo e formativo nel suo complesso funziona se tutti remano nella stessa direzione. Per questo credo che l’Isia di Faenza debba e dovrà puntare a una specializzazione che ha a che fare con la storia e l’identità della città stessa. Mi riferisco ovviamente alla ceramica. Proseguire lungo la strada che ha consentito di raggiungere significativi riconoscimenti e visibilità, ottenuti grazie ad un’impegnativa attività di ricerca interna, workshop e collaborazioni con aziende e realtà esterne rimane il faro operativo. Ai fini della ricerca sui processi di produzione e messa a punto di materiali innovativi andrebbe rafforzata la sperimentazione già in atto presso i centri di ricerca come il Cnr, il Polo Tecnologico, il dipartimento di Chimica industriale dell’Università di Bologna con sede a Faenza e le altre Università. Le competenze ed il coinvolgimento di docenti ricercatori, già docenti in Isia, su questo ambito è certamente un’opportunità da cogliere». 
Infine c’è anche un aspetto prettamente strutturale sulla sede. 
«Dovremo essere capaci di migliorare l’immagine e gli spazi. Siamo in condizioni di usufruire di servizi e di una bella  biblioteca, ma è necessario caratterizzare gli ingressi all’Istituto per rendere maggiormente visibile la presenza dell’Isia. Migliorare alcune zone interne e razionalizzare l’organizzazione dei laboratori per rendere ancor più accogliente e fruibile la scuola. E’ infine necessaria una riqualificazione del grande spazio verde e dei loggiati a piano terra. Ecco le prossime imminenti sfide che ci attendono».
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