Scherma, una stagione da applausi per Alessia Pizzini: "Sono soddisfatta, ma devo crescere"
Gabriele Cocchi
Una stagione da applausi per Alessia Pizzini. La giovane e talentuosa ravennate, promessa del Circolo Ravennate della Spada, dopo avere fatto incetta di titoli tricolori nella categorie giovani e in quella cadetti, dove ha anche ottenuto un bronzo a squadre agli Europei ed anche un sesto posto individuale sempre a livello continentale, in questa stagione ha gareggiato stabilmente nella categoria Under 20, strappando nuovi applausi: «E’ stata la mia prima stagione in questa categoria. Magari può sembrare banale ma ho constatato su me stessa molta differenza a livello psicologico: le avversarie hanno una tecnica diversa e le gare diventano sempre più importanti e quindi ora la concentrazione deve sempre essere al massimo. Ho migliorato guadagnandomi le convocazioni per le tappe di Coppa del Mondo ed ho chiuso con la medaglia di bronzo ai campionati italiani U20, un terzo posto molto soddisfacente perché il livello era molto alto. Nel complesso sono contenta della mia stagione». Nel giro della Nazionale da quando aveva 14 anni, Alessia fu convocata per i suoi primi collegiali per poi non mollare più la casacca azzurra: «Gareggiare per la Nazionale è il massimo. Quando riesco a fare buone prestazioni in azzurro è una grandissima soddisfazione, nella gare di Coppa del Mondo di questa stagione ho fatto tanta esperienza che mi tornerà sicuramente utile in vista della prossima, che inizierà a settembre, e dove avrò come obiettivo quello di guadagnarmi le convocazioni per le tappe di Coppa del Mondo, che significherebbe ottenere la possibilità di disputare gli Europei e i Mondiali. Mi rendo conto che sarà difficile ottenere risultati prestigiosi come quelli precedenti ma cerco sempre di migliorarmi».
Ha già conquistato tante vittorie da sembrare una veterana a dispetto della giovane età. Quali risultati ottenuti reputa i più importanti? E quale è il ricordo più bello in pedana?
«Agli inizi sono stati sicuramente l’essermi classificata terza ai campionati italiani nel 2015, che era il mio anno d’esordio tra le cadette e quindi non conoscevo le mie potenzialità, e l’avere raggiunto il 32° posto nel ranking italiano assoluto della spada, poi ovviamente disputare il Mondiale e il titolo Under 20. I ricordi più belli sono due: la prima convocazione azzurra ed il titolo tricolore Under 20, mentre l’emozione più intensa l’ho vissuta quando sono stata chiamata nella Nazionale Under 20 e l’essermi riuscita a qualificare ai Mondiali».
Cosa deve migliorare in gara?
«Tantissime cose. Ad esempio, devo perfezionare le parate».