Santarcangelo Festival dal 15 luglio, con anche musica dal vivo

Romagna | 11 Giugno 2020 Cultura
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Dopo un fermo durato quasi 4 mesi, da lunedì 15 giugno il settore dello spettacolo dal vivo in Italia riprende le proprie attività, se pur fortemente condizionato da rigorose misure anti-contagio tanto per il pubblico quanto per artiste, artisti, staff tecnico e operatori coinvolti. Nel pieno rispetto di tali norme, il primo atto di Santarcangelo Festival 2050, la cinquantesima edizione della più longeva manifestazione italiana dedicata alle arti della scena contemporanea, si terrà dal 15 al 19 luglio 2020 a Santarcangelo di Romagna.

A causa dell’emergenza Covid 19 questo primo atto, nominato Futuro Fantastico dalla direzione artistica di Motus, Daniela Nicolò e Enrico Casagrande, ha assunto una nuova temporalità, mantenendo intatto ed anzi rilanciando l’orientamento all’uso degli spazi pubblici che già permeava il progetto prima dello scoppio della pandemia. La sfida oggi è implementare strategie per permettere l’incontro dal vivo fra performer e pubblico in sicurezza, valorizzando sia le potenzialità degli spazi aperti di Santarcangelo, sia la creatività delle artiste e degli artisti invitati, ripensando le opere in relazione al mutato contesto, sia le possibilità offerte dalle nuove tecnologie per assistere in differita o in diretta ad alcuni dei tanti appuntamenti di questa eccezionale edizione.

Le artiste e gli artisti che dal 15 al 19 luglio costruiranno insieme agli spettatori e alla comunità locale questo inimmaginabile e, mai come oggi, desiderato Futuro Fantastico saranno in larga parte italiani, ma non solo, a comporre un’edizione ibrida, inaspettata, che farà del suo stesso accadere un’opera d’arte, affrontando alcuni cruciali e brucianti temi del nostro vivere comune.

Mentre il mondo è infiammato dalle proteste del movimento Black Lives Matter - la necessità di aprire questo malandato paese a pratiche vere e strutturate di accoglienza e rispetto delle diversità è sempre più urgente, anche di fronte all’emergere in modo sguaiato e minaccioso di rigurgiti fascisti e razzisti:  i palcoscenici di Santarcangelo Festival non si sottraggono a questo confronto. L’opportunità di conoscere e riflettere su questi temi viene da tre progetti scenici molto diversi tra loro: L’Abisso, racconto di e con Davide Enia (Premio Ubu 2019 Migliore nuovo testo italiano o scrittura drammaturgica), che affronta l’indicibile tragedia degli sbarchi sulle coste del Mediterraneo; Black Dick di e con Alessandro Berti, che ripercorre la storia e l’uso strumentale del corpo degli afroamericani da parte della società bianca; I sommersi e i salvati, della compagnia Fanny & Alexander con Andrea Argentieri (Premio Ubu 2019 Miglior attore o performer under 35), con una versione site specific del pluripremiato spettacolo parte del progetto Se questo è Levi (Premio Speciale Ubu 2019).

Il tema dell’identità e del genere sarà al centro anche di La Mappa del Cuore di Lea Melandri di Ateliersi con la cantante Francesca Pizzo, Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi: un viaggio musicale attraverso l’adolescenza e la sapiente scrittura della Melandri. Ancora a cavallo tra spettacolo e concerto su un corpo in trasformazione, che vive più sessualità e più età in una vita, ospiteremo Tiresias, tratto da Hold your own/Resta te stessa di Kate Tempest, nuova creazione della romana Giorgina Pi, un progetto di BLUEMOTION, con in scena Gabriele Portoghese. A chiudere questa serie che mette in discussione il binarismo, Motus riporta (in dono) al Festival, per il quale è stato creato nel 2015, il suo MDLSX con Silvia Calderoni, andato in scena quasi 300 volte in cinque continenti (ma mai presentato open air).

Ad essere protagonista di Santarcangelo Festival 2050 non saranno solo artiste e artisti della regione ma anche la comunità locale, grazie ad alcuni speciali progetti partecipativi che coinvolgono gli abitanti del territorio: Family Affair di ZimmerFrei, che indaga cosa è accaduto in sei famiglie nel periodo post-lockdown (qui la call: www.santarcangelofestival.com/family-affair); Lezioni sul corpo politico e la cura della distanza, un progetto-workshop creato ad hoc per il Festival da Virgilio Sieni sulle forme della trasmissione, della partecipazione e della visione; Be Water My Friends, workshop di Mara Oscar Cassiani sui balli di gruppo, realizzato in collaborazione con FLUXO; Il trattamento delle onde di Claudia Castellucci / Societas, un insegnamento per una nuova disciplina sportiva per bambine e bambini tra 8 e 12 anni di età, seguìto da un “ballo dato pubblicamente”. Interventi a sorpresa della non-scuola del Teatro delle Albe e degli adolescenti del gruppo Let’s Revolution! di Teatro Patalò contribuiranno a facilitare le relazioni e i contatti fra spettatori, artisti ed equipe del Festival.

Nonostante la pandemia globale abbia drasticamente ridotto la dimensione internazionale del Festival, sono state trovate altre modalità per ospitare alcuni progetti creati da significativi artisti della scena contemporanea, già programmati prima del lockdown. Data l’inaspettata apertura delle frontiere e la possibilità di adattare la loro performance all’aperto, sarà presentato dal vivo Sorry but I feel slightly disidentified…, assolo-duello sul tema dell'identità e degli stereotipi razziali interpretato da Cherish Menzo, performer olandese di ascendenza surinamese con la regia di Benjamin Kahn. A El Conde de Torrefiel, che avrebbe dovuto debutare al Festival con il progetto cinematografico in anteprima mondiale Mirar, posticipato al 2021, sono state chieste delle istruzioni per realizzare una performance a distanza, evocando le pratiche di Fluxus, in una prospettiva che inaugura una diversa eco-sostenibilità della creazione artistica e che offre l’opportunità di superare i tentativi di mediazione, digitalizzazione e bi-dimensionalizzazione dell’esperienza teatrale a cui si è assistito in questi mesi. È nato così Se respira en el jardín como en un bosque, un’azione site specific che coinvolge due persone alla volta. Simon Senn e Riccardo Benassi si congiungeranno invece al Festival da remoto, in dialogo con Giovanni Boccia Artieri e Laura Gemini: Senn con una conferenza-spettacolo dedicata al suo Be Arielle F., spettacolo che avrebbe debuttato in prima nazionale a Santarcangelo, e Benassi con il book e-launch di Morestalgia (edito da NERO publishing), una collaborazione fra Santarcangelo Festival e Live Arts Week di Bologna.

Non sarà dunque un Festival on-line, ma per dare maggior opportunità di fruizione agli spettatori, dato che le capienze saranno limitate dalle norme vigenti, il canale Lepida TV della Regione Emilia-Romagna trasmetterà in diretta e in differita alcuni appuntamenti del programma, sia su grande schermo in Piazza Ganganelli, sia sul canale 118 della Regione, sia in streaming su www.emiliaromagnacreativa.it e lepida.tv.

Questa 50esima edizione pandemica del Festival, che tanto verteva anche nella versione originaria sul dialogo tra cinema e teatro, è concepita come un atto performativo lungo 5 giorni e le eccezionali modalità di rappresentazione trasformeranno il paese in un set cinematografico esploso: è stata affidata a Luca Mosso e Matteo Marelli del Filmmaker Festival di Milano, in collaborazione con Fuori orario di Rai 3, la programmazione cinematografica in Piazza Ganganelli. L’equipe di Filmmaker con il progetto Transfert per kamera inviterà al Festival 5 giovani registi/e italiani/e della scena cinematografica sperimentale per realizzare dei ritratti di alcuni degli artisti in programma e tradurli in brevi documentari, che comporranno anche una speciale puntata di Fuori orario su Rai 3, dedicata al Festival (in onda sabato 25 luglio). Gli stessi registi presenteranno poi i loro film nel palinsesto cinematografico, che ospiterà anche estratti dal documentario di Mellara e Rossi per Mammut Film dedicato ai 50 anni del Festival, in versione work in progress.

Spazio poi alla musica dal vivo: nella splendida cornice dello Sferisterio verrà allestito un mini festival a cura di Nicolò Fiori dal titolo BISONTE, dall’omonima canzone dei Camillas a cui la rassegna è dedicata (in memoria di Mirko Bertuccioli, vittima del Coronavirus). A inaugurare la serie di concerti sarà la presentazione del nuovo libro di Ruben Camillas (aka Vittorio "Toto" Ondedei) seguita da un intervento di Pierpaolo Capovilla fondatore degli One Dimensional Man e de Il Teatro degli Orrori. Dany Greggio presenterà poi estratti del nuovo progetto Plutus con Cesare Malfatti dei La Crus e Atto Alessi. Le serate successive saranno dedicate a sostenere le etichette italiane indipendenti, fra cui Bronson Recordings, Ribess Record, Ur Suoni, Gloryhole, con 6 gruppi della regione: Solaris, Sunday Morning, UnoAUno, Houdini Righini, So Beast, Moder. Chiuderà la serie domenica 19 luglio Angela Baraldi accompagnata da Giorgio Canali e Steve Dal Col, con Love Tore us Apart, speciale omaggio ai Joy Division. Gli ambienti sonori saranno animati dai djset di Luca Pasteris, Lucifer Rising, S.U.G.O. e Tonino Tremila. A trasmettere senza sosta per tutto il Festival ci sarà anche Usmaradio con un progetto a cura di Roberto Paci Dalò dal titolo KIN.

Inoltre ogni pomeriggio dalle ore 16.00 alle 18.00 è previsto un incontro pubblico in modalità mista live/digitale. Il programma completo e dettagliato del primo atto di Santarcangelo Festival 2050 sarà presentato il prossimo 30 giugno in occasione della conferenza stampa, prevista a Santarcangelo di Romagna.
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