Sant'Agata sul Santerno, Parrucci o Sabadini per risollevare la città

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Inutile nascondersi che a Sant’Agata sul Santerno le imminenti elezioni amministrative abbiano un’importanza particolare. La città è ancora in grande difficoltà, alle prese coi postumi di un’alluvione che qui ha colpito durissimo, con acque particolarmente fangose arrivate ovunque, per di più in un Comune che, per le sue piccole dimensioni, come ha ricordato più volte il sindaco uscente Enea Emiliani, fatica a far fronte all’emergenza anche per via del ridotto numero di dipendenti comunali.
Lo scenario elettorale vede Matteo Parrucci candidato della lista La Torre Civica, che civica è a tutti gli effetti ma ha comunque il sostegno delle forze del centrodestra. Il suo avversario è Riccardo Sabadini, sostenuto sia dalla civica «Uniti per Sant’Agata» (quella che ha espresso gli ultimi sindaci della città) che dal Partito Democratico.

Quali sono le tre priorità del vostro mandato fin dai primi mesi?
Matteo Parrucci: «In primis la messa in sicurezza del paese. Verifica periodica del lavoro svolto sulla manutenzione e pulizia del fiume Santerno. Verifica dei progetti per la sicurezza del fiume e del territorio limitrofo (progetto cassa d’espansione di San Prospero) e richiesta di ripristino della figura del tecnico di vigilanza del fiume. Poi una costante sollecitazione affinché Rfi risolva in modo rapido e definitivo il problema del ponte ferroviario, rifiutando a priori qualsiasi decisione a carattere provvisorio. Terzo: il completamento della ristrutturazione degli edifici pubblici alluvionati, la sede del municipio, la sala polivalente, la biblioteca etc… Sant’Agata necessita del rifacimento del manto stradale danneggiato dall’alluvione e soprattutto di una pulizia a fondo dell’impianto fognario, che anche con le ultime piogge ha portato a situazioni di allagamento nel paese».
Riccardo Sabadini: «Su un Comune dilaniato dall’alluvione come il nostro l’urgenza è la ricostruzione. In questo momento Sant’Agata è sì, ripartito, ma c’è ancora tantissimo da fare. Le priorità riguardano il ripristino degli edifici pubblici che lo Stato ha preso in carico come il municipio, lo stadio, il palazzetto dello sport, la biblioteca ed altri. Dovremo tenere alta l’attenzione da parte della struttura commissariale perché siano riattivati questi servizi. Poi la messa in sicurezza del territorio; anche in questo caso sarà un compito di sorveglianza e sollecito di struttura commissariale e Regione in primis. I cittadini devono sentirsi sicuri e recuperare fiducia nelle istituzioni. Non meno importante sarà prendersi cura delle nuove fragilità che quest’alluvione ha creato: i danni stati anche psicologici. Per questo saremo chiamati a potenziare gli strumenti esistenti e svilupparne altri per il sostegno psicologico di chi è in difficoltà».

Quali sono, invece, i temi e gli interventi di medio-lungo periodo?
Matteo Parrucci: «Premetto che in caso di vittoria svolgerò le funzioni di Sindaco a tempo pieno, appunto perché Sant’Agata necessità di una presenza costante e quotidiana per assolvere, nel mandato di cinque anni, a una lunga serie di interventi sul territorio che per troppo tempo sono stati rimandati. Urge una Casa della salute: una struttura pubblica in zona centrale che possa accogliere entrambi i medici presenti a Sant’Agata, oggi collocati in area privata con disagi per i residenti. Va valorizzato il Parco Vatrenus come luogo di socializzazione per i giovani, per i quali va progettato un centro giovani. Poi monitoraggio dei lavori per la nuova sede postale, affinché avvenga in tempi celeri. E rifacimento della piazza principale Umberto I, da riportare al suo normale decoro».
Riccardo Sabadini: «Oltre alla ricostruzione, che sarà complessa, vogliamo portare la nostra visione della Sant’Agata che verrà: una Sant’Agata bella, a misura d’uomo, attrattiva per chi deciderà di insediarsi qui per la strategicità della posizione, quasi equidistante da Bologna, Ferrara e Ravenna, o per la qualità della vita. È prioritario tornare ad avere attrattività lavorativa, agevolando il ritorno delle attività commerciali in centro, dove intendiamo riqualificare piazza Umberto I. Intendiamo realizzare un punto sanitario che raccolga i medici di base, un punto prelievi che al momento non è presente, e uno spazio dedicato agli specialisti, che possano condividere come in un poliambulatorio. Crediamo che il Grande Parco Vatrenus possa diventare il cuore pulsante della comunità. L’idea è investire per dotarlo di un chiosco, una piastra polivalente e uno spazio per eventi culturali».

Caro-vita e povertà. Come li si può affrontare con gli strumenti di un Comune?
Matteo Parrucci: «L’impegno come Comune è quello di coadiuvare incentivi e fondi statali che vanno a favore dei cittadini e delle famiglie, ove possibile, con i pochi fondi che dispone il Comune e con l’aiuto delle aziende che, durante l’alluvione, si sono mostrate solidali nei confronti della comunità».
Riccardo Sabadini: «Continuando a riconoscere l’importanza dei servizi di welfare, servizi sociali, educativi e in generale alla persona. Ricoprono la parte preponderante dei bilanci e bisognerà continuare ad investirci, per preservare la nostra capacità di intervento in settori fondamentali per garantire la tenuta sociale della comunità. Con uno spirito che non sia di puro assistenzialismo, ma per garantire alle persone in difficoltà di ritrovare nel più breve tempo indipendenza e autodeterminazione».

Che ruolo ha l’associazionismo nel vostro Comune e come si può sostenere il rinnovo generazionale?
Matteo Parrucci: «Va istituito un tavolo periodico per seguire e accompagnare il lavoro delle associazioni presenti nel paese. Questa è sempre stata la forza del mio paese, una comunità che in passato trovava sempre nel suo sindaco un punto di riferimento Questo è mancato purtroppo con l’ultima amministrazione e proponendomi come sindaco a tempo pieno vorrei tornasse così».
Riccardo Sabadini: «L’associazionismo ha un ruolo centrale in un Comune come il nostro: non a caso ho attinto a piene mani da questo ambito per costruire la mia squadra. Spendersi per il proprio paese significa averlo a cuore e dare un contributo per la sua crescita. Io stesso ho collaborato con diverse associazioni a Sant’Agata, dov’è già in corso un ricambio generazionale: sono tanti i giovani che si sono avvicinati a questo mondo e per me è motivo di orgoglio. Il mio sogno è far sedere tutte le associazioni a un tavolo e lavorare in sinergia: c’è un potenziale enorme qui e sarebbe bello portare avanti gli eventi già esistenti e, perché no, realizzare qualcosa che sia fortemente identitario per il nostro paese».
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