Sanità, non solo Covid in aumento in Romagna, diversi virus, ma situazione sotto controllo per l'Ausl
Temperature roventi, febbre alta e sintomi influenzali. Pare un controsenso, ma è quello che sta registrando la nostra provincia e , più in generale, tutta la penisola in questo ultimo mese. «In estate ci si muove di più, si sta in luoghi affollati e i virus riprendono a circolare. Non c’è allerta, ad oggi, ma ci auguriamo che tutto resti sotto controllo». E’ tranquilla Giulia Silvestrini, direttrice facente funzione dell’Igiene pubblica di Ravenna, mentre parla dei numeri in rialzo sia dei casi di influenza che di Covid. E nonostante molti credano che il virus protagonista della pandemia mondiale di 4 anni fa non circoli più, i dati lo vedono “protagonista” del malessere di tante persone, esattamente come avvenne la scorsa estate. «Il Covid non solo è ancora tra noi, ma non ha l’andamento stagionale dell’influenza: circola durante tutto l’anno. E d’estate quando ci si incontra in locali chiusi, con poco ricambio d’aria, magari con aria condizionata che porta ad un ristagno dei microrganismi, è più facile che i virus circolino. In questo periodo, tra l’altro, non si registrano solo sindromi influenzali ed un aumento dei positivi al Covid, ma anche più casi di mononucleosi e citomegalovirus, malattie dell’adolescenza. Una crescita sempre legata al fatto che si esce di più che in inverno». Per quanto riguarda il Covid, Silvestrini sottolinea come «diversamente dal passato quando c’era il tracciamento, ora il dato che abbiamo è parziale perché il tampone lo fa chi entra in ospedale con sintomi, ma anche chi resta a casa e che non viene registrato. Quello che possiamo monitorare sono i tassi di occupazione letti in ospedale e, ad oggi, non abbiamo casi gravi. L’indicazione rimane, comunque, sempre quella di stare a distanza da anziani e persone fragili con diverse patologie croniche quando ci si scopre positivi anche con un tampone domestico e, pure in questa stagione, non dimenticare le buone prassi di lavarsi spesso le mani o usare gel alcolico per interrompere la diffusione del virus. Un’abitudine che avevamo tutti durante la pandemia e che è andata via via perdendosi». Avendo analizzato pochi tamponi visto che ad oggi sono i rapidi e gli antigenici a farla da padrone e non più i molecolari, al laboratorio di Pievesestina non sono state isolate nuove varianti di Covid come quella proveniente dagli Stati Uniti che verranno tipizzate in caso di aumento dei ricoveri. Voglio sottolineare che la situazione “tranquilla” di oggi è dovuta ai vaccini e che in autunno partirà la nuova campagna per Covid ed influenza, in primis per gli ultra 60enni, i sanitari, i fragili e anche i giovani con qualche problema di salute con i vaccini ulteriormente aggiornati rispetto alle nuove varianti. E’ auspicabile che tutta la popolazione continui a proteggersi. Il vaccino, infatti, non difende tanto dall’infezione, quanto dalla malattia grave». Lo scorso autunno anche l’Iss (Istituto superiore di sanità) ricordava che «il richiamo con vaccino aggiornato di norma ha valenza annuale ed è raccomandato a distanza di 6 mesi dall’ultima dose ricevuta (o almeno 3 mesi dopo quella più recente), o dall’ultima infezione (identificata dalla data del test diagnostico positivo), a prescindere dal numero di dosi ricevute o di infezioni». (marianna carnoli)