S.Alberto, chiusa casa famiglia dell'orrore

Romagna | 29 Marzo 2018 Cronaca nera
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Una casa famiglia di S.Alberto è stata chiusa dai carabinieri e la coppia che la gestiva è stata arrestata con la pesante accusa di maltrattamenti alle 6 anziane ospiti. L'indagine dei carabinieri, coordinata dal sostituto procuratore Monica Gargiulo e che, la sera del 26 marzo ha portato all'arresto di un ravennate 63enne e di una rumena 49enne, è partita tre settimane fa dalle segnalazioni di alcuni amici e parenti delle 6 ospiti della casa famiglia, tutte donne tra gli 80 e i 90 anni che avevano trovato tristi e scostanti le anziane e temevano potessero venire maltrattate. I carabinieri hanno posizionato delle telecamere all'interno della struttura ed hanno accertato i maltrattamenti. Il blitz è scattato dopo aver visto in diretta un'anziana che, in bagno, era stata bagnata con acqua fredda, poi picchiata ripetutamente. Quando i militari sono entrati nella struttura, la coppia che la gestiva è parsa tranquilla, ma ha negato che all'interno si trovasse l'anziana di cui chiedevano i militari. Dalla perquisizione è emerso che la donna era stata chiusa in uno sgabuzzino, legata con una catena ad una brandina. Per i due, lui factotum della struttura che cucinava, si prendeva cura degli anziani e somministrava loro anche terapie farmacologiche e lei che sbrigava la burocrazia, sono scattate le manette: il 63enne è stato portato in carcere a Ravenna mentre la donna in quello di Forlì. Il Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi ha fornito il proprio supporto fin dalla serata di lunedì, su richiesta delle forze dell'ordine, per assistere le sei persone presenti nella casa famiglia. Due dipendenti sono andati sul posto, dove erano già presenti la guardia medica e il 118. Anche l'Ausl è infatti intervenuta tempestivamente. Il personale sanitario ha disposto l'invio al pronto soccorso di tutti i sei ospiti, in parte trasportati all'ospedale di Ravenna e in parte a quello di Lugo. Nel pomeriggio del 27 marzo sono stati tutti dimessi e trasferiti, a cura del Servizio sociale associato, uno in una residenza sanitaria assistita, tre in case famiglia, due in case residenza per anziani. Il Servizio ha inoltre contattato le loro famiglie, mettendosi a disposizione per l'accompagnamento nell'individuazione di una soluzione residenziale definitiva. La struttura di Sant'Alberto, aperta da qualche anno, è stata posto sotto sequestro perchè priva delle necessarie autorizzazioni per esercitare l'attività. Pare che gli ospiti non fossero stati segnalati alla pubblica sicurezza e inoltre, che all'interno vi fossero anziani non autosufficienti che non possono essere ospitatti in una casa famiglia. "Dalle terribili immagini che abbiamo visionato - ha sottolineato il colonnello Roberto De Cinti, comandante provinciale dei carabinieri- abbiamo potuto notare che la coppia agiva con estrema naturalezza mentre malmenava le anziane, come se il loro fosse un comportamento idoneo e corretto". Le indagini proseguono per far piena luce sulla triste vicenda. (nella foto la convalida del fermo per la 49enne).
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