Rustignoli (Coop. Spiagge di Ravenna) fa un primo bilancio: «Stagione estiva partita bene, manca il 30% del personale»

Elena Nencini
A tracciare un bilancio del primo fine settimana estivo è Maurizio Rustignoli (pres. Coop Spiagge Ravenna), che fa anche il punto sulla situazione del comparto spiagge, in particolare sul fronte delle concessioni balneari alla luce della sentenza di novembre che ha cancellato la possibilità di mantenere le concessioni in essere fino al 2033, prevedendo la messa a gara già  dal primo gennaio 2024.
Rustignoli è arrivato il caldo, come è andato il primo fine settimana di mare?
«Siamo soddisfatti perché in tutte le 9 località balneari c’è stata gente, si sono presi contatti e informazioni per i prossimi mesi a venire. È chiaro che ci sono una serie di punti interrogativi, ma vogliamo essere ottimisti e speriamo che possa portare dei risultati di tranquillità sociale ed economica, per tornare alla normalità in termini di numeri e presenze. Le premesse sono buone. Strada facendo capiremo meglio la situazione: i nostri bacini sono tutta l’Emilia e anche la Lombardia, c‘è chi è arrivato già a prenotare negli alberghi e nei campeggi. Questo ci dà forza e coraggio per migliorarci ulteriormente». 
E’ ancora attuale la difficoltà di reperire personale?
«Si, sul fronte del personale permane un tema delicato e difficile, con difficoltà a reperire i collaboratori per affrontare la stagione e dare al meglio i servizi. Si cerca di raggiungere dei risultati, ma ancora ad oggi manca il 30% dei collaboratori del sistema balneare. È vero che siamo ancora in una fase di colloqui e confronti, speriamo che il mese di maggio possa stabilizzare, bisogna tenere acceso un faro da parte delle imprese, ma anche delle istituzioni. Ci deve essere la giusta intesa tra chi cerca lavoro e chi lo offre: è necessario che nasca una forte sinergia tra imprese, sindacati, associazioni di categoria e istituzioni. L’offerta di lavoro nel nostro territorio c’è, non cadiamo in sterili discussioni accusandoci di non pagare i lavoratori: se il livello rimane questo non abbiamo imboccato la strada giusta. Bisogna fare un tavolo serio come si è fatto tante altre volte: il sistema deve permettere una flessibilità diversa a chi si avvicina al mondo del lavoro, fatto di contratti regolari. Anche perché senza il collaboratore l’impresa non esiste. E’ stata importante la giornata di lunedì scorso rivolta ai giovani e al lavoro, organizzata dalle istituzioni, bisognerebbe continuare su quella strada, con tempi diversi».
Per quanto riguarda le concessioni balneari ci sono novità?
«Siamo assolutamente in attesa, aspettiamo un testo su cui confrontarci, non possiamo lavorare nell’incertezza che stiamo vivendo adesso. Dietro a un imprenditore ci sono famiglie e lavoratori che devono sapere cosa li aspetta in futuro. La sentenza di novembre ha invalidato la possibilità che aveva aperto il Governo di mantenere le concessioni fino al 2033, è un dovere del Governo adesso dare una risposta al mondo balneare. Non si può lasciare un comparto in questa incertezza. Ci auguriamo nel giro di qualche settimana che arrivi un provvedimento su cui esprimere le nostre posizioni».