Russi, Pennacchi, Dix, Boni, Lella Costa, le Belle Bandiere e tanti altri per una stagione teatrale maiuscola
Federico Savini
Si dice spesso, parlando di teatro, che il contemporaneo contamina il classico. Non c’è in genere sia un’esagerazione, ma nel caso della prossima stagione del Comunale di Russi è vero in modo particolare, vista l’ampia rappresentanza di testi (o magari) che arrivano addirittura dal teatro greco, messi in relazione con il profondo Novecento e le drammaturgie di oggi. Il tutto senza lesinare affatto in grandi nomi, per quella che è una delle programmazioni più intriganti viste fin qui sullo scenario di un autunno-inverno romagnolo da vivere sotto il palco.
PROSA
Sarà il ritorno di Lella Costa, a metà novembre, a inaugurare la prosa del Comunale con Le nostre anime di notte, tratto da Kent Haruf e dedicato all’amore dopo i settant’anni. Racconta invece del passaggio verso l’età adulta con uno spettacolo dai tratti grotteschi e tragicomici L’estinzione della razza umana, che il Teatro Stabile di Torino porta in scena su testo del lanciato Emanuele Aldrovandi. A metà dicembre arriverà anche a Russi Andrea «Pojana» Pennacchi col monologo Mio padre. Appunti sulla guerra civile, vivido racconto delle consapevolezze acquisite con la morte di un genitore, dalle cui orme rintracciare brandelli di verità sulla nostra vita.
L’anno nuovo partirà con i «Love Poems» della MM Contemporary Dance Company, mentre a fine gennaio Gioele Dix ritornerà sul palcoscenico di Russi con il suo tributo a Giorgio Gaber, recitando brani di repertorio ma anche tanti inediti. A metà febbraio sarà la volta dell’attesissimo Alessio Boni, anche lui di ritorno a Russi con Iliade. Il gioco degli dèi, con la partecipazione di Iaia Forte, Francesco Meoni e Marcello Prayer.
Teatro antico evocato anche in febbraio, quando la regista Serena Sinigaglia riporterà in scena Le Supplici di Euripide, racconto di dolore materno all’insegna di un pacifismo che si regge in equilibrio precario sulle contraddizioni dell’organizzazione umana. A inizio marzo toccherà agli Amanti di Ivan Cotroneo e alla sua psicanalizzazione dei rapporti di coppia, fino all’appuntamento di fine mese, che chiude il cartellone della prosa, con le Belle Bandiere Elena Bucci e Marco Sgrosso e il loro nuovo spettacolo tratto da Ibsen, La casa dei Rosmer, dedicato alle convenzioni sociali nel quadro di una società ipocrita e mal governata.
IL CONTEMPORANEO
Anche a Russi torna (come era nei primi anni dalla riapertura) una mini-rassegna dedicata alle drammaturgie contemporanee, che si volgono decisamente al passato nel caso de LidOdissea di Berardi Casolari (in aprile, dove si immaginano Penelope e Telemaco in vacanza al mare) e dell’eschiliano 7 contro Tebe dei Sacchi di Sabbia, che chiuderà il cartellone in maggio. Nel mezzo, la Compagnia del Sole porterà in scena Il grane Inquisitore, da I fratelli Karamazov di Dostoevskij.
LA MUSICA
Come da tradizione, il Comunale di Russi partirà con la stagione musicale e in particolare con l’omaggio a Piazzolla del Beltrani Modern Trio il 19 ottobre, gli «Amori e addii» del Printemps Trio (9 novembre) e il «Viaggio in Italia» della soprano Eva Macaggi.