Russi, il nuovo progetto di Calderana Srl: «Discarica in sicurezza e un sito per l’energia»

Romagna | 05 Febbraio 2024 Cronaca
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Federico Savini
«Abbiamo sempre messo in campo la volontà di collaborare con l’amministrazione di Russi e, pur non avendo realizzato il progetto che avevamo in mente una decina d’anni fa e che continuiamo a ritenere utile per il territorio, siamo felici di avere messo a punto un nuovo progetto condiviso dall’attuale amministrazione. In questo modo renderemo produttivo il sito della ex discarica, che sarà messa in sicurezza e nel contempo consentirà di produrre biomasse per l’energia e probabilmente anche impianti fotovoltaici». Boris Pesci, presidente di Calderana Srl, guarda con soddisfazione alle prossime settimane, quando partiranno i lavori di messa in sicurezza della Cava Bosca di Russi. L’azienda Calderana S.r.l., costituita dal Consorzio Astra di Faenza, dopo molti anni di trattativa darà un futuro concreto e produttivo a una porzione del territorio russiano oggetto di un’annosa vicenda che ha interessato - in modi, con responsabilità ed esiti diversi - le varie amministrazioni comunali succedutesi dagli anni ’80 in avanti, oltre che l’azienda faentina da una quindicina d’anni.
A fine ottobre la Conferenza dei Servizi ha approvato i progetti di Messa in Sicurezza Permanente (MiSP) e di riconversione produttiva compatibile con l’ambito agricolo dell’ex «Cava Bosca», presentati da Calderana S.r.l. in base a quanto definito nell’accordo siglato, dopo due anni di intenso lavoro, nel dicembre 2021, con il Comune di Russi. «Aspettiamo ancora le ultime documentazioni e la convenzione con il Comune - spiega Pesci - ma nel giro di un paio di mesi partiranno finalmente i lavori».

LA CAVA E I VECCHI PROGETTI
Tutto nasce da una ex cava di argilla poi adibita, in una sua porzione, a discarica comunale, aperta nel 1983 nella campagna russiana vicino a via Calderana (direzione Godo) e chiusa nell’87, con molti rifiuti accumulati e rimasti in stallo per decenni. Nel 2007, dopo un paio di precedenti proprietà, acquistò il sito la società Calderana srl. Gli acquirenti proposero all’amministrazione guidata dall’allora sindaco Pietro Vanicelli di mettere in sicurezza la vecchia discarica a proprie spese, utilizzando poi l’ex cava residua per lo stoccaggio di rifiuti a base di cemento-amianto, che sarebbe stato inertizzato e poi messo a dimora in sicurezza.
Del progetto si discusse tantissimo, dal momento che aveva vantaggi diretti per la città (rimozione gratuita dell’eternit russiano, oltre alla messa in sicurezza della vecchia cava), ma sarebbe stata l’unico stoccaggio di cemento-amianto in provincia e all’epoca a Russi si discuteva molto anche della riconversione dello zuccherificio Eridania nella centrale a biomasse PowerCrop. Nel 2013 il Consiglio Comunale bocciò il progetto del cemento-amianto e si aprirono vertenze, anche al Tar, fra il Comune amministrato da Sergio Retini e la società faentina, che aveva acquistato l’area con una proposta di progetto della precedente giunta che si trovava però a non poter più realizzare.
Questo secondo stallo è stato risolto con la nuova amministrazione della sindaca Valentina Palli, attraverso un lungo confronto con Calderana srl e il nuovo accordo di fine 2021, che con le recenti approvazioni dei progetti potrà realizzarsi. «Il progetto iniziale, sul cemento-amianto, era di forte riqualificazione ambientale - dice Boris Pesci -, ma con la nuova amministrazione, molto pragmatica, abbiamo raggiunto un accordo su un progetto di riqualificazione meno impattante per il territorio e valido per entrambi. Nel frattempo il Comune è stato identificato come responsabile dell’inquinamento del vecchio sito della discarica, che risale agli anni ’80, anche se oggi i proprietari siamo noi».

IL NUOVO PROGETTO
«Con il vaglio della Conferenza di Servizi il progetto potrà partire, insieme all’opportuna variante urbanistica che gli è legata - chiarisce l’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente di Russi, Alessandro Donati -. L’area di stoccaggio della vecchia cava sarà dotata di un sistema di impermeabilizzazione multistrato e copertura con uno strato di terreno di un metro (capping), idoneo alla piantumazione di colture non alimentari, oltre ad avere una rete di raccolta dell’eventuale percolato da rifiuti. Questo lavoro sarà realizzato da Calderana Srl, un soggetto giuridico che, è bene precisarlo, non ha responsabilità sui rifiuti che giacciono lì da decenni; infatti parte del costo del telo impermeabile che sarà usato, di circa 300mila euro, sarà coperto dal Comune. La cava sarà riempita con materiali inerti di natura terrosa e aggregati terrosi di recupero. Il Comune - precisa l’assessore – si occuperà del collaudo dell’opera e del monitoraggio triennale del sito, oltre che della gestione dell’eventuale percolato estratto, secondo quanto prescritto dall’Arpae».
«Della copertura della vecchia discarica e della realizzazione dei pozzi di emungimento del percolato ci occuperemo noi – ribadisce Boris Pesci -. In due anni di monitoraggio abbiamo anche verificato che non c’è biogas. Sopra la vecchia discarica ci sarà terreno arboreo per colture no-food, ma potremmo optare per l’installazione di impianti fotovoltaici. Nell’area di riempimento faremo un piazzale per stoccaggio di legname di origine forestale e fluviale, che sarà a disposizione anche degli agricoltori di Russi: qui potranno conferire il legname derivato dell’abbattimento dei frutteti. Produrremo cippato per la centrale Powercrop, che dista meno di 4 km e con la quale il gruppo Astra già lavora da tempo».
«In sostanza – aggiunge l’assessore Donati -, la concretizzazione del progetto metterà definitivamente in sicurezza l’ex discarica, restituendo all’ambiente un’area da tempo dismessa, preservando il paesaggio e garantendo un uso produttivo compatibile con il territorio rurale in cui è inserita».
Sulla Via Calderana è stimato il transito medio, in piena attività, di una ventina di camion al giorno. «Una parte della via Calderana sarà allargata a nostre spese - conclude Boris Pesci - e sarà così evitato che due camion possano incrociarsi nel tratto più stretto della strada. Per questo va ringraziato pubblicamente il Signor Sangiorgi, purtroppo deceduto di recente, che ci ha venduto un tratto di terreno di sua proprietà prossimo alla strada, che così potremo allargare».
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