Romagna, Rustignoli (Fiba Confesercenti):«Il 10 a Roma per manifestare contro la riforma della Bolkenstein»
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Federica Ferruzzi
«Se non stiamo attenti rischiamo, come si dice in Romagna, “di fare la fine di quelli che bruciano i violini per vendere la cenere”». Non ha mezze misure Maurizio Rustignoli, presidente regionale Fiba Confesercenti, che torna a parlare di riforma della Bolkenstein di cui, al momento, «si sa davvero poco. Nei giorni scorsi sono stato a Roma al fine di interloquire con tutte le forze politiche per fare in modo che il percorso di emendamento possa arrivare in modo equilibrato in Parlamento. Al momento non c’è una proposta definitiva e uno dei punti su cui eravamo addivenuti era il riconoscimento dei beni materiali e immateriali per chi dovesse perdere il titolo concessorio, ma ad oggi risulta che questo principio sia stato modificato. La notizia ci preoccupa ed è per questo che abbiamo indetto la manifestazione del 10 marzo (vedi box sotto, ndr). Riteniamo - prosegue - che serva un coinvolgimento delle Regioni, in quanto non è accettabile che non siano state interessate dal percorso legislativo».
L’unica certezza è che dal primo gennaio 2024 si andrà a bando...
«Questa è un’ipotesi, ma serve un ragionamento piu ampio: è fondamentale ragionare su una giusta mappatura delle coste italiane, oggi il Governo non conosce le caratteritiche del bene che possiede e in questo modo si rischia un’applicazione della direttiva in modo distorto. Non ci stiamo sottraendo alle evidenze pubbliche, ma servono passaggi fondamentali per capire se questo è il percorso giusto o se servono modifiche».
Tra tante incertezze c’è però una certezza: non ci saranno investimenti...
«Questo è un grande problema. Pensiamo a cosa è avvenuto a Bellaria: lì alcuni imprenditori, seguendo il piano comunale, a settembre hanno demolito i bagni pensando al titolo concessorio che arrivava al 2033. Poi è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato e questi imprenditori stanno ricostruendo le loro aziende avendo come scadenza il 2024. Un esempio per dire che l’impatto è disastroso: noi tutti avevamo proiezione di lavoro, di vita e investimenti al 2033, queste tematiche non possono essere banalizzate, devono trovare un percorso di equilibrio. Accettiamo le evidenze pubbliche, ma il percorso dev’essere gestito nel rispetto dei patti, se no si rischia una situazione disastrosa anche per la collettività. Un sistema che si impoverisce, impoverisce il territorio. Oggi - conclude Rustignoli - in evidenza pubblica non va più un pezzo di spiaggia, ma l’intero sistema turistico balneare italiano».
IL 10 MARZO TUTTI A ROMA
Le associazioni nazionali degli imprenditori balneari Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno convocato una manifestazione di piazza a Roma per giovedì 10 marzo, alle ore 11 in piazza Santi Apostoli, «contro la legge vergogna» che intende riassegnare le concessioni balneari tramite gare pubbliche «senza nemmeno il riconoscimento del valore aziendale delle imprese». Sib e Fiba hanno espresso ferma contrarietà dopo che il governo, a sorpresa, ha introdotto una piccola ma significativa modifica alla bozza di legge prima di trasmetterla al Parlamento: si tratta del riconoscimento dell’indennizzo ai concessionari uscenti, che non sarebbe più calcolato su tutti i «beni materiali e immateriali», come prevedeva la prima versione del testo, bensì solo sul «mancato ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio e autorizzati dall’ente concedente».