Romagna in «arancione scuro», Morrone (Lega): «Bene Forlì che ha rifiutato la richiesta della Regione»
Da martedì 2 marzo la Romagna in "arancione scuro", con scuole chiuse (dalle elementari all'Universita' in Dad al 100%), tranne il distretto sanitario di Forlì, perché il sindaco leghista Zattini si è opposto alla richiesta della Regione.
Al suo fianco arriva il sostegno del parlamentare del carroccio romagnolo Jacopo Morrone: "Sono totalmente al fianco del sindaco di Forlì Gian Luca Zattini Sindaco che si è opposto alla decisione di Stefano Bonaccini di inasprire le misure ‘chiusuriste’ inventandosi l’area arancione scuro - scrive su Facebook Morrone -. Un escamotage per lanciare un ulteriore messaggio negativo alla popolazione senza pagare dazio. Bonaccini ha cambiato ancora una volta idea in pochi giorni, dall’apertura serale dei ristoranti, dichiarata inseguendo Matteo Salvini, si è trasformato in un oltranzista delle chiusure, senza tuttavia basarsi su dati accertati, ma su possibili rischi e timori. Da chi è arrivato il suggerimento? Faccia nomi e cognomi, spieghi i motivi reali di questo provvedimento incomprensibile e diffonda numeri possibilmente verificabili della situazione. Credo che sia ormai chiaro che il buon governo dell’Emilia-Romagna è un bluff. Siamo in coprifuoco da ottobre, confinati nei comuni di residenza, l’economia è allo sfascio. Se oggi ci troviamo davvero nella situazione paventata da Bonaccini allora significa che è stato sbagliato tutto fin dall’inizio. Se i vaccini non ci sono la responsabilità è interamente dell’incapacità del Governo Conte bis. Chi ha sbagliato deve assumersene la responsabilità. Noi della Lega siamo per la sicurezza e la tutela dei nostri concittadini, ma non possiamo consentire che per ragioni confuse e poco chiare si imponga un nuovo giro di vite che esaspererà ancora di più aziende, attività, lavoratori e una comunità ormai stanca di proibizioni e limitazioni della libertà senza ragioni concrete".