Romagna, case protette e anziani, quarta ondata meno pesante per le strutture della provincia

Federica Ferruzzi e Samuele Staffa
E’ stato lieve l’impatto della quarta ondata sulle tre strutture di Faenza, Fognano e Castel Bolognese gestite dall’Asp della Romagna faentina. Completamente risparmiata, ad oggi, la quarta casa di riposo di Solarolo, come spiega il direttore dell’Asp Giuseppe Neri. «Negli ultimi 25 giorni, dal 20 gennaio ad oggi, abbiamo avuto una serie di episodi di positività nelle srtutture di Faenza, Fognano e Castel Bolognese in linea con quelle che sono le caratteristiche di questa quarta ondata: sintomi lievi, o assenza degli stessi, in un contesto di alta contagiosità. La struttura di Solarolo, invece, non è stata toccata». E le positività hanno riguardato sia gli ospiti che gli operatori. «Da due anni a questa parte però, anche grazie ad un rodato sistema di attenzione generale e personale, la positività degli operatori non ha avuto ripercussioni sulla vita della struttura e sugli ospiti. Gli anziani risultati positivi in questi ultimi giorni sono tutti vaccinati con tre dosi e presentano sintomi lievi». E a verificare la condizione degli ospiti sono arrivate anche le unità Usca. «Il supporto da parte della sanità è stato ottimo. La quarta ondata ci ha toccato un po’ di più rispetto a quanto avvenuto in passato, ma la situazione è stata monitorata sia dall’interno che dall’esterno grazie appunto ai servizi sanitari». Come detto, l’unica struttura che non è stata toccata è stata quella di Solarolo, dove le visite dei parenti non si sono mai fermate, come invece è accaduto nelle altre tre. «Gli accertamenti sanitari – conclude Neri – sono però in fase conclusiva a Faenza e a Fognano, di conseguenza a breve inizieranno a tornare i familiari degli ospiti. I tempi si allungano di poco nella struttura di Castel Bolognese, dove le positività riscontrate sono invece state più recenti». 

RAVENNA,  NON CI SI  FERMA
«Rispetto all’anno scorso la situazione è migliorata: abbiamo avuto di recente alcuni casi, ma sono tutti sotto controllo. Non  ci sono focolai come nell’anno passato grazie al fatto che sono stati vaccinati sia gli ospiti che gli operatori. I casi riscontrati sono risolvibili piuttosto velocemente, sia come tempistica che come gravità del virus e questo permette di non sospendere le visite». A parlare è Cristina Frega, direttrice della cooperativa Asscor, che gestisce le strutture per anziani per conto di Solco. Sul territorio provinciale sono sette le case residenze per anziani tra Ravenna e Bassa Romagna. Su sette centri diurni, cinque sono ancora chiusi, mentre due sono aperti in quanto autonomi e isolati dalle cra. «Oltre a questo gestiamo il servizio domiciliare su Cervia, Russi e Ravenna: ora la situazione si è normalizzata, ma abbiamo avuto qualche sofferenza sul personale. In cooperativa, però, possiamo contare su 600 lavoraotri e siamo riusciti a sostituire personale garantendo i servizi dentro tutte le strutture». 

COTIGNOLA, VISITE SOSPESE
Dopo i brutti ricordi legati dal primo focolaio di Sars-cov 2 che aveva toccato duramente la struttura per anziani tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, il virus è tornato a fare paura anche tra le mura della casa protetta «Tarlazzi Zarabbini» di Cotignola. A seguito degli screening dei giorni scorsi sono emersi diversi casi di positività: più di 10 tra gli ospiti e almeno 3 operatori. In un primo tempo, la maggior parte degli anziani non ha manifestato sintomi di particolare rilievo, anche se è stato necessario ricorrere alle cure ospedaliere per uno degli ospiti. Vista l’elevata trasmissibilità che caratterizza la variante Omicron, i numeri potrebbero crescere in queste  ore. «Sono attivi tutti i protocolli rafforzati previsti in questi casi e la situazione è costantemente monitorata dal gestore, in stretto contatto con l’Ausl - commenta il sindaco Luca Piovaccari -. Le visite alla struttura sono state sospese, così come eventuali ingressi di nuovi ospiti. Massima vicinanza a tutti gli operatori, agli ospiti e ai loro familiari in questo momento così complicato in cui purtroppo stanno rivivendo le fatiche e le angosce di un anno fa. L’auspicio è che le coperture vaccinali degli ospiti e degli operatori garantiscano a tutti la massima protezione, scongiurando ulteriori complicazioni. Come fatto in passato, continueremo a dare costanti aggiornamenti della situazione, naturalmente nel rispetto della privacy delle persone coinvolte. Perché quello che succede all’interno della nostra Casa Protetta non riguarda solo chi ci vive e lavora o i familiari degli ospiti, ma tutta la comunità».