Romagna, Brunelli (Asshotel Cervia), "Su ottanta alberghi solo in sei aperti a Natale"
A differenza di quanto accadeva gli altri inverni, quest’anno l’hotel Luxor di Paola Brunelli, presidente di Asshotel Confesercenti Cervia, rimarrà chiuso. Del resto, sul totale di 80 alberghi che appartengono all’associazione, rimarranno aperti in sei, ma il dato si aggiorna di giorno in giorno. «Siamo sempre stati aperti nei week-end, in occasione delle festività, del Capodanno, delle fiere, ma quest’anno abbiamo deciso di rimanere chiusi. Il divieto di uscire dalle regioni non garantiva il flusso sufficiente per stare aperti. D’inverno non abbiamo la cucina e questo avrebbe procurato difficoltà ai turisti, anche se si sarebbe potuto ovviare col delivery». Come sottolinea la presidente, «ad oggi le strutture che sono rimaste aperte si contano sulle dita di una mano e sono quelle che hanno la possibilità di ristorazione interna. Generalmente hanno un gruppo di alberghi per cui riescono a concentrare le presenze in un’unica struttura. D’altra parte, però, c’è voglia di uscire e gli ultimi week end a Milano Marittima e Cervia sono stati affollattissimi:c’è la voglia di godere dello spirito natalizio, ma la mia opinione personale è che bisogna cercare di limitare la voglia di uscire e godersi il natale perchè si rischia di tornare alla situazione iniziale e compromettere la primavera». Guardando ai prossimi mesi, Brunelli sottolinea: «Spero di aprire per Pasqua, anche se quest’anno arriverà presto, il 4 aprile. Saranno le prime vere vacanze che gli italiani potranno godersi a cuor leggero e dobbiamo fare in modo di poterle sfruttare appieno». Rispetto all’estate, però, i timori nono sono pochi. «Se l’anno scorso per molte famiglie c’erano meno problemi economici,la crisi del primo lockdown si è fatta sentire, ma meno di quanto avverrà quest’anno. E’ questo che mi spaventa: un anno intero di stallo dell’economia si rifletterà sulle vacanze. La voglia di farle ci sarà ugualmente, ma il problema sarà il budget. Temo che su questo punto ci scontreremo, perchè per noi i costi di gestione sono aumentati, non possismo abbassare le tariffe e dovremo trovare il giusto equilibrio tra la disponibilità degli italiani e i nostri costi, i cui margini, negli ultimi anni, sono stati risicati. Sicuramente la stagione tascorsa, per quanto molto diversa dalle precedenti, è stata più soddisfacente di quanto previsto: siamo nella parte d’Italia più fortunata, la montagna, ovviamente ne ha risentito di più». (fe.fe.)